alfredo mantovano giorgia meloni

“QUANDO SI MANEGGIA CON INCURIA IL DEEP STATE, I PREZZI SI PAGANO” – IL DIRETTORE DI “DOMANI”, EMILIANO FITTIPALDI, SCULACCIA IL GOVERNO PER PASTICCI SULLA NOMINA DEL NUOVO COMANDANTE DELLA GUARDIA DI FINANZA: “MELONI E IL SUO SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO INVECE DI GESTIRE CON LA NECESSARIA RISERVATEZZA E RAPIDITÀ UN PASSAGGIO DELICATO PER UN CORPO DALL’ALTO PESO STRATEGICO (LA FINANZA HA IN MANO QUASI TUTTE LE INDAGINI GIUDIZIARIE SULL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA) HANNO GESTITO LA PARTITA COME DILETTANTI ALLO SBARAGLIO. ZAFARANA HA GARANTITO PER ANNI STABILITÀ E IN APPENA DUE SETTIMANE IL GOVERNO È RIUSCITO A…”

emiliano fittipaldi foto di bacco

Estratto dell’articolo di Emiliano Fittipaldi per https://www.editorialedomani.it

 

La mancata nomina del nuovo comandante della Guardia di Finanza da parte del governo è una cartina di tornasole. In primis, dell’incapacità di Giorgia Meloni, davanti a dossier sensibili, di gestire il potere in modo tempestivo e responsabile. È infatti la prima volta nella storia della Repubblica che palazzo Chigi non riesce a trovare nei tempi stabiliti il nuovo capo di una delle istituzioni più importanti del paese. […]

meloni mantovano

 

Alla destra che comanda non sono bastati otto mesi a trovare un sostituto autorevole. Meloni e il suo sottosegretario Alfredo Mantovano invece di gestire con la necessaria riservatezza e rapidità […] hanno gestito la partita come dilettanti allo sbaraglio. […] si sono seduti a discettare al tavolo cinque minuti prima della scadenza, senza avere in tasca alcun nome condiviso. La guerra tra Meloni-Mantovano, che spingono per la promozione del generale Andrea De Gennaro, e la coppia Giorgetti-Crosetto (che preferiscono Umberto Sirico o Bruno Buratti) ha creato prima un’impasse tragicomica, a cui anche il Quirinale assiste preoccupato.

Zafarana

 

[…] Il regno di Zafarana ha garantito per anni armonia e stabilità alla forza di polizia, seppellendo i residui veleni di antiche stagioni. In appena due settimane il governo è riuscito nell’ardua impresa di minare una pace quasi decennale, producendo tensioni tra i candidati, ricostruendo cordate interne contrapposte, sviluppando gelosie e rancori sopiti.

generale umberto sirico

 

Un demenziale tutti contro tutti che fa male al corpo, al governo e al paese, e che evidenzia l’approssimazione ontologica dell’esecutivo, figlia della presunzione che il potere garantisca sempre e comunque un salvacondotto alle proprie negligenze. Non è così. Soprattutto quando si maneggia con incuria il deep state, i prezzi si pagano. Chiunque sarà il nuovo comandante generale, dovrà adesso ricucire gli strappi interni causati dal pasticcio di Meloni e compagni. Capaci di creare tensioni anche nella polizia, a causa della decisione di sostituire anzitempo i vertici. […]

andrea de gennaro

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…