NON ROMPETEMI I MAHONY! - IL CARDINALE PIU’ DISCUSSO DEL CONCLAVE RESPINGE LE ACCUSE E CINGUETTA: “STO PARTENDO PER ROMA” – MA IERI HA RILASCIATO UNA LUNGA DEPOSIZIONE SULLO SCANDALO DEI PRETI PEDOFILI NELLA DIOCESI DI LOS ANGELES, E POTREBBE ESSERE INTERROGATO NUOVAMENTE AL SUO RITORNO DA ROMA - TORCHIATO PER QUATTRO ORE DAI LEGALI DI ALCUNE DELLE VITTIME, NON MOLLA…


1. ABUSI,CARD. MAHONY DI NUOVO SENTITO
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Il cardinal Roger Mahony, che ieri ha rilasciato una lunga deposizione sullo scandalo dei preti pedofili nella diocesi di Los Angeles, potrebbe essere interrogato nuovamente al suo ritorno da Roma. Mahony, infatti, parteciperà al Conclave per l'elezione del nuovo Pontefice. Secondo il legale di una delle vittime, l'ex arcivescovo di Los Angeles accusato di aver coperto gli abusi, non ha chiarito tutte le circostanze.

2. IL CARDINALE PIU' DISCUSSO DEL CONCLAVE RESPINGE LE ACCUSE
Giacomo Galeazzi per La Stampa

Il cardinale è stato sentito per la prima volta sugli abusi del clero sui minorenni. Si è difeso senza scomporsi, ma senza concedere margini di dubbio. Il porporato più discusso d'America ha ribadito che lui no, non ci sta a fare da «capro espiatorio». E ribatte di aver subito un'umiliazione enorme quando, in seguito al corposo dossier che ha svelato al mondo lo scandalo dei preti pedofili che ha travolto la diocesi di Los Angeles, è stato allontanato dal suo incarico. Sostituito dall'attuale arcivescovo José Gomez, che si rese protagonista di una durissima reprimenda nei suoi confronti, definendo le vicende emerse dai documenti «brutali e dolorose».

Dunque il cardinale Roger Mahony resiste e annuncia su Twitter: «Sto partendo per Roma». Ma prima di volare in conclave l'arcivescovo emerito di Los Angeles ha fornito una deposizione giurata. Faccia a faccia con i legali delle vittime dei preti pedofili, poche ore prima di imbarcarsi sull'aereo che lo porterà in Italia.

Poche ore, ma estremamente difficili. Le più travagliate per il porporato che è stato per la prima volta ascoltato su quelle vicende che hanno scatenato una bufera planetaria. L'accusa è di aver coperto almeno 129 casi di abusi su minori compiuti nella sua diocesi negli anni '80, nascondendo i responsabili alle autorità e aiutando i sacerdoti coinvolti.

Spesso incoraggiandoli a rimanere fuori dai confini della California o degli Stati Uniti per sfuggire ad azioni penali nei loro confronti. Mahony, davanti a un giudice e sotto giuramento, è stato chiamato a difendersi dalle domande «senza limiti di temi» degli avvocati di alcune delle vittime degli abusi, rispondendo su almeno una ventina di casi nel corso di una deposizione della durata di circa quattro ore. Il cardinale nell'occhio del ciclone appare comunque tranquillo, nonostante tutto.

Sempre su Twitter Mahony promette «cinguettii» anche da Roma ma, spiega, «chiaramente non durante il conclave». Intanto, davanti alla parrocchia di Los Angeles dove risiede, proseguono le proteste, con gli attivisti di Catholic United che intendono consegnargli ben novemila firme di fedeli che hanno aderito all'appello perché non parta per il Vaticano.

E «un senso di rabbia, di tradimento e di confusione», scrive il New York Times, pervade anche molti dei vecchi fedelissimi sostenitori di Mahony che si sono ritrovati al Religious Education Congress, il più grande raduno annuale della Chiesa Cattolica americana che si svolge in California. Congresso di cui Mahony è sempre stata una star, mentre quest'anno il workshop a cui doveva partecipare è stato cancellato.

«Poche, brevi ore prima della mia partenza per Roma». Parole che confermano che al conclave per l'elezione del Papa ci sarà. Con buona pace delle proteste di chi gli ha chiesto a gran voce di «restare a casa», di fare un passo indietro dopo il coinvolgimento in alcuni dei casi di pedofilia che hanno sconvolto la Chiesa cattolica Usa. Roma non può attendere.

 

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