erdogan terremoto turchia

AVEVA RAGIONE DRAGHI: ERDOGAN È “UN DITTATORE” – IL SULTANO DI ANKARA HA ORDINATO DEGLI ARRESTI DI MASSA PER INTIMIDIRE GLI AVVERSARI POLITICI IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI DEL 14 MAGGIO IN TURCHIA - 110 PERSONE SONO STATE FERMATE, TRA CUI 11 GIORNALISTI E ALCUNI POLITICI. LA SCUSA PER GLI ARRESTI È QUELLA DI ESSERE VICINI AL GRUPPO PARAMILITARE PKK – IL PRESIDENTE TURCO PROVA A SPOSTARE L'ATTENZIONE DALLA CRISI ECONOMICA CHE ATTANAGLIA IL PAESE...

Estratto dell’articolo di Francesco De Remigis per “il Giornale”

 

RECEP TAYIIP ERDOGAN HA UN MALORE IN DIRETTA

L’orologio della democrazia turca corre veloce. Si vota il 14 maggio. E se fino a pochi giorni fa il presidente Recep Tayyip Erdogan continuava a spingere sulle promesse di ricostruzione, visto il sisma che il 6 febbraio ha devastato dieci province dell’Anatolia meridionale spalancandogli la via di una facile propaganda, ieri il sultano ha rispolverato la tattica dell’intimidazione degli avversari, ordinando arresti di massa, anche nelle zone colpite dal terremoto.

 

RECEP TAYYIP ERDOGAN NATO

Almeno 110 persone fermate in 21 province. Avvocati, giornalisti (11), politici, membri di ong, attivisti, perfino attori. Le famiglie dei fermati hanno respinto l’accusa d’essere «vicini al Pkk», lanciata dal governo per giustificare i blitz. Un classico. Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan attivo dal ’78 soprattutto nel Sud-Est della Turchia viene infatti tirato in ballo a ogni emergenza dal sultano, per tamponare le falle nella sua azione politica […]

 

recep tayyip erdogan

È però piuttosto la realtà della situazione turca, che vede un tasso medio di inflazione al 72,3% contro il 19,6% del 2021, e una crisi economica profonda a impensierire i cittadini. […]

 

Fino a pochi giorni fa anche Erdogan, che i sondaggi danno in affanno/rincorsa sul principale rivale Kilicdaroglu (del Chp), insisteva nel vantare mezzo milione di precari assunti nella pubblica amministrazione e altre promesse: dalla cancellazione dell’età pensionabile per 2 milioni di lavoratori che hanno maturato 20-25 anni di attività (sconfessando i 60 anni per gli uomini e i 58 per le donne), alla rivalutazione dei salari minimi fino al taglio delle bollette di gas e luce.

 

ERDOGAN PUTIN

Lo smacco subìto però nel fine settimana, col successo del video del rivale, che in rete ha superato 110 milioni di visualizzazioni, deve averlo convinto a cambiar strada: non più solo lasciare impuniti gli attacchi contro le sedi Chp, pure ricorrenti. Ma tornare ai blitz di Stato, che Human Rights Watch bolla come «chiaro abuso di potere». […]

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…