meloni schlein conte

“INSIEME AL PD SI PUÒ MANDARE A CASA LA DESTRA: IO NON HO MAI ATTACCATO I DEM” – CONTE, RINGALLUZZITO DAI SONDAGGI DELLA SARDEGNA CHE DANNO IN TESTA LA TODDE, RILANCIA IL FATIDICO “CAMPOLARGO” PD-M5S CHE POTREBBE DIVENTARE REALTÀ NAZIONALE - OLTRE ALL’INVIO DELLE ARMI ALL’UCRAINA, NEI RAPPORTI CON I DEM PESANO LE POSIZIONI SU PUTIN DI PEPPINIELLO: “CON LA RUSSIA NON SI PARLA PIÙ? SU NAVALNY SE FOSSI UN CONSIGLIERE DI PUTIN GLI SUGGERIREI DI…” - DAGOREPORT

DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-giorni-regionali-sardegna-potrebbero-rivelarsi-385288.htm

 

 

CONTE

Stefano Cappellini per la Repubblica - Estratti

 

CONTE SCHLEIN

Giuseppe Conte arriva alla Fiera di Cagliari per il comizio principale del suo tour a sostegno di Alessandra Todde, vicepresidente del M5S e candidata alla presidenza di Regione, quando ai cancelli ci sono già numerose persone rimaste fuori.

Non c’è posto nella sala da 1500 posti, molti sono in piedi e nei corridoi, per ragioni di sicurezza non può più entrare nessuno. Quando Conte viene informato, chiede allo staff di uscire all’esterno: «Organizzate almeno un saluto con me, perché dobbiamo perdere i voti di queste persone e dei loro familiari?».

 

In Sardegna si vota domenica e per Todde, sostenuta anche da Pd, Verdi, Sinistra italiana e altre liste minori, la speranza è farcela per un pugno di voti: il suo avversario è il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, pupillo di Giorgia Meloni sostenuto da tutto il centrodestra, ma in campo c’è anche l’ex governatore ed ex dem Renato Soru. Concorrenza interna alle opposizioni, tanto che Conte ha trascorso i due giorni precedenti in giro per l’isola a stringere mani e dire: «Chi vota Soru, elegge Truzzu».

CONTE SCHLEIN

 

 

La Sardegna dimostra che l’alleanza con il Pd si può fare o è possibile solo quando è in campo un candidato del M5S?

«Non è mai stato questo il criterio. Qui si è fatto un tavolo di confronto molto serio che avrebbe potuto concludersi anche con la scelta di un altro candidato. Io non ho fatto una sola telefonata per Todde, giuro. In Abruzzo non c’è uno dei nostri, eppure siamo in coalizione anche lì».

 

Si farà l’accordo anche in Piemonte?

«In Piemonte ci sono altri problemi».

 

 

(...)

Qualcuno pensa che a lei piaccia avere le mani libere e sfruttare l’opposizione per aumentare i consensi.

giuseppe conte elly schlein roberto speranza foto di bacco

«A me interessa mandare a casa Meloni e la Sardegna può essere un primo passo. Non mi piace parlare di laboratorio perché penso sia irrispettoso verso gli elettori sardi, però è chiaro che qui con il Pd abbiamo messo in campo una proposta forte, incarnata da una candidata credibile, competente e onesta. Dobbiamo farlo anche a livello nazionale, io chiedo solo che ci sia un progetto serio e autentico e non un cartello elettorale dettato dalla necessità e dall’ansia di potere degli apparati».

 

Cosa non c’è di serio allo stato attuale?

«Non ho detto che non ci sia serietà, ma bisogna sedersi a un tavolo e affrontare le questioni per arrivare a una sintesi là dove partiamo da posizioni più distanti».

 

Nell’ultima intervista al Corriere della sera lei ha parlato di ambiguità del Pd. Un’accusa che sarebbe facile rovesciare su di lei. Ha anche accusato il Pd di bellicismo. Lo ridirebbe?

SCHLEIN CONTE

«Mi riferivo solo alla questione dell’invio delle armi all’Ucraina, che, come è noto, ci divide. C’è chi dice: eh, ma come farete a governare insieme se non siete d’accordo su materie come questa? Ma le armi a Kiev sono il punto finale di un ragionamento più ampio. Viviamo in un mondo dove crescono i conflitti, vogliamo ragionare sul ruolo dell’Europa, della Nato, del nostro rapporto con gli alleati? Poi sulle ricadute finali del ragionamento si possono trovare terreni d’intesa».

 

Sa che in molti pensano che le sue siano posizioni filorusse?

«Lei pensa che io sia a favore di Putin?».

Penso che senza sostegno militare all’Ucraina si fa il volere di Putin.

elly schlein e giuseppe conte - meme by usbergo

«Essere a favore di una soluzione diplomatica non significa aiutare Putin. Veramente pensiamo di andare avanti con una visione unipolare di governo del mondo? I Paesi Brics rappresentano metà della popolazione mondiale. Vogliamo provare a impostare un nuovo ordine o ci mettiamo a inviare armi ovunque? Con la Russia non si parla più? Con la Cina non si parla più?».

 

La Cina non ha invaso Taiwan, almeno non ancora.

«Mi trovi una sola mia dichiarazione nella quale io non condanno duramente l’invasione dell’Ucraina».

Condannare serve a poco se poi si lascia l’Ucraina a Putin. Nel programma del Conte uno c’era il ritiro delle sanzioni alla Russia.

ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE IN VERSIONE BARBIE E KEN - MEME BY GRANDE FLAGELLO

«Ricordo che da presidente del Consiglio di quel governo io le sanzioni alla Russia le ho confermate ogni semestre e sarebbe bastato il no di un solo Paese a farle saltare. In questo senso non ho seguito il programma del Conte uno. Sono convinto però che le sanzioni devono essere un mezzo per arrivare a soluzioni, non un fine».

 

Dopo la morte in carcere di Navalny cosa deve accadere di più perché si prenda atto che con la Russia di Putin non c’è dialogo possibile?

«Anche su Navalny io ho parlato con chiarezza non ora, ma già dopo l’avvelenamento. Se fossi un consigliere di Putin gli suggerirei di lasciar lavorare una commissione internazionale per indagare cosa è accaduto, ma è ovvio che non lo farà».

 

(...)

Sul conflitto Israele-Hamas avete votato la mozione del Pd sul cessate il fuoco, passata in aula anche grazie alla telefonata Schlein-Meloni.

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

«L’abbiamo votata, certo, ma non vorrei che avessimo fatto un favore a Meloni, che se l’è cavata con un’altra astensione dopo le precedenti due all’Onu e si è pure presa la laudatio di qualche giornale di sinistra.

 

Sono passati giorni dall’approvazione della mozione, che è un fatto importante ma tutto interno al nostro Paese, e Meloni non ha ancora alzato il telefono per dire a Netanyahu: ora basta. Lo ha fatto Macron, lo ha fatto Biden, cosa aspetta Meloni? O bisogna pensare che sia frenata da qualche simpatia ideologica con quei pezzi del governo israeliano che sono fanatici di estrema destra?».

 

 

(...)

«Il mio obiettivo non è mai stato attaccare il Pd, è dare agli italiani un altro governo. Sui provvedimenti più scandalosi, come sull’autonomia differenziata, Meloni dice sempre che lei ci mette la faccia. Peccato che sia una faccia di bronzo. Ecco, occorre lavorare per risparmiare agli italiani questo spettacolo».

conte landini schleinnicola fratoianni giuseppe conte roberto gravina elly schlein

 

 

(...)

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO