DOPO LA GIORNATA TRA I CANI, ANCHE LA PASCALE SCONDINZOLA FESTANTE A BENEFICIO DI ELETTORATO: “MARINA PUÒ VINCERE LE ELEZIONI. RENZI È UN SUPPLENTE DELLA DEMOCRAZIA” - JENA: “BERLUSCONI HA APERTO LA CAMPAGNA ELETTORALE CIRCONDATO DA CANI FESTOSI. E DOV’È LA NOVITÀ?”

1 - CANI
Jena per "la Stampa"
- Berlusconi ha aperto la campagna elettorale circondato da cani festosi. E dov'è la novità?

2 - PASCALE E LA CARTA MARINA: HA LE QUALITÀ DI SILVIO, VINCEREBBE LE ELEZIONI
Tommaso Labate per il "Corriere della Sera"

«Sono stata la prima ad augurarmi l'ingresso di Marina in politica perché ho la fortuna di conoscere le sue doti. Se alla fine scegliesse di entrarci, diventerebbe la prima donna candidata alla guida del Paese e vincerebbe le elezioni. Altro che quote rosa...».

Francesca Pascale parla dal giardino di Villa San Martino in un sabato mattina di primavera. A metà dell'intervista, in cui racconta di un fidanzato che chiama decine di volte «il mio presidente» e una sola «Silvio», viene fuori il tema della successione. Ma riavvolgendo il nastro del colloquio, ci sono dei carabinieri che alle 23 del 30 aprile bussano a Palazzo Grazioli per controllare che Berlusconi sia in casa. Come prevede la sentenza che l'ha condannato.

Come avete vissuto quella visita notturna?
«Il presidente mi ha avvisato che stavano salendo per il controllo, con la sua voce rassicurante, con il solito sorriso. Lo so che ci ha sofferto, e io con lui. Però mi ha commosso la sua preoccupazione. Silvio voleva che non ci restassi male, che non sentissi violata la nostra intimità da parte di chi faceva solo il suo dovere. In quel momento il suo pensiero era per me e per i carabinieri».

Come ha trovato Berlusconi dopo il primo giorno a Cesano Boscone?
«Sapevo che sarebbe tornato pieno di idee, di sentimenti delicati verso le persone incontrate e verso chi si occupa di loro. Non mi sbagliavo. Non è stata una passeggiata in giardino, è impegnativo stare con chi soffre, ma è anche un arricchimento. Non gli è piaciuta invece la ressa di giornalisti».

Sia sincera, signora Pascale. Vivete più il sollievo del pericolo scampato degli arresti domiciliari o la rabbia per la sentenza?
«La rabbia e l'odio sono sentimenti che il presidente non conosce. Il dolore e l'amarezza, questi sì. Ma la questione non è "fisica". Anche ai servizi sociali lui ha tecnicamente delle restrizioni, si sente dare del pregiudicato... E mi viene in mente di dirgli le cose più stupide e vere, e cioè che anche personaggi storici di grandissimo rilievo sono stati dei pregiudicati, così come alcuni grandi uomini italiani degli ultimi secoli. Ma lui non riesce ad accettare che nel Paese in cui ha dato tutto se stesso si assumano delle decisioni che noi riteniamo del tutto ingiuste».

Secondo lei, Berlusconi riuscirà a ottenere l'annullamento della sentenza e la revisione del processo?
«Io sono certa che finirà bene».

Come vive il clima della nuova Tangentopoli che si respira a Milano?
«Se allude invece ai fatti di queste ore, non sono in grado di dare un giudizio specifico. Certo, mi colpisce molto che tutti i giornali siano colpevolisti, che Grillo urli di essere dalla parte dei pm che arrestano. Sembra quasi una giustizia a orologeria».

Una frase già sentita.
«Anche "due più due fa quattro" lo è. Però è vera».

Lei fu la prima a parlare di Marina in politica. Secondo lei, qualora decidesse di fare il grande salto, la primogenita riuscirebbe a vincere le primarie del centrodestra?
«Ne sono sicura. Sono stata la prima ad augurarmi il suo ingresso in politica. Perché ho la fortuna di conoscere bene le sue doti e di capire che sono della stessa qualità di quelle del padre. Lui la lascerà libera. Però vorrebbe preservarla da questa politica indecorosa e anche dalle sofferenze che giungono contro la famiglia con un Berlusconi candidato. Se scegliesse di scendere in campo sono sicura che, in caso di primarie del centrodestra, Marina le vincerebbe. Sarebbe la prima donna candidata alla guida del Paese... altro che quote rosa. E sono certa che vincerebbe le elezioni».

Se Grillo trionfasse alle Europee, pensa che il suo fidanzato si ritroverebbe nella maggioranza di Renzi?
«Escludo categoricamente che Forza Italia possa stare al governo con il Pd di Renzi. Siamo e saremo sempre diversi da loro, nei valori e negli ideali. Tra l'altro, da rottamatore Renzi si è trasformato in un uomo di potere».

A proposito, che voto darebbe al governo Renzi?
«Da libera cittadina il mio voto al governo Renzi è negativo. E comunque "non classificabile" per ora. Tra l'altro è un presidente non eletto dal popolo sovrano. E, per ora, è un supplente della democrazia».

Ci sono gli ottanta euro, non dimentichi.
«Solo promesse, annunci, rinvii. Tutto con molta presunzione, anche da parte di ministri alle prime armi, che si danno arie da premio Nobel e non sanno neppure stare al passo con l'autoironia. Tutto in conto agli italiani, per giunta in un momento drammatico».

Come si vede tra un anno? Sposata e mamma di un figlio?
«Mi vedo serena, accanto a chi amo. Non ho l'elenco della spesa da proporre al buon Dio, la felicità mi sembra abbastanza. Di certo ho imparato dal mio presidente che per essere contenti bisogna che intorno a noi siano contenti tutti. Compresi quelli che prima ci volevano male».

Lei è stata consigliere provinciale. Diventerà mai deputata?
«Essere scelta da tanti è stata un'esperienza bellissima. Ma preferisco vivere e imparare stando tra la gente. Il mio fare politica lo vedo in questa responsabilità quotidiana, condividendo bisogni, cercando con umiltà e discrezione di aiutare chi è meno fortunato di me. Uno in famiglia che fa politica in prima persona basta. Se poi questa persona è l'uomo che amo, non chiedo di meglio che essere un po' dei suoi occhi».

Alfano intanto ha detto che il voto a Forza Italia non è né carne né pesce.
«Visto il comportamento di Alfano, in particolare nei confronti del presidente Berlusconi, credo che avrà un risultato elettorale estremamente negativo, nonostante stia con l'Udc di Cesa. Secondo me, all'Italia serve altro. Rischiare e sacrificarsi tutti insieme, partendo dalla cultura, dall'istruzione, dai giovani soprattutto. Dare loro l'opportunità di scegliere se restare o meno in Italia e non essere mai più costretti. Dobbiamo crederci ancora e non lasciare che la delusione, la paura e la rassegnazione prendano il sopravvento. Lo Stato, soprattutto oggi, dovrebbe essere al servizio degli italiani».

 

 

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