GIUBILATI DAL GIUBILEO - DALL’8 DICEMBRE A ROMA POTREBBE SBARCARE PIÙ GENTE DI QUANTA NE ARRIVÒ NEL 2000: IL CENSIS CALCOLA 33 MILIONI DI PELLEGRINI - MA IL COMUNE ASPETTA ANCORA DAL GOVERNO GRAN PARTE DEI FONDI
Alessandro Barbera per “la Stampa”
Per avere un termine di paragone appropriato, prendiamo il tunnel del Gianicolo. Quando l' allora sindaco Rutelli decise di raddoppiare la galleria costruita durante il fascismo, stanziò 50 miliardi delle vecchie lire, poco più di 25 milioni di euro. Era il gennaio del 1998, e all' ora x mancavano quasi due anni.
Quei fondi erano una goccia in un mare di soldi: per il Giubileo del 2000 furono stanziati complessivamente un miliardo e 750 milioni di euro. Per affrontare l' evento che inizia a fine anno l' amministrazione Marino ha ottenuto finora 50 milioni. C' è un però: quello voluto da Giovanni Paolo II era un Giubileo ordinario e fu annunciato anni prima. Papa Francesco ha deciso un appuntamento straordinario con appena otto mesi di preavviso. In ogni caso a Roma potrebbe sbarcare più gente di quanta non ne arrivò allora: il Censis calcola 33 milioni di pellegrini, cinque in più del 2000.
CORSA CONTRO IL TEMPO
Roma corre disperata verso l' 8 dicembre, e non sappiamo ancora come ci arriverà. La nuova giunta sta raschiando il fondo dell' unico barile finora a disposizione: il bilancio della gestione commissariale del Comune di Roma. Centocinquanta milioni sono già stati impegnati per interventi che prescindono dal Giubileo, il 4 agosto il Tesoro ha messo a disposizione i primi 50 milioni dedicati all' evento. Se il Comune riuscisse a fare tutto quel che ha promesso, ci sarebbe di che essere soddisfatti.
maiali a roma dal sito roma fa schifo
Marino ha deliberato il via a 131 cantieri: riqualificazione dei marciapiedi del lungotevere, sistemazione delle fontane, manutenzione straordinaria dei parchi, dei ponti, aumento delle preferenziali, nuovi tratti di ciclabile, un ritocco alla stazione Termini e alle fermate della metropolitana. E poi nuove panchine, luci, aree giochi, fioriere, cestini. Come una vecchia nobile mandata in rovina da consulenti infedeli, Roma spera di presentarsi al cospetto del nuovo Giubileo con i vecchi abiti appena ripuliti.
IL BRACCIO DI FERRO
Palazzo Chigi vorrebbe concedere al Campidoglio altri cento milioni, il Tesoro non sembra disposto a concederne più di 30, gli ultimi a disposizione dal barile della gestione commissariale. Per giovedì è annunciato un consiglio dei ministri che dovrebbe stanziare fondi e poteri, ma le ultime indiscrezioni raccontano di un possibile, ennesimo rinvio.
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«Visti i tempi, per noi la cosa più urgente è ottenere la semplificazione delle procedure», spiega l' assessore ai lavori pubblici Pucci. Per evitare ruberie, non ci sarà nessun affidamento diretto. Si svolgeranno regolari gare, con tempi di assegnazione strettissimi: invece dei 60 giorni previsti dalle norme in vigore si faranno al massimo in 20.
I 50 milioni stanziati il 4 agosto verranno anticipati dalla Cassa depositi e prestiti e dovrebbero permettere l' inizio dei lavori entro fine settembre. Per esorcizzare le paure lo chiamano «modello Expo». Il prefetto Gabrielli dovrebbe avere gli stessi poteri di coordinamento affidati a Milano al commissario Sala, mentre l' Autorità anticorruzione vigilerà sul rispetto delle procedure. Se il governo glieli concederà, Marino dovrebbe avere i poteri straordinari garantiti dalle norme su Roma Capitale.
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Scrive il verbale di giunta del 6 agosto: «Per l' attuazione degli interventi il Sindaco provvede con proprie ordinanze anche in deroga ad ogni disposizione di legge, in esecuzione di un piano autorizzato dal Consiglio dei ministri».
RENZI E MARINO
Matteo Renzi è a dir poco preoccupato. Ha scarsa fiducia nella capacità di Marino di essere all' altezza della situazione, ma si è rassegnato alla sua tenacia. Ha tentato di portare Roma al commissariamento, alla fine si è accontentato di imporre un rimpasto che ha riportato in Campidoglio Marco Causi, già solido assessore al Bilancio di Walter Veltroni e ai Trasporti il simbolo della lotta pro-Tav, il tosto torinese Stefano Esposito. In politica i sentimenti e le simpatie contano poco. Il premier ora ha tutto l' interesse che il Giubileo riesca, pena la figuraccia evitata per un soffio con l' Expo.
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Molto dipenderà dalla relazione Gabrielli sulle infiltrazioni mafiose nella Capitale. Da luglio nei cassetti del ministro Alfano giace un fascicolo che potrebbe spingere allo scioglimento alcuni Municipi della Capitale e costringere Marino alla rimozione di più di un funzionario ai vertici del Campidoglio. La relazione è attesa sul tavolo del Consiglio dei ministri di giovedì. Più sarà dura, più saranno pesanti le conseguenze sulla tenuta dell' amministrazione e, al dunque, su quel che potrà fare a vantaggio del Giubileo di Francesco.