IL MINISTRO MAURO SMENTISCE (CHE DEVE FA’?) IL TOUR-MARKETING DI MISSILI, BOMBE ED ELICOTTERI DELLA PORTAEREI “CAVOUR”
Il ministro della Difesa Mario Mauro spezza infine il personale silenzio sulla "missione Africa" della portaerei Cavour, su cui Sel ha presentato un'interrogazione parlamentare parlando di "mercato viaggiante" del "made in Italy" militare da mettere in mostra davanti alle autorità dei 18 paesi toccati durante il viaggio. Silenzio che aveva irritato anche il Pd, mentre il M5S aveva annunciato un ordine del giorno dei suoi parlamentari per chiedere l'annullamento della missione e la destinazione delle risorse risparmiate alla cooperazione.
Finché il ministro Mauro non è intervenuto. La missione della portaerei Cavour, ha assicurato Mauro intervenendo alla Camera durante l'esame del dl missioni, non è di "vendere sistemi d'arma italiani all'estero". Tali operazioni, ha sottolineato il ministro, "avvengono sempre nel rispetto delle convenzioni internazionali, e in particolare del trattato Onu sul commercio delle armi, recepito nelle scorse settimane dal Parlamento".
"Esprimo la mia piena disponibilità al Parlamento - ha sottolineato Mauro - a rispondere nei tempi, nei modi e nei luoghi ritenuti più idonei. Ma voglio fare un accenno alla vicenda per fugare ogni dubbio in maniera inequivocabile": e dunque la missione della Cavour "non ha alcuno scopo di vendere sistemi d'arma all'estero". Tutto quel che riguarda la vendita delle armi, ha proseguito Mauro, "avviene nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e del trattato Onu".
Il ministro della Difesa ha quindi affrontato il tema della presenza italiana in Afghanistan, annunciando che entro fine anno rientreranno ulteriori 486 militari italiani. "Alla fine del 2014 rimarranno al massimo 800 unità Isaf" ha spiegato Mauro, "nel processo di transizione in Afghanistan si è ormai nel pieno della quinta e ultima fase conclusiva della missione Isaf, secondo le modalità decise e approvate. Già oggi circa l'87% persone vive in aree dove la responsabilità è affidata alle autorità locali". L'esercito afghano, ha ricordato Mauro, conta oltre 186.000 unità , la polizia 152.000, ma "la transizione non deve essere analizzata esclusivamente dal punto di vista della sicurezza, perché bisogna prendere in considerazione la capacità di governance e lo sviluppo".
A Mauro a replicato Gian Piero Scanu del Pd. "Non ci piace essere messi davanti al fatto compiuto" ha dichiarato il capogruppo in commissione Difesa della Camera, aggiungendo che se la missione in Afghanistan dovrà proseguire una volta conclusa la fase militare, il governo dovrà ottenere l'assenso del Parlamento, non può decidere autonomamente, come è sembrato prefigurare Mauro. Scanu ha poi sottolineato che "non ci piace nemmeno apprendere dagli organi di informazione di questioni di estrema delicatezza che riguardano anche le articolazioni della vita democratica che devono nascere in questo Parlamento".
Intanto la Cavour salpa dal porto di Civitavecchia. Rimarrà in navigazione per 146 giorni con a bordo 1200 militari, di cui 100 donne, e sigle importanti dell'imprenditoria italiana come Fincantieri, Finmeccanica, Pirelli, Ferrero e Snaidero. La nave sarà inoltre impegnata nella sicurezza marittima attraverso operazioni di antipirateria e protezione del traffico mercantile italiano.
Per gli aspetti umanitari prendono parte alla campagna le infermiere volontarie della Croce Rossa insieme alle Onlus Operation Smile e Francesca Rava, che metterà a disposizione specialisti per effettuare circa duemila visite oculistiche e distribuirà mille paia di occhiali.
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