carlo calenda

“VORREI SAPERE SE QUALCUNO HA MAI CHIESTO A RUTELLI E VELTRONI DA CHE FAMIGLIA VENIVANO” - CARLO CALENDA S'E' STUFATO DI FARSI DARE DEL FIGHETTO: "IO FIGLIO DELL'ÉLITE? MIA MADRE FA LA REGISTA E SCRITTRICE, MIO PADRE ERA UN DIRIGENTE DI BANCA IN PENSIONE. MI HANNO REGALATO BARCHE? MANCO UN CANOTTO. ENGELS E MARX ERANO PIÙ BENESTANTI DI ME. E POI NON HO MAI VISSUTO AI PARIOLI. LO DICO COME CIRCOSTANZA ATTENUANTE, PERCHÉ È DIVENTATO QUASI UN REATO…”

ROBERTA BENVENUTO per ilfoglio.it

carlo calenda

  

La caduta nel grottesco dell'alleanza tra il Pd e i grillini. A Roma e non solo

"Vorrei sapere se qualcuno ha mai chiesto a Rutelli e Veltroni da che famiglia venivano", Carlo Calenda risponde un po' piccato quando gli si chiede delle polemiche sulla sua famiglia. "Persino Engels e Marx erano più benestanti di me.

 

CARLO CALENDA SI CANDIDA A ROMA BY EDOARDOBARALDI

Ma nessuno ha mai detto: vuoi fare il comunista?". Il leader di Azione non ammette pregiudizi di classe, alla presentazione del suo programma da candidato sindaco di Roma. "Cerchiamo di non perdere la testa, di non farci prendere da un'infezione grillina: io non vengo da una famiglia di plutocrati con l'aereo privato.

 

Mia madre fa la regista e scrittrice, mio padre era un dirigente di banca in pensione. Mi hanno regalato case? No. Hanno barche e gommoni compresi? No, non hanno manco un canotto. Sono persone che mi hanno assicurato una vita agiata? Sì. Ho fatto la loro carriera? No, ho fatto tutta un'altra carriera.

 

letta calenda

Quindi mi fermo qua. Non ho mai vissuto ai Parioli. Lo dico come circostanza attenuante, perché è diventato quasi un reato. La risposta è occuparsi delle cose. Evitare discussioni che, secondo me, sono inutili. Mia mamma mi ha detto: 'Segui quello che vuoi fare, quello che senti di fare', come sempre ha fatto. Mia moglie, diciamo, meno. Per cui già ho un cinquanta per cento su cui posso lavorare", conclude con ironia il leader di Azione.

 

 

Né destra, né sinistra. Più dei partiti i contenuti: "Siamo davanti a un lavoro complesso, ci vogliono molti mesi per andare attraverso i problemi sia dei singoli quartieri che quelli trasversali", spiega Calenda.

CARLO CALENDA

 

"Oggi presentiamo un pezzo significativo del programma: ci vuole capacità di gestione, dai termovalorizzatori alla metropolitana. La mobilità è una questione prioritaria e va affrontata in modo integrato. Penso che non si debba ripetere la gestione Raggi, al contrario da quanto dice il Pd. Poi dipende da chi sarà il candidato di centrodestra". Dribbla le domande da calcolatori dei ballottaggi. E conclude: "Sono otto mesi che lavoro per dare un nuovo futuro a Roma. E i problemi non sono tutti colpa della Raggi: la classe dirigente di centro, destra e sinistra che ha affossato la città deve andarsene. Non possiamo continuare ad essere l'unico caso al mondo in cui la capitale cresce meno del paese che rappresenta".

karl marx e friedrich engelswalter veltroni francesco rutelli foto di baccoCARLO CALENDA carlo calenda risponde a er fainacarlo calendamarx e engelscarlo calenda irene tinagli 2carlo calenda direzione del pd 4CARLO CALENDA calenda risponde a er fainacarlo calenda luca di montezemoloCARLO CALENDA E IL CAMPIDOGLIOluca cordero di montezemolo carlo calenda flavio cattaneoCARLO CALENDA E FAMIGLIACARLO CALENDA OSPITE DI DIMARTEDIla quarantena di carlo calendairene tinagli carlo calenda stefano fassina vs carlo calenda a tg2post 2calenda su twitterletta calenda

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…