renzi pd

IL DUCETTO SOGNA DI DIVENTARE IL BURATTINAIO DEL PD – CONGRESSO AD OTTOBRE, DELRIO SEGRETARIO E LUI CANDIDATO PREMIER ALLE PROSSIME ELEZIONI - RENZI E' CONVINTO CHE SI VOTERA’ PER LE POLITICHE NEL 2019. E LUI VUOLE STARE IN PRIMA FILA NELLA CORSA A PALAZZO CHIGI, DOPO ESSERE RIMASTO FERMO UN GIRO

 

Marco Antonellis per Dagospia

 

RENZI ALLA DIREZIONE PD

Matteo Renzi uber alles: il toscano è fatto così. Finchè il 'regicidio politico' non sarà compiuto sarà del tutto inutile provare a trattarci. Lui è fatto così chi lo conosce lo sa bene, spiegano fonti del partito. Inutile sperare che di sua volontà faccia la fine del tacchino a Natale. D'altra parte perchè dovrebbe? Non sempre che il Pd senza Renzi sia poi così meglio del Pd con Renzi. "E allora poteva fare a meno di dimettersi oppure potrebbe ritirarle, le dimissioni" dicono dal Nazareno. 

 

RENZI DELRIO

Già perchè la partita Renzi si, Renzi no si incardina in quella ancora più grande sul che cosa fare del centrosinistra in Italia e soprattutto, nell'immediato, su quale governo dare al paese per il futuro. E Renzi non ama perdere. Anche il rinvio dell'Assemblea nazionale del partito è funzionale al suo disegno di gestione del potere: Il senatore di Rignano non vuole rinunciare al controllo del partito per mezzo del parlamentino dem ma soprattutto vuole, per l'ennesima volta, poter fare da solo le liste elettorali per le europee del 2019 e per le politiche qualora fossero anticipate.

 

Anche perchè, se anche Mattarella riuscisse a mettere in piedi un governo, non avrebbe vita lunga e le elezioni in ogni caso non tarderebbero ad arrivare" osservano dal Partito Democratico. 

 

selfie di renzi con i ragazzi alla festa per i dieci anni del pd

Perchè Renzi e i renziani hanno un piano già definito nei minimi particolari: puntare sul Congresso ad Ottobre facendo eleggere Delrio e poi ritornare in sella la prossima primavera con le primarie per la Premiership in vista delle elezioni anticipate che potrebbero tenersi in concomitanza con le europee. Insomma, non c'è alcuna fiducia nelle capacità 'taumaturgiche' del Quirinale.

 

Si scommette su un 'governicchio' che duri qualche mese per fare poche cose e riportare il paese alle urne. Su questo punta Renzi. Ed ha ancora i numeri dalla sua parte, quantomeno all'interno del partito. Non sono più i numeri plebiscitari di una volta ma gli bastano, in Assemblea, in Direzione e nei gruppi parlamentari per condizionarlo, per controllarlo, per dettarne la linea.

 

renzi mattarella

Anche se la partita all’interno del Pd va considerata tutt'altro che chiusa perche’ l’obiettivo di tutti i 'non renziani' è di fare in modo che le "dimissioni dell’ex segretario diventino finalmente vere e non finte". Il sospetto, in realtà, è che il senatore di Rignano si stia tenendo volutamente le mani libere per poter essere lui a trattare quando arriverà la chiamata dal Colle per la formazione del governo dopo l'eventuale fallimento dei tentativi 'politici' di Lega e 5 Stelle. Insomma, in caso di governo di tutti il Pd ci sarà. Ma con Matteo Renzi in prima fila. Non senza.

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