merkel piange

LE CAZZATE DELLA MERKEL – I CINQUE ERRORI CAPITALI CHE RISCHIANO DI FARLE LASCIARE LA CANCELLERIA TEDESCA – IL PRIMO GRAVE DI TUTTI: AVER SOTTOVALUTATO L’APERTURA DELLE FRONTIERE AGLI IMMIGRATI. POI, IL RAPPORTO INCESTUOSO CON IL DIESELGATE E L’IMPATTO DELLA BREXIT – TUTTA COLPA DI OBAMA, DICONO A BERLINO

 

Danilo Taino per il Corriere della Sera

 

rifugiati in germania

Se il presidente federale tedesco fosse costretto a indire nuove elezioni, è probabile, o almeno possibile, che Angela Merkel non sarebbe più la candidata della Cdu alla cancelleria. Lo stesso si può dire per il leader socialdemocratico Martin Schulz ed è quasi certo per Horst Seehofer, il capo della Csu, gemella bavarese della Cdu. Sono i tre partiti che hanno perso elettori in quantità lo scorso 24 settembre. Quel che più conta per i tedeschi e per gli europei è naturalmente l’eventuale uscita di scena della cancelliera. Sarebbe un cambio di stagione notevolissimo. Cambio che in realtà è in atto, nuove elezioni o meno.

 

LA «CADUTA»

seehofer merkel

Com’è possibile che la leggenda di Angela Merkel, 63 anni, da 12 alla guida del governo di Berlino, si sia incrinata in una notte e ora rischi di andare in frantumi? Non erano scritte sulla sabbia la sua capacità di leadership moderata, il sapersi mettere sulla lunghezza d’onda dei tedeschi, l’abilità a tenere uniti gli europei sulla Grecia come sulla Russia, la difesa dei valori democratici e della libertà economica e dei commerci, l’autorevolezza internazionale, la conoscenza dei dossier.

 

migranti germania 10

Qualità vere. Il problema è che hanno oscurato una serie di errori seri che ha commesso nella dozzina d’anni alla guida della Germania. Errori che sono venuti a presentare il conto prima alle elezioni del 24 settembre, nelle quali la sua Cdu-Csu è caduta dal 41 al 32,9%, e poi nel fallimento dei colloqui per una nuova coalizione con Liberali e Verdi.

 

I RIFUGIATI

Martin Schulz

L’errore più pesante ha riguardato l’apertura ai rifugiati nell’estate 2015. Non il fatto in sé, generoso e forse inevitabile. Piuttosto, l’averlo fatto in grande ritardo — la cancelliera lo ha ammesso — e senza un piano non solo per accogliere i profughi ma per placare i timori dei tedeschi che soffrono dell’arrivo di molti immigrati. Ciò ha consentito al partito nazionalista Alternative für Deutschland di conquistare quasi il 13% alle elezioni.

 

La politica energetica tedesca, vanto della Klimakanzlerin, è sostanzialmente un flop. I sussidi alle fonti alternative accoppiati all’uscita dal nucleare (entro il 2022) sono stati costosissimi (per gli utenti elettrici soprattutto) e hanno distorto i meccanismi del settore. Il risultato è stato che la Germania non rispetterà l’obiettivo di tagliare del 40% le emissioni di gas serra entro il 2020, rispetto al 1990 (siamo al 27-30%), e che anzi negli scorsi due anni le emissioni tedesche sono aumentate per il maggiore ricorso al carbone. Si parla di Kohlekanzlerin.

 

afd manifestazione anti immigrazione

IL DIESELGATE

In parallelo, la relazione quasi incestuosa tra governo, partiti e case automobilistiche in Germania è andata avanti senza che Merkel facesse nulla per fermarla fino a pochi mesi fa, ben dopo lo scandalo Dieselgate alla Volkswagen. Mentre si parlava di lotta alle emissioni, si chiudeva un occhio sulle scorrettezze del settore, anzi lo si difendeva a Bruxelles.

 

DIESELGATE

Per 12 anni, poi, i tre governi guidati dalla leader non hanno sostanzialmente fatto riforme economiche in un Paese che protegge non solo il settore auto ma anche i servizi, dal commercio alle banche, dalle assicurazioni alle professioni. Le ultime riforme significative sono quelle famose del 2003 del governo di Gerhard Schröder.

Schroeder ex cancelliere

 

Alcuni critici aggiungono la sottovalutazione che la cancelliera avrebbe avuto in fatto di Brexit: non lavorò affinché la Ue concedesse qualcosa in più all’allora primo ministro britannico David Cameron affinché si presentasse in patria con riforme capaci di convincere gli elettori a restare nell’Unione.

 

ERRORE POLITICO

OBAMA MERKEL 1

Errori di politica. Più un errore politico: presentarsi per la quarta volta alle elezioni. In realtà, va detto che Merkel ha avuto dubbi per mesi: sapendo che quattro mandati sono troppi in un Paese democratico. Di fronte alla crisi dei migranti che in qualche modo aveva contribuito ad aprire e al disordine mondiale si è lasciata convincere (anche dall’amico Barack Obama) a scendere di nuovo in campo. Fatto sta che oggi questa non sembra essere stata una buona idea. Punti di forza ne ha ancora. Ma uno, del quale si parla sempre, vacilla: l’essere senza alternative. Non è vero: se la domanda sale, un’alternativa nasce.

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?