È TORNATO IL KGB! - SECONDO UNA EX SPIA RUSSA, C’È LA MANINA DI PUTIN DIETRO IL DISASTRO AEREO CHE HA UCCISO IL PRESIDENTE KACZYNSKI E 90 CAPOCCIONI DEL GOVERNO E DELL’ESERCITO POLACCO NEL 2010 - LA DINAMICA IPOTIZZATA È POCO CREDIBILE, MA È SOSPETTA LA MORTE DELLA GOLA PROFONDA, DOPO SOLO DUE MESI, E IN CIRCOSTANZE CHE SONO STATE SECRETATE DALL’FBI - ANCHE IL GEMELLO DI KACZYNSKI INCOLPÒ I SOVIETICI, MA POTEVA ESSERE UNA STRATEGIA PER LE ELEZIONI (POI PERSE)…

Stefania Maurizi per http://espresso.repubblica.it/dettaglio/strage-polacca-lombra-di-putin/2176169//1

E' stato uno degli agenti segreti più famosi di tutti i tempi. E' morto due anni fa ad appena 53 anni. Si chiamava Sergei Tretyakov e quando era ancora in vita ha ispirato un celebre libro del giornalista della 'Washington Post', Pete Earley, intitolato "Il Compagno J". Ufficialmente era un diplomatico: in realtà però, è stato a lungo un colonnello dell'Svr, il servizio segreto russo per l'estero, che ha rimpiazzato il Kgb dopo la caduta dell'Unione Sovietica.

Sotto la copertura diplomatica, Tretyakov aveva fatto carriera fino ad arrivare a tenere in pugno tutte le operazioni dell'Intelligence russa a New York dal 1995 al 2000. Poi, però, nel 2000 aveva defezionato, assestando un colpo micidiale ai servizi di Mosca, «probabilmente il più grave fallimento in tutta la loro storia» secondo il 'New York Times', visto che Tretyakov è stato l'ufficiale dei servizi russi di più alto grado ad essere mai passato al nemico.

Dopo la pubblicazione del libro su di lui, Tretyakov era uscito allo scoperto, rimanendo però sempre sotto l'ala protettiva dell'Fbi. Le circostanze in cui è scomparso all'improvviso, a soli 53 anni, hanno lasciato interdetti molti osservatori: è davvero morto per un semplice arresto cardiaco, come ha dichiarato ufficialmente la moglie?

Nel database di 5 milioni e 300 mila email dell'agenzia di Intteligence privata Stratfor, che WikiLeaks pubblica sul proprio sito insieme a un team di giornali internazionali, tra cui 'l'Espresso' e 'la Repubblica', ci sono una serie di documenti che portano alla luce i retroscena della morte di Tretyakov. Che potrebbe essere collegata all'incidente aereo in cui nell'aprile del 2010 è morto il presidente polacco Lech Kaczynski, la moglie e altri novantaquattro passeggeri: tutti membri di una delegazione di alto livello che includeva figure politiche, militari e intellettuali di primo piano nella Polonia dei Kaczynski. Dal presidente della banca centrale al capo della sicurezza nazionale, fino al viceministro della Difesa. L'incidente sterminò praticamente la leadership polacca in un colpo solo.

Kaczynski era diretto con il suo seguito di oltre 90 accompagnatori a Katyn, in Russia, per partecipare alla commemorazione di un famigerato massacro, avvenuto durante la Seconda guerra mondiale ad opera delle forze di Stalin, che annientarono 20 mila polacchi. Il presidente e la sua delegazione, però, non arrivarono mai a destinazione: l'aereo si schiantò a terra, mentre cercava di atterrare all'aeroporto di Smolensk, in territorio russo, vicino a Katyn.

Un tragico incidente, concordarono quasi tutti. Una fitta nebbia funestava l'aeroporto di Smolensk quel giorno, ma il pilota aveva voluto atterrare per forza. C'è, però, anche chi ha guardato verso altre nebbie: quelle dello scontro fra Stati. Tra Kaczynski e la Russia di Putin. Non erano un mistero i rapporti pessimi tra i due.

Bene: «I russi hanno negato di proposito il permesso di atterrare, sapendo che il presidente polacco avrebbe costretto il pilota ad atterrare comunque - sulla base di una loro analisi del suo modus operandi - oppure che l'aereo sarebbe tornato indietro, senza atterrare nel luogo prestabilito», scrive un boss di Stratfor dodici giorni dopo la strage, attribuendo questa rivelazione proprio al compagno J.: «Lui sostiene che si è trattato di un atto deliberato. Sono parole sue, non mie», sottolinea, aggiungendo che secondo la fonte «i russi hanno piani simili (scenari) per altri leader stranieri, che possono essere fatti fuori, se Putin e l'Fsb lo desiderano». L'Fsb è il servizio segreto russo per gli interni.

Va aggiunto che dentro Stratfor non tutti sembrano convinti della ricostruzione del disastro aereo fatte dal compagno J. «Eccome no, Putin ha anche fatto scendere la nebbia perché tutto funzionasse», risponde tra lo scettico e il canzonatorio un analista di Stratfor, mentre un collega cerca di interpretare la lettura dei fatti del compagno J: «Quella è una teoria che mi ha suggerito anche uno dei miei contatti. L'intenzione non era quella di uccidere Kaczynski, ma semplicemente di rendergli la vita difficile, costringendolo ad atterrare a Minsk e quindi a perdere la commemorazione di Katyn, prevista appena un'ora dopo l'arrivo. E invece i piloti hanno cercato di atterrare comunque e si sono schiantati a terra».

Sta di fatto che il compagno J, invece, aveva accusato direttamente Putin. E viveva in America sotto il programma di protezione del governo federale degli Stati Uniti per tutelare collaboratori e testimoni a rischio. «Per impedire che i russi lo ammazzino», scrive ancora Stratfor.

La strage del governo polacco avviene il 10 aprile 2010. La morte di Tretyakov poco più di due mesi dopo: il 13 giugno. Per quali cause?

Nei documenti di WikiLeaks c'è innanzitutto il file audio della telefonata della moglie al pronto soccorso, immediatamente dopo il malore che porterà alla morte lo 007. E' un documento scioccante. Cercando di dominarsi e di tenere a bada le emozioni, la signora dice all'operatrice: «Mio marito è a terra e non respira».

Ma nei file c'è anche una mail inviata da un boss di un boss di Stratfor alla 'lista sicura' della sua agenzia di Intelligence quella che raccoglie le informazioni più delicate e, spesso destinate a rimanere confinate all'interno dell'agenzia. Questa mail riporta una confidenza ricevuta da una sua fonte nell'Fbi, raccomandando di proteggere l'origine della rivelazione: «Io ho preso tempo, l'ultima volta che abbiamo discusso», dice la gola profonda: «Conoscevo le cause della morte, (di Tretyakov, ndr) avendo parlato con Helen (la moglie, ndr). Per qualche motivo, lei non ha voluto diffondere questo fatto e ha preferito la versione dell'attacco cardiaco». E poi, in un'altra mail del maggio scorso scritto sempre dallo stesso boss di Stratfor: «I dettagli che circondano la sua morte e le sue rivelazioni a un giornalista investigativo sono state classificate 'segrete' per i prossimi 25 anni».

Perché secretare le cause del decesso, su questo fosse avvenuto per cause del tutto naturali?

All'epoca della scomparsa di Tretyakov, molti giornali avevano notato la coincidenza temporale: lo 007 russo è morto due settimane prima che negli Usa venisse smascherata una rete di spie, di cui faceva parte la celebre Anna Chapman, l'agente dai capelli rossi fuoco che usava la più dolce delle trappole: il sesso.

 

VLADIMIR PUTIN Wikileaks Lech KaczynskiANNA CHAPMANANNA CHAPMAN SU MAXIM ANNA CHAPMAN SU MAXIM ANNA CHAPMAN SU MAXIM Anna Chapman Anna Chapman

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…