giuseppe conte mes meme baraldi

BASTA BLA-BLA: CONTE HA DETTO SÌ AL MES, DEVE SOLO DECIDERE QUANDO E COME COMUNICARLO AL PAESE SENZA FARE LA FIGURA DEL CAZZARO CON POCHETTE. LUI E GUALTIERI HANNO CAPITO CHE QUEI 36 MILIARDI SERVONO PER SOPRAVVIVERE NEI PROSSIMI DUE MESI. A CONVINCERLO SONO STATI DUE ALLARMI: QUELLO SUL CALO DEGLI INGRESSI NEI SUPERMERCATI (LA GENTE NON SPENDE PIÙ MANCO IN ALIMENTARI) E QUELLO DI BANKITALIA E ABI SUL RISCHIO CHE LE BANCHE RESTINO SENZA SOLDI - LE TRATTATIVE SUL RECOVERY FUND, IL RUOLO DI DI MAIO E FRACCARO, I SOLDI A FONDO PERDUTO, MOLTO PERDUTO...

 

DAGONEWS

Gualtieri Conte

 

Il bla-bla si può interrompere, le supercazzole del sabato sera ormai non funzionano più: Conte ha detto sì al Mes, deve solo decidere quando e come comunicarlo al paese senza fare la figura del cazzaro con pochette, quello che sentenziava lo scorso 10 aprile: "L'Italia non ne ha bisogno. Alcuni Paesi che sono con noi ritengono il Mes confacente ai loro bisogni. L'Italia accetta di discutere su un Mes non condizionato. Si può attivare una linea nuova per le spese della sanità, ma non è un discorso che riguarda l'Italia. Strumento non adeguato. Noi siamo ambiziosi".  

 

Così ambiziosi che lo Schiavo di Casalino e Gualtieri, fatti i conti della serva, hanno capito che non possono fare a meno di quei 36-37 miliardi garantiti dall'ex Fondo Salva-stati. L'allarme arriva da tutte le parti sociali, ma forse quello più serio è arrivato dalle associazioni dei commercianti al dettaglio che hanno rilevato un calo anche nell'acquisto degli alimentari.

 

in fila per il supermercato a milano coronavirus

Se nelle prime settimane della crisi c'erano file chilometriche davanti ai supermercati, ora non si vedono più se non in qualche quartiere delle grandi città (per ragioni di densità abitativa più che di benessere economico).

 

È un segnale preoccupante: gli italiani stanno limitando anche l'acquisto di cibo e generi di prima necessità. D'altronde in due mesi si sono visti solo i 600 euro per 3 milioni di autonomi, una cifra che a malapena copre un mese di affitto, niente a che vedere con l'Helicopter Money dispensato da USA e Germania, né con gli interventi predisposti dai paesi (Regno Unito, Giappone) che hanno banche centrali pronte a stampare.

 

GIUSEPPE CONTE E ANGELA MERKEL

Gli italiani avevano bisogno di ricevere soldi in tasca per sentirsi tranquilli anche nella spesa di tutti i giorni, e invece si sono ritrovati un muro davanti pure per richiedere prestiti. Hanno capito che la nostra centenaria e intricatissima burocrazia non può essere abbattuta in un mese. Per ottenere i famigerati 25mila euro ''senza garanzie'' serve comunque una mole di garanzie (documenti, dichiarazioni, ecc.) tanto gravosa da scoraggiare chiunque.

 

Dal lato delle banche le cose non vanno meglio, tanto che Bankitalia e Abi hanno parlato in coro: servono maggiori tutele per gli istituti davanti alle sicure insolvenze delle imprese. Il terrore è di finire in una situazione di scarsa liquidità, anche davanti alle ipotesi governative del prelievo non forzoso, quei bond a lunga scadenza pensati per ''stanare'' l'enorme risparmio privato degli italiani e investirlo nella ripresa del paese.

ignazio visco fabio panetta

 

Il problemuccio è che quel risparmio è ciò che tiene in piedi i bilanci delle banche, già funestati dai rendimenti zero e da anni di pulizia sui crediti deteriorati. Se gli italiani togliessero fondi dai conti correnti e di risparmio per investirli in Btp patriottici o per la paura di una patrimoniale, le banche finirebbero a gambe all'aria.

 

Ieri è stato il Capo del Servizio Struttura economica della Banca d'Italia Fabrizio Balassone a mandare il pizzino: ''Quel risparmio non è che non è impiegato, è la base della liquidità delle banche che consente loro di effettuare interventi. Se lo togliamo, riduciamo la capacità di fare prestiti''.

 

juncker URSULA VON DER LEYEN

Insomma la coperta sembra lunga ma è sempre più corta: il rinvio delle aperture per le piccole e medie imprese prelude a una pioggia di fallimenti, e il Recovery Fund…già, che fine ha fatto il Recovery Fund?

 

Da Bruxelles stanno studiando come metterlo in piedi. Al momento il modello è il ''Fondo Juncker'', quello straccio bagnato che doveva costruire un'impalcatura di miliardi sulla base di pochi spicci (annamo bene), usando le strutture tecniche già esistenti della BEI per accelerare la faccenda.

 

Si parla comunque di un periodo che va da fine luglio a settembre per vedere una parte di finanziamenti, peraltro ancora tutti da decidere: saranno loans (prestiti) o grants (a fondo perduto)? Subito Olanda e Austria sono stati irremovibili: intendono distribuire quei 1.500 miliardi solo attraverso prestiti da restituire. La Germania era pronta – il discorso della Merkel al Bundestag è stato chiaro – a destinare un 15% del fondo a grants, mentre Italia e Spagna avevano chiesto che fosse almeno il 30%. La Francia non si espone, è rimasta defilata: odia passare per quella che chiede l'elemosina, e manda avanti i due compari con le pezze al culo.

stefano patuanelli

 

Pochi minuti fa è arrivata da Bruxelles la notizia che l'Italia ha presentato una richiesta al Fondo di solidarietà europeo per il sostegno, per la pandemia da coronavirus.

 

A marzo la Commissione UE comunitario aveva cambiato il mandato per ampliare lo scopo degli aiuti anche alle questioni che riguardano l'emergenza sanitaria. Dal 24 giugno (con calma) valuterà tutte le domande come un pacchetto, per poi presentare gli aiuti finanziari al Parlamento e al Consiglio europeo. L'Italia è il primo paese a fare domanda e ancora non ha fornito i dettagli sull'assistenza richiesta. Anche questi fondi arriveranno dopo l'estate.

 

Visto che il "Colao Meravigliao" ha pensato solo all'aiuto per le grandi aziende, Patuanelli ha appena promesso 10 miliardi a fondo perduto per 4,6 milioni di piccole e medie imprese. Più 5 per la riconferma dei 600 euro che dovranno diventare 800. Con le banche che hanno chiuso il rubinetto e la burocrazia galoppante, chissà quando riusciranno a raggiungere la via della tasca degli italiani.

 

giuseppe conte con mascherina e fraccaro

I conti sono presto fatti: l'Italia ha sfondato i parametri di deficit e debito ma non ha ancora visto un centesimo dalle istituzioni europee.

 

Conte sperava di avere un anticipo sul Recovery Fund nelle prossime settimane (anche Ursula era favorevole) ma i paesi del Nord fanno ostruzionismo su come metterlo in piedi.

 

A Palazzo Chigi hanno esaurito le strade, e se ne è reso conto anche Di Maio, che attraverso il suo emissario Fraccaro controlla ogni mossa di Conte. Già, per la prima volta nella storia repubblicana (seconda, se si conta la Boschi badante renziana di Gentiloni), il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio non è il collaboratore più fidato del premier, ma un occhiuto controllore messo  da Di Maio per controllare che le mosse di Conte non si discostino dall'ortodossia a 5 Stelle.

 

Bene, quel pasticcio comunicativo tra Giggino e ''La Stampa'' sull'''essere pragmatici'' nel negoziato europeo prelude proprio a questo: i soldi non ci sono e il Mes, per quanto potrà diventare un cappio domani, a oggi è l'unica soluzione per tirare avanti nei prossimi due mesi. Primum sopravvivere, deinde philosophari...

conte di maio

 

 

 

Ultimi Dagoreport

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A STI’ POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…