giorgia meloni the spectator

GIORGIA MELONI NON FA IN TEMPO A DIRE “VOGLIONO DEMONIZZARCI” CHE IL SETTIMANALE BRITANNICO “THE SPECTATOR” LA SBATTE IN PRIMA PAGINA CON UNA VIGNETTA IN CUI S’ACCENDE LA SIGARETTA CON LA FIAMMA TRICOLORE, IL TITOLO “PRIMA DONNA” E LA DOMANDA INSINUANTE “GIORGIA MELONI E’ LA DONNA PIU’ PERICOLOSA D’EUROPA?” – LA “DUCETTA” SE NE SBATTE E LANCIA IL SUO TOUR ELETTORALE: “LA SINISTRA VUOLE DARE LEZIONI SU COME DOVREBBE ESSERE LA DESTRA. DEI LORO PATENTINI DI PRESENTABILITÀ NON SAPPIAMO COSA FARCENE. PERCHÉ L'UNICA DESTRA CHE PIACE ALLA SINISTRA È UNA DESTRA CHE PERDE”

GIORGIA MELONI - VIGNETTA DI THE SPECTATOR

Luca Monticelli per “la Stampa”

 

Prima tappa del tour: Ancona. Giorgia Meloni aprirà la sua campagna elettorale nel capoluogo marchigiano martedì prossimo, con un comizio in piazza Roma alle 18. Ci saranno anche i dirigenti locali, i candidati e il governatore delle Marche Francesco Acquaroli, finito nella bufera nel 2019 per aver partecipato a una cena commemorativa della marcia su Roma insieme a un gruppo di nostalgici del partito.

 

SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI

Proprio il tema della fiamma missina nel simbolo ha monopolizzato i giorni scorsi: ora lei, la leader di Fratelli d'Italia, archiviata la questione definendosi «fiera» del proprio simbolo, passa al contrattacco. «La sinistra trascorre giornate tentando di demonizzarci o a dare lezioni su come dovrebbe essere la destra. Dei loro patentini di presentabilità - scrive su Twitter - non sappiamo cosa farcene. Perché l'unica destra che piace alla sinistra è una destra che perde. E noi siamo pronti alla vittoria».

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 4

 

Sempre sui social, Meloni ha registrato un altro video, questa volta in italiano, per attaccare il reddito di cittadinanza. In piedi nel suo studio, definisce il sussidio bandiera dei Cinque stelle «un fallimento totale». E questo, «nonostante abbia avuto per lo Stato un costo esorbitante di 9 miliardi di euro l'anno. Stendendo un velo pietoso sulle migliaia e migliaia di truffe che ha generato, ha fallito come strumento di lotta alla povertà e come misura di politica attiva del lavoro».

 

Meloni però non vuole abolire del tutto l'assegno, ma separare gli aiuti per i poveri da quelli per i disoccupati: «Crediamo che uno Stato giusto non debba mettere sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo. Una tutela serve per over 60, disabili, famiglie senza reddito con minori a carico. Ma per gli altri - spiega - quello che serve è la formazione e gli strumenti necessari a favorire le assunzioni. La verità - è la sua sintesi - è che l'unico modo di combattere e abolire la povertà è consentire a chi è in una condizione difficile di migliorare quella condizione».

GIORGIA MELONI NEL 1996

 

La presidente di Fratelli d'Italia non perde l'occasione per ricordare agli elettori di centrodestra che solo il suo partito «non ha mai votato a favore del reddito di cittadinanza». A differenza di Forza Italia e Lega, che hanno approvato sia i fondi, sia le modifiche alla misura cara al Movimento Cinque stelle.

 

Il titolo della campagna elettorale di Meloni è "Pronti a risollevare l'Italia", e, dopo le Marche, il giro d'Italia proseguirà con iniziative in tutte le regioni. A una settimana dal termine ultimo per la chiusura delle liste, il rebus delle candidature non è ancora risolto.

Tra le personalità reclutate da Fratelli d'Italia circolano i nomi degli ex ministri Giulio Tremonti e Giulio Terzi di Sant' Agata; dell'ex magistrato Carlo Nordio e di Marcello Pera, filosofo che è stato anche presidente del Senato. Sembra sicuro un seggio per Nello Musumeci, governatore dimissionario della Sicilia, mentre per la circoscrizione del Sud America è in pole l'ex pilota di Formula 1 e italo-brasiliano Emerson Fittipaldi.

GIORGIA MELONI ALLA STAMPA ESTERA

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