ALTRO CHE DONO DEL SIGNORE, RIGOR MONTIS SI È GUADAGNATO GIORNO DOPO GIORNO L’APPOGGIO DI SANTA MADRE CHIESA - PRIMA L’HA SALVATA NEL PASTICCIO DELLO IOR, POI È RIUSCITO AD OTTENERE A BRUXELLES UNA SORTA DI CONDONO PER L’IMU, E HA FATTO RICORSO CONTRO UNA SENTENZA EUROPEA CHE CONSENTIVA LA DIAGNOSI PREIMPIANTO SUGLI EMBRIONI - NON C’È DA STUPIRSI SE IL VATICANO HA MOLLATO IL DISASTRATO PDL PER ANDARE COI CENTRISTI…

Marco Palombi per "Il Fatto Quotidiano"

Forse solo quel grande organizzatore del consenso cattolico che fu Luigi Gedda, che coi suoi Movimenti civici contribuì e parecchio alla vittoria della Dc nel 1948, avrebbe potuto coordinare un tale fuoco di fila di carezze vaticane alle ambizioni di Mario Monti. Dopo il solido rapporto di stima col Pontefice costruito durante il suo mandato a palazzo Chigi, il Professore ora sta ricevendo un vero e proprio giornaliero sostegno elettorale dalle istituzioni della Chiesa.

Il primo atto, anche se indiretto, è la "scomunica" del Pdl: Camillo Ruini l'ha comunicata de visu ad Angelino Alfano in un incontro a casa sua il 12 dicembre, ieri è arrivata la bolla del direttore di Avvenire Marco Tarquinio, che qualifica il governo del Cavaliere di "alto tasso di inazione (o di inconcludenza) al cospetto di tentativi del centrosinistra di agire, ma in senso sbagliato (zapaterista)".

Sistemata la pratica Pdl, la scelta è stata facile: Monti. Basti citare la irrituale telefonata per gli auguri di Natale tra il premier e Benedetto XVI, molto pubblicizzata da palazzo Chigi, poi l'endorsement dell'Osservatore Romano, organo della segreteria di Stato del potente Tarcisio Bertone, e infine ieri quello del capo dei vescovi italiani Angelo Bagnasco ("sulla sua onestà e capacità sembra esserci la ampia condivisione e ha ottenuto riconoscimento in tal senso anche in Europa"). Insomma, gerarchie unite come non si vedeva dai tempi della Dc. Il nostro ha subito ringraziato a modo suo: "Sono onorato, penso che i temi etici siano fondamentali, ma se ne occuperà il Parlamento".

Non c'è motivo di essere sorpresi: il campo da gioco della Chiesa è il voto moderato, se non reazionario, e d'altronde gli addentellati dell'ex premier col Vaticano sono noti e ve li abbiamo già descritti: i ministri o sottosegretari ben introdotti Oltretevere come Riccardi e Ornaghi, certo, ma anche i rapporti autonomi del premier stesso, del vicesegretario generale di palazzo Chigi (e suo braccio destro) Federico Toniato o del direttore di Rai Vaticano Marco Simeon.

"Il mondo che si riconosce nella Chiesa vede in Monti l'inizio di una nuova stagione", ci spiega, economista cattolico che è stato tra i principali collaboratori di Joseph Ratzinger per la sua Caritas in veritatem: "In questo senso è stato un gesto di coraggio aver preso le distanze dal Pdl: non tanto per le questioni morali di Berlusconi, ma perché quel partito si è sfaldato dal suo interno e si rischiava un vuoto di potere nel campo moderato".

L'altro campo, semplicemente, non è quello giusto: "Nel Pd ci sono tanti e stimati cattolici, però la Chiesa ha sempre indicato propri valori non negoziabili in almeno tre campi: vita, educazione e giustizia contributiva e retributiva. Anche se in quest'ultimo il Papa è molto più a sinistra di Bersani - insiste Zamagni - quando tu hai una forza politica, come il Pd, che ha come piattaforma politica la ‘liberalizzazione dei rapporti', che nega la centralità della famiglia, che non disdegna l'eutanasia e toglie la libertà di educazione come fai a dargli supporto? Insomma uno può pensarla come crede, ma non può chiedere alla Chiesa di rinnegare se stessa".

Tutto vero, ma il bello di questo matrimonio tra il Vaticano e l'ex preside della Bocconi è che è tanto d'amore quanto d'interesse. Prendiamo il caso Ior. Sono stati Monti e Grilli, in estate, a salvare la banca del Papa dalla bocciatura europea in tema di trasparenza e contrasto al riciclaggio: agli ispettori di Bankitalia (assai critici sullo Ior) fu sostanzialmente impedito di parlare al Consiglio d'Europa e palazzo Koch, per reazione, arrivò a ritirare la sua delegazione.

I temi etici restano alla libera coscienza degli eletti, dice Monti, ma il governo tecnico ha fatto ricorso contro una sentenza europea che consentiva la diagnosi preimpianto sugli embrioni nonostante la famigerata legge 40 sulla fecondazione assistita.

Anche sull'8 per mille Monti si è rifiutato sia di attivare la commissione italo-vaticana per rivederne il gettito ben superiore alla vecchia "congrua" (come prevede il Concordato), sia di fare pubblicità sulla destinazione della quota dello Stato, e pure sull'Imu è riuscito a strappare a Bruxelles una sorta di condono: gli immobili commerciali di enti religiosi dovranno pagare dal 2013, ma l'evasione pregressa è perdonata.

Basta? No, perché c'è anche la dote in contanti: 223 milioni per le scuole private (cioè cattoliche), 12,5 milioni per l'ospedale Bambin Gesù di Roma (caro a Bertone) e 5 per il Gaslini di Genova (caro a Bagnasco). Non misteri della fede.

 

monti papa ratzingermonti e papa hsGetImage MONTI PAPA MONTI E IL PAPA monti e papa article bagnasco-monti, bertonePATTI LATERANENSI MONTI BERTONE NAPOLITANO SCHIFANI FINI PATTI LATERANENSI DA SINISTRA CARDINALI BAGNASCO MONTI BERTONE NAPOLITANO SCHIFANI FINI TERZI CANCELLIERI SEVERINO PASSERA FORNERO

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI