giorgia meloni salvini vannacci arianna

PRESTO, CHIAMATE LA NEURO! SBIRCIATI I SONDAGGI, LONTANI NON SOLO DAL SOGNO DI IERI DI VOLARE OLTRE IL 30% MA ANCHE DI RIUSCIRE AD AGGUANTARE IL 26% DELLE POLITICHE, GIORGIA DETTA GIORGIA CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE IN PIENO DELIRIO DA OTOLITI IN SUBBUGLIO - APERTO IL COMIZIO CON LA SCOATTATA CONTRO DE LUCA ("SONO QUELLA STRONZA DELLA MELONI"), LA PAURA DI FALLIRE ALLE EUROPEE LE STROZZA LE PAROLE IN GOLA: "DIPENDE DA VOI! E' UN REFERENDUM!", GRIDA A UNA PIAZZA DEL POPOLO TRASFORMATA IN PIAZZA VENEZIA - LA DUCETTA SPUTAZZA VELENO CONTRO ELLY SCHLEIN, “GLI AVVERSARI LIVOROSI”, EVOCANDO “SGAMBETTI, COLPI BASSI, TRAME NELL'OMBRA” – IL SOLITO COPIONE: “LE FORZE DELLA CONSERVAZIONE DELLO STATUS QUO PER DECENNI HANNO BIVACCATO SULLE SPALLE DEGLI ITALIANI GRAZIE A UNA POLITICA DEBOLE” – E IPOTIZZA L’ALLEANZA DELLE DESTRE A BRUXELLES - UN ALTRO CHE E' SBIANCATO UNA VOLTA VISTI I SONDAGGI E' IL GENERALE ROBERTO VANNACCI. A MILANO, CALZATO L'ELMETTO, PROMETTE “IL SABOTAGGIO” IN UE DELLE INIZIATIVE “CONTRO LA NOSTRA TRADIZIONE” - GRAN FINALE: “AL VOSTRO SEGNALE SCATENEREMO L'INFERNO!" - VIDEO

https://www.repubblica.it/politica/2024/06/01/video/meloni_il_voto_sara_un_referendum_fra_due_europe-423145253/

 

EUROPEE 2024, MELONI A PIAZZA DEL POPOLO A ROMA: «É UN REFERENDUM». SCHLEIN REPLICA: «IL GOVERNO CANCELLA LE LIBERTÀ»

Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per www.corriere.it

 

giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale

Per un voto «maledettamente importante», un «punto di svolta» perché «cambiare l'Europa dipende da voi», Giorgia Meloni parla per 40 minuti dal palco di piazza del Popolo a Roma, interrompendosi soltanto un paio di volte per omaggiare i tanti che la inneggiano gridando a ritmo il suo nome, e poi per chiedere l'intervento di un medico per una signora che sta male. «Fa caldo, signora lo so», la incoraggia.

 

Le Europee saranno «un referendum fra due visioni opposte», dice Meloni: «Da una parte un'Europa ideologica, centralista, nichilista, sempre più tecnocratica. Dall'altra la nostra Europa, coraggiosa, fiera, che non dimentica le sue radici perché definiscono chi siamo, ci aiutano a orientarci nel buio della paura».

 

arianna meloni

Gli argomenti che la presidente del Consiglio affronta sono tanti. A partire dalle riforme costituzionali alle quali il governo è al lavoro, premierato, giustizia, autonomia, passando per le accuse rivoltele dall'opposizione di aver occupato la tv pubblica o di fare politiche contro le donne.

 

[…] la premier si contrappone soprattutto a […] Elly Schlein […] «È surreale che un partito che si definisce democratico poi ci dice che dovremo passare sui loro corpi per fare una riforma che rafforza la democrazia: abbiamo capito che per il Pd è democrazia solo se c'è quel partito che comanda ma è un'altra cosa - dice Meloni -. Il premierato sta procedendo in parlamento nonostante sinistra e 5 stelle stiano facendo opposizione che non hanno riservato a nessun altro provvedimento di questo governo perché a loro proprio non va giù l'idea che possano essere i cittadini a decidere, vogliono che continui a decidere il palazzo, altrimenti il Pd come avrebbe fatto a governare perdendo le elezioni, come avrebbe fatto Conte a diventare presidente del consiglio quando gli italiani nemmeno sapevano chi fosse?».

 

giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale 6

Meloni intende procedere «senza paura» sul cammino intrapreso. […] «Non stiamo al governo pesando a come rimanerci, nel palazzo a cercare di sopravviverci, siamo qui per lasciare questa nazione in condizioni migliori di come l'abbiamo trovata, costi quel che costi, e guardate costerà tanto lavoro, sgambetti, colpi bassi, trame nell'ombra perché le forze della conservazione dello status quo che per decenni hanno bivaccato sulle spalle degli italiani grazie a una politica debole e accondiscendente faranno di tutto per impedircelo».

 

Per questo, però, per battere «gli avversari livorosi» con gli impegni che la presidente del Consiglio elenca, è indispensabile che il prossimo fine settimana gli italiani votano. E quindi Meloni elenca una lunga lista di decisioni che vengono assunte a Bruxelles, dalle auto elettriche al cibo sintetico per gridare più volte «Dipende da voi, che Europa vogliamo dipende da voi». Per poi spiegare l'Europa che vuole Fratelli d'Italia, i conservatori, Giorgia Meloni: «Vogliamo fare a Bruxelles quello che abbiamo fatto a Roma un anno e mezzo fa, costruire un centrodestra unito per mandare all'opposizione rossi verdi gialli che tanti danni hanno fatto al nostro continente in questi anni». Di sicuro «noi con la sinistra non abbiamo mai governato e non governeremo mai».

giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale 7

 

Ma - è il ragionamento di Meloni - se la sinistra la dipinge come «un mostro», se fomenta la paura rispetto alla sua leadership perché «se non sono un leader democratico cosa sono? Un dittatore? E che si fa con i dittatori? Li si depone?». […] Si infervora Meloni quando denuncia come viene dipinta dalla sinistra italiana ed europea.

 

«Qualche giorno fa il candidato alla presidenza della commissione dei socialisti, tale signor Schmit, ha detto che i conservatori sono una forza non democratica, secondo il candidato di Elly Schlein e del Pd io che sono presidente dei conservatori e presiedo il governo italiano. Chiedo pubblicamente alla segretaria del Pd di dire se condivide o no queste parole ma non scappi anche stavolta. Elly, è una domanda semplice, condividi si o no che io non sia una leader democratica?» […]

 

giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale 5

MELONI A ROMA, COMIZIO PER LE EUROPEE: “È UN REFERENDUM”. E SFIDA SCHLEIN: “NON SCAPPI SEMPRE, SONO O NO LEADER DEMOCRATICA?”

Estratto dell’articolo di Stefano Baldolini per www.repubblica.it

 

"Presidente De Luca, sono quella stronza della Meloni". Dagli altoparlanti di Piazza del Popolo, sede della manifestazione di FdI per la chiusura della campagna elettorale, viene trasmesso l'audio dell'ormai celebre saluto polemico tra la premier Giorgia Meloni e il governatore campano Vincenzo De Luca, a Caivano.

giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale 4

 

E la platea dei simpatizzanti di Fratelli d'Italia subito si scalda. "Una donna insultata deve reagire o Sottomettersi? o vale solo perché io sono una donna di destra e lui un uomo di sinistra?". Così dal palco la premier attacca il governatore: "siamo abituate a non subire, a non darla vinta. Sono una donna, ho diritto e sono capace di difendermi. Ecco la parità e l'orgoglio femminile che gli altri non sanno più difendere".

 

Il ‘cinque’ a La Russa

Appena arrivata, la premier ha salutato il presidente del Senato Ignazio La Russa dandosi il cinque. "Oggi è la giornata di Giorgia", ha detto La Russa. "Qui non sono il presidente del Senato ma sono Ignazio La Russa", ha aggiunto parlando con i giornalisti.

 

[…] Poi l’intervento della premier che ha parlato di un referendum tra "l'Europa ideologica" della sinistra e "la nostra Europa concreta e fiera". "[…] La sinistra vuole trasformare l'Europa "in un mostro di burocrazia che riduce le nazioni a piccoli enti senza dignità" […]

 

giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale 3

"Qui si fa la storia e la storia possiamo essere noi. Siamo ad un punto di svolta. E' un referendum", ha detto Meloni poco prima di chiudere […]  "Grazie per darmi la carica e per esserci con il vostro entusiasmo perché questa piazza racconta la differenza tra noi e la rabbia e la cattiveria dei nostri avversari più livorosi. Promettetemi che non diventeremo mai come loro. Il nostro motore sarà sempre l'amore e non l'odio, costruire e non distruggere", ha affermato.

 

"La nostra maggioranza è coesa. Bisogna mandare un abbraccio a Salvini e Tajani", ha continuato Meloni. "Abbiamo usato la stabilità per gli italiani. Non stiamo nel Palazzo per sopravviverci" costi quel che costi, "stiamo cambiando l'Italia mattone dopo mattone", ha detto. "Le forze della conservazione, quelle che per decenni hanno bivaccato sulla vita degli italiani si stanno organizzando ma non importa, noi stiamo dalla parte giusta della storia", ha sottolineato la premier.

 

giorgia meloni e il comizio di chiusura della campagna elettorale 2

[…] "Noi l'isolamento internazionale ce l'abbiamo avuto quando ha governato la sinistra. Il centrodestra è diventato protagonista" nel mondo. "L'epoca dei ‘Giuseppi’ che cambia alleanze al soffiare del vento, della sinistra cerchiobottista è finita. Ora c'è l'Italia seria, con la schiena dritta che difende il proprio interesse nazionale che costruisce pace dimostrando fierezza", ha sottolineato.

 

"Noi non fischiamo nessuno”

Quando parla del M5S da piazza del Popolo si levano alcuni 'buuuuu'. "Noi non fischiamo nessuno", dice allora la premier.

 

"Finita stagione dell’Italia col piattino in mano”

L'Italia "non andrà più con il piattino in mano" in Europa, "quella stagione è finita, l'8 e il 9 giugno abbiamo la possibilità di archiviare quella stagione. Con la sinistra non governeremo mai in Italia e in Europa, vogliamo portare il modello del centrodestra d'Italia in Europa e mandare all'opposizione" le sinistre.

 

A Schlein: “Io leader non democratica? Condivide Schmit”

il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee

"Quando le nebbie della propaganda e resta solo la verità alla sinistra non resta che rispolverare la carta del mostro. Ora lo sport nazionale della sinistra è quella di dipingere l'Italia come una nazione dove lo stato di diritto è sospeso". Così Meloni sfida la segretaria dem. "Chiedo a Schlein di dire se condivide o no le parole di Schmit. Non scappi ancora una volta, è una domanda semplice: condividi o no che io non sarei una leader democratica?", ha osservato la premier riproponendo le affermazioni del candidato dei socialisti Schmit secondo cui appunto i conservatori europei sono una forza non democratica.

 

"Sinistra dà alibi a estremisti per odio politico”

"Voi fornite alibi agli estremisti per avvelenare le nostre democrazie con l'odio politico, e vi presentate come forze responsabili... – ha continuato – . È vergognoso che si usino questi temi per raggranellare qualche voto"

scontri al comizio di vannacci a milano 2

 

"Se non sono un leader democratico, cosa sono? Sono un dittatore? E se sono un dittatore, cosa si fa? La lotta armata per depormi? Sono dichiarazioni deliranti, irresponsabili, di gente che per raggranellare mezzo voto scherza con il fuoco. Signor Schmit, spero si renda conto di quello che dice: cosa accadrebbe se qualcuno dovesse prenderla sul serio, se qualche fenomeno imbevuto di idee estremiste dovesse passare alle vie di fatto?".

 

"Sinistra tira fuori carta disperata del mostro”

"La sinistra mostra un rancore fuori misura, perché alla fine quando le nebbie della propaganda si diradano e rimane solo la verità, non resta che usare la solita, usurata, disperata carta del racconto del mostro. Sappiate che non smetteranno. Il nuovo sport nazionale è dipingere l'Italia coma una nazione in cui le libertà vengono negate, i diritti compressi e lo stato di diritto è praticamente sospeso e quindi una nazione non meritevole di vedere il proprio governo tra i grandi di Europa".

 

"Le politiche sono state lo scudetto, ora Champions League”

"Ora si tratta di alzare la posta in Europa. Abbiamo vinto lo scudetto, ora dobbiamo vincere la Champions League". Così la premier.

il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee 3

 

"Maggioranza di destra in Ue non lontana”

"Vogliamo fare a Bruxelles quello che abbiamo fatto a Roma un anno e mezzo fa" in Italia e in Europa "mandare all'opposizione rossi verdi gialli che tanti danni hanno fatto al nostro continente in questi anni", ha affermato la premier. "A giudicare dalle reazioni sembra che l'obiettivo sia meno lontano, non fanno che ripetere che bisogna mettere un argine alla destra, che siamo lupi travestiti da agnelli, fanno una specie di terapia di gruppo fa anche un pò sorridere". […]

 

3 - TENSIONE PER SALVINI E VANNACCI IN PIAZZA DUOMO, ANTAGONISTI BLOCCATI. IL GENERALE IRONIZZA SULLA ‘DECIMA’ E CITA IL GLADIATORE: “SCATENEREMO L’INFERNO”. IL VICEPREMIER: “L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA”

Estratto dell’articolo di  www.repubblica.it

 

comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee della lega

Momenti di tensione vicino piazza Duomo, a Milano, tra alcuni giovani antagonisti e le forze dell'ordine schierate nei pressi del comizio della Lega con Matteo Salvini e il generale Roberto Vannacci. "Un saluto a Elly Schlein che spero rimanga per 30 anni segretaria del Pd. E' una brava persona, la sua guida del pd è garanzia che per 30 anni la Lega sarà al governo", ha detto Salvini dal palco […]

 

Salvini è arrivato nel 'villaggio' allestito per la presentazione del suo libro "Controvento, l'Italia che non si arrende", insieme al generale Vannacci, candidato con il Carroccio alle prossime elezioni europee. L'area è stata allestita alle spalle della cattedrale, all'angolo con Corso Vittorio Emanuele. Negli stessi istanti, nella piazza al lato del Duomo, si sono verificati attimi di tensione tra alcuni giovani antagonisti e dei centri sociali […] "Via la Lega da Milano" e "via la polizia" […]

 

matteo salvini al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee

"Nei prossimi giorni i gruppi della Lega alla Camera e in Senato proporranno dei documenti per impegnare tutto il Parlamento a rispettare l'articolo 11 della Costituzione, 'l'Italia ripudia la guerrà. Non possiamo lasciare ai nostri figli la terza guerra mondiale e nucleare sull'uscio di casa". Così il leader della Lega Matteo Salvini. "[…] Mai un soldato italiano a combattere e morire in Ucraina, mai un missile italiano a spargere sangue e morte in Russia: chi sceglie la Lega sceglie la pace", ha detto.

 

[…] "A Giovanni Toti arriva l'abbraccio di questa piazza e il ringraziamento per quello che ha fatto per Genova e per la Liguria – ha aggiunto Salvini parlando del governatore ligure arrestato nell'ambito di un'inchiesta per corruzione -. Spero che torni a fare prima possibile, come l'ha fatto bene per tanti anni, il governatore della Liguria". E poi la previsione: “La Lega sarà la più bella sorpresa delle Elezioni Europee"

il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee

 

Intanto in piazza si è radunato circa un migliaio di persone. "Siete tantissimi. Come avere davanti a sé una legione, la decima legione... Ci sono tantissime ragioni per cambiare l'Europa, ma io ve ne racconterò una sola, la decima...": così, con riferimento alle polemiche sul suo invito a fare una croce sulla scheda con una ‘decima’ intesa come X ma anche come Decima Mas, Vannacci ha aperto il suo discorso dal palco della Lega a Milano.

 

 

E poi ha continuato: "Se ogni attività propositiva dovesse fallire, allora comincio con la mia specialità: il sabotaggio di qualsiasi iniziativa che dovesse distruggere nostre tradizioni, la nostra famiglia, il nostro suolo e il nostro sangue". […]

scontri al comizio di vannacci a milano

 

Un comizio che sembra il copione di ogni uscita del generale: "L'8 e il 9 giugno sapete cosa fare: andate alle urne votate per la Lega e scrivete il nome Vannacci sulla scheda. Al vostro segnale scateneremo l'inferno". Così il generale Roberto Vannacci in conclusione del suo discorso alla chiusura della campagna elettorale della Lega a Milano, citando il celebre film 'Il Gladiatore'.

 

"Ringrazio il generale Roberto Vannacci che vuole portare benessere e lavoro in Europa", così Salvini ha chiuso il suo discorso dal palco della Lega a Milano. Subito dopo è partita 'Generale' di Francesco De Gregori. Poco prima Salvini aveva citato la chiusura del suo libro: "Chi è disposto a combattere vince, chi non va fino in fondo per difendere le sue idee significa che o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui". […]

salvini e il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee

 

VANNACCI, UE CI VENDE L'INCLUSIVITÀ, IO VOGLIO ESSERE ESCLUSIVO

(ANSA) - MILANO, 01 GIU - "Ci stanno vendendo il concetto dell'inclusività. Vogliono che apriamo le nostre case a chiunque, condividiamo i nostri pasti e accettiamo tutto. Io che sono una persona notoriamente controcorrente. Io voglio essere esclusivo", perché l'esclusività è un fattore "che attira tutti quanti. Chiunque è attratto dall'esclusività". Così il generale Roberto Vannacci dal palco della Lega a Milano. "Voglio difendere i vostri interessi, i vostri e di nessun altro" ha aggiunto.

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