FINCHÉ MERKEL NON CI SEPARI - LA CANCELLIERA NON PERMETTERÀ LA MESSA IN COMUNE DEI DEBITI EUROPEI “FINCHÉ AVRÀ VITA” (LI MORTACCI!) - ANGELA HA COSÌ UMILIATO CON UNA FRASE SOLA I QUATTRO CAPOCCIONI EUROPEI: DRAGHI (UNICO CON VERA VOCE IN CAPITOLO), VAN ROMPUY, BARROSO, JUNCKER, E IL LORO PIANO CHE APRIVA ALL’USO DEGLI EUROBOND - IN CAMBIO DI QUESTA PORTA IN FACCIA, BERLINO POTREBBE APRIRE ALL’ACQUISTO DEI BOND DA PARTE DEL FONDO SALVA-STATI…

1- E MERKEL SBOTTA "NIENTE EUROBOND FINCHÉ SARÒ VIVA"
Alessandro Alviani per "la Stampa"

Angela Merkel punta i piedi sugli eurobond. E lo fa con una frase insolitamente netta se confrontata con la retorica sfoggiata finora dalla cancelliera: «finché vivrò» non ci sarà nessuna mutualizzazione completa dei debiti, ha detto Frau Merkel durante una riunione coi deputati della Fdp (il partito liberale suo alleato a Berlino), secondo quanto riferito alle agenzie tedesche da alcuni partecipanti all'incontro. «Le auguriamo lunga vita!», avrebbero gridato a quel punto dei parlamentari liberali.

Come a dire: meglio non affrontare affatto la questione al vertice europeo di domani e venerdì, tanto Berlino non si smuoverà dal suo no. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, ci hanno pensato il ministro degli Esteri Guido Westerwelle e il suo sottosegretario e delegato per la cooperazione franco-tedesca Georg Link a fugarli.

La Germania «non accetterà» gli eurobond, perché «non si può garantire per l'ignoto», ha chiarito Westerwelle. «Combattiamo per la coesione dell'eurozona, ma contro una mutualizzazione dei debiti», ha aggiunto Link.

Il categorico no del governo tedesco suona come una chiusura rispetto alla linea sostenuta finora dalla Germania, contraria sì a lanciare "in questo momento" le obbligazioni comunitarie, ma disposta a collocarle alla fine di un processo - della probabile durata di alcuni anni - che prevede anzitutto un rafforzamento dei controlli sugli Stati nazionali. Ora, invece, la porta viene sbarrata.

Neanche in uno Stato federale come la Germania esiste una garanzia in comune dei debiti, ha ricordato la cancelliera. In fondo neppure i Deutschland-Bond, i titoli congiunti Stato-Länder che verranno lanciati nel 2013 e che consentiranno alle regioni di risparmiare sui tassi di interesse, sfruttando l'eccellente rating della Repubblica federale, prevedono di condividere le garanzie: ognuno garantirà infatti per la sua parte.

Dietro l'irrigidimento di Berlino c'è il rapporto preparato dai presidenti del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, della Commissione, José Manuel Barroso, della Bce, Mario Draghi, e dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che apre proprio agli eurobond. Un documento con cui Merkel si dice insoddisfatta.

Il testo, ha spiegato davanti i deputati della sua Cdu e della bavarese Csu, affronta sì le questioni giuste, ma non assicura l'equilibrio tra una necessaria azione comune più forte e la condivisione delle garanzie sui debiti.

Il documento è formulato in modo tale che si arriverebbe troppo presto a una mutualizzazione dei debiti, ha aggiunto la cancelliera. «Partire con la mutualizzazione dei debiti rappresenta la strada sbagliata», le ha dato man forte il sottosegretario agli Esteri Link, per il quale il documento presentato ieri da Van Rompuy sembra in alcuni passaggi "una lista dei desideri".

Posizioni, queste, che Frau Merkel riproporrà probabilmente stamattina alle 12,30 in un suo discorso a lBundestag sul vertice europeo. In seguito partirà per Parigi,dove avrà un bilaterale con Francois Hollande. A questo punto le chance di farle cambiare idea sembrano nulle.


2- 4 BIG EURO A PARIGI, BERLINO APRE SU SCUDO SPREAD
(ANSA) - Nel giorno in cui Angela Merkel punta i piedi contro qualsiasi ipotesi di condivisione del debito infuocando il clima a 48 ore dal cruciale summit Ue, la Germania sembra cedere qualcosa, aprendo uno spiraglio sull'ipotesi di utilizzare il fondo salva-Stati europeo per un meccanismo di stabilizzazione degli spread a favore dei paesi più virtuosi. Nel corso del vertice dei ministri finanziari di Parigi tra i quattro big dell'Eurozona, riferiscono fonti vicine all'incontro, si sarebbe registrata "una cauta apertura" di Berlino sull'ipotesi - avanzata dal presidente del Consiglio Mario Monti al vertice del G20 di Los Cabos - di utilizzare l'Efsf per far scendere la febbre degli spread.

Un'idea avanzata dal governo italiano subito dopo il vertice bilaterale di Roma tra Monti e Hollande e su cui il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble - che oggi era presente al 'mini-eurogruppo' di Parigi - sembra ora disposto a ragionare. Quelle di questa sera a Parigi sono state trattative intense, una sorta di rush finale delle quattro principali economie dell'eurozona, in vista del vertice dei capi di Stato e di governo dell'Ue, in programma giovedì e venerdì a Bruxelles.

 

ANGELA MERKEL ESULTA IN TRIBUNA DIETRO DI LEI MICHEL PLATINI UNA SMORFIA DI ANGELA MERKEL ANGELA MERKEL GNAM ANGELA MERKELANGELA MERKEL SCAPIGLIATA MARIO DRAGHI jpegbarroso Van RompuyJUNCKER

Ultimi Dagoreport

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...