alberto bianchi e maria elena boschi

GUARDIA DI FINANZA DI CASA ALLA CONSIP, ENNESIMA PERQUISIZIONE. ORA NEL MIRINO ENTRA IL PIU' ANZIANO DEL GIGLIO TRAGICO, ALBERTO BIANCHI E LA CONSULENZA DA 390 MILA EURO ASSEGNATA DA LUIGI MARRONI – LA CORTE DEI CONTI INDAGA PER DANNO ERARIALE

 

Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica”

 

ALBERTO BIANCHI ALBERTO BIANCHI

La storia si ripete in Consip. Un' altra perquisizione: ieri, ancora una volta, gli uffici della centrale d' acquisto del governo sono stati teatro di un blitz delle forze dell' ordine. Questa volta è stato il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza a muoversi e con un input preciso.

 

luigi marroniluigi marroni

Già, perché ora la procura della Corte dei conti del Lazio ora vuole vederci chiaro sulle consulenze affidate dal 2015 a oggi a quattro avvocati esterni: Andrea Guarino (1,2 milioni), Claudio De Portu (323mila euro), Angelo Clarizia (1,6 milioni) e Alberto Bianchi. L' ultimo nome nella lista stilata dai magistrati di viale Mazzini è anche il più in vista: presidente della Fondazione Open di Matteo Renzi e consigliere dell' Enel, Bianchi è il legale di fiducia dell' ex premier e neosegretario del Pd.

 

Uomo forte del Giglio magico, come raccontano i documenti portati via dalle fiamme gialle, negli anni ha ricevuto incarichi per almeno 390mila euro. Una cifra attorno a cui adesso ruotano le domande che ormai da settimane si pone il pm contabile Massimo Lasalvia: quegli affidamenti sono legittimi? I sospetti della Corte dei conti dipendono dall' organico di Consip. A fronte di consulenze esterne per centinaia di migliaia di euro, al suo interno la centrale ha una direzione legale da 49 dipendenti.

ALFREDO ROMEOALFREDO ROMEO

 

Possibile che nessuno potesse svolgere i compiti affidati ai professionisti esterni? A giudicare dal numero e dal peso degli affidamenti, la risposta di chi li ha autorizzati (e ora rischia di dover rispondere di un danno erariale notevole) a suo tempo deve essere stata un tondo «no».

LUCA LOTTI E TIZIANO RENZILUCA LOTTI E TIZIANO RENZI

 

Possibile, a questo punto, che la procura contabile chieda conto di quegli incarichi all' amministratore delegato di Consip, il "grande accusatore" Luigi Marroni. Lo stesso manager che a Bianchi ha affidato la difesa della società del Mef nel contenzioso sulla multa comminata dall' Antitrust al Consorzio nazionale servizi e alla Manutencoop dopo la conquista di 8 dei 13 lotti dell' appalto da 1,6 miliardi per le "belle scuole" di Renzi.

RENZI DEL SETTE eceb71372RENZI DEL SETTE eceb71372

 

Anche questa consulenza è nelle carte acquisite ieri dalla finanza, che assieme alla Corte dei conti ha aperto un nuovo capitolo nell' indagine condotta, a livello penale, tra Napoli e Roma. Un' appendice, dal momento che per ora non emerge alcun collegamento tra l' inchiesta partita ieri e quella per corruzione che è costata l' arresto e il carcere all' imprenditore partenopeo Alfredo Romeo, accusato di aver pagato 100mila euro di tangenti nel giro di quattro anni al responsabile dell' ufficio acquisti di Consip, Marco Gasparri, in cambio di dritte e favori sugli appalti.

 

EMANUELE SALTALAMACCHIAEMANUELE SALTALAMACCHIA

Giovedì, sentito dai pm capitolini, il dirigente ha ribadito la sua ricostruzione dei fatti. Mentre sullo sfondo prosegue l' inchiesta sugli interessi del Giglio magico: Tiziano Renzi, padre dell' ex presidente del Consiglio, resta indagato per traffico di influenze, mentre il ministro dello Sport Luca Lotti per rivelazione del segreto d' ufficio come il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette e quello della legione Toscana Emanuele Saltalamacchia.

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