GIÙ LA CRESTA! ANCHE SE HOLLANDE E RENZI FANNO LA VOCE GROSSA CONTRO BRUXELLES, ARRIVA LA BOCCIATURA PER PARIGI E ROMA - LA FRANCIA SFORERÀ IL TETTO DEL 3% E L’ITALIA HA DEBITO OLTRE I LIMITI CONSENTITI
Rosaria Amato per “la Repubblica”
Francois Hollande e Matteo Renzi
Francia e Italia molto probabilmente “rimandate”, la Grecia promossa, con un attivo primario di bilancio del 2% già quest’anno, oltre il target dell’1,5% previsto nel piano di salvataggio internazionale. Il termine per la notifica dei piani di bilancio a Bruxelles scade il 15 ottobre, ma diversi funzionari dell’Eurozona si sono lasciati sfuggire indiscrezioni.
E nonostante ufficialmente ci siano solo smentite («Per ora circolano solo bozze e quindi sarebbe estremamente prematuro prestarsi a speculazioni sui contenuti delle opinioni che daremo », ha precisato il portavoce del commissario agli Affari Economici, Simon O’Connor), la posizione della Ue sembra delinearsi con una certa precisione.
Francois Hollande e Matteo Renzi
La Francia è in una situazione più grave dell’Italia sotto il profilo del deficit/Pil: sforerà di parecchio il tetto del 3%, fermandosi al 4,3% e rinviando il risanamento al 2017. L’Italia dovrebbe rimanere sotto il 3% o rientrare nel tetto, ma il debito è ben oltre i limiti consentiti. Pertanto la richiesta di rinvio per il raggiungimento del pareggio di bilancio potrebbe essere respinta. Anche per Parigi si profila un rinvio della legge di bilancio 2015 con richiesta di modifiche.
La Commissione potrebbe anche portare la procedura disciplinare verso la Francia all’ultimo livello prima delle sanzioni, ma al tempo stesso accordare a Parigi altri due anni per ridurre il deficit al di sotto dei limiti Ue. Bruxelles non può permettersi di far passare il principio che le regole valgano solo per i Paesi minori come la Grecia e il Portogallo: anche Francia e Italia devono rispettarle, fa notare il Wall Street Journal.
festa dell'unità bologna matteo renzi manuel valls
Roma e Parigi al momento ostentano tranquillità. «Il governo non si sente affatto in situazione di grave inadempienza, siamo fiduciosi», dice il sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi. Anche il premier francese Manuel Valls sprizza ottimismo: «L’Europa deve ritrovare la crescita. Sono molto deciso a convincere i miei omologhi europei e non ho dubbi che saremo capiti da tutti».
In effetti la crescita sembra rallentare decisamente anche nella locomotiva Germania: gli ordini dell’industria in agosto calano del 5,7% rispetto al mese precedente: si tratta della flessione maggiore dall’inizio del 2009. E la Germania è sempre meno convinta del piano di acquisti di Abs da parte della Bce: il presidente Jens Weidmann in un’intervista ha ribadito il rischio che vengano acquistate cartolarizzazioni «di scarsa qualità ».
Sandro Gozi ringrazia l Ambasciatore di Francia e gli invitati