IL GOVERNO SI SPACCA ANCHE SUL CASO NETANYAHU – PER CROSETTO IL MANDATO D’ARRESTO PER IL PREMIER ISRAELIANO EMESSO DALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE “È UNA SENTENZA SBAGLIATA MA VA APPLICATA. QUI VERREBBE ARRESTATO”. UNA PRESA DI POSIZIONE CHE NON È PIACIUTA A GIORGIA MELONI – QUEL PESCE LESSO DI TAJANI È PIU’ PRUDENTE: “SOSTENIAMO LA CPI, MA VALUTEREMO INSIEME AGLI ALLEATI COSA FARE” – SALVINI CI METTE IL CARICO: “SE NETANYAHU VENISSE IN ITALIA SAREBBE IL BENVENUTO. I CRIMINALI DI GUERRA SONO ALTRI...”
1. M.O.: SALVINI, 'SE NETANYAHU VIENE IN ITALIA E' BENVENUTO, CRIMINALI GUERRA SONO ALTRI'**
matteo salvini benjamin netanyahu
= (Adnkronos) - ''Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri''. Così il vicepremier Matteo Salvini, a margine dell'assemblea nazionale di Anci.
''Non entro nel merito delle dinamiche internazionali - ha aggiunto - Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l'incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni, adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso, pericoloso perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà le democrazie e i valori occidentali''.
''Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali'', ha osservato ancora Salvini.
2. CROSETTO: "BIBI? QUI VERREBBE ARRESTATO" TAJANI FRENA: "VALUTARE CON GLI ALLEATI"
Estratto dell’articolo di Antonio Bravetti per “la Stampa”
GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU
Cautela. Giorgia Meloni preferisce la prudenza di Antonio Tajani allo scatto in avanti di Guido Crosetto. Il governo italiano, è quanto trapela a fine giornata, si riconosce nelle frasi del ministro degli Esteri più che in quelle del titolare della Difesa. «Noi sosteniamo la Cpi ricordando sempre che la Corte deve svolgere un ruolo giuridico e non un ruolo politico - dice Tajani -: valuteremo insieme ai nostri alleati cosa fare e come interpretare questa decisione e come comportarci insieme su questa vicenda». Diversa la posizione di Crosetto, che parla di «sentenza sbagliata», mentre la Lega di pronuncia «filo-islamica». [...]
guido crosetto informativa in senato foto lapresse 1
Da Parigi, impegnato nel Business forum trilaterale, Tajani invita a non correre e ricorda che Hamas «è un'organizzazione terroristica». L'oculatezza del ministro degli Esteri non piace ai Cinquestelle, che ci vedono «la conferma del disprezzo del governo Meloni per il diritto internazionale». Di segno opposto le critiche che arrivano dalla Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio la definisce «una sentenza assurda, politica, filo-islamica, che allontana una pace necessaria».
Ha tutto un altro sapore il ragionamento di Crosetto che, pur contestando politicamente la decisione, avverte: «Ritengo che la sentenza della Corte penale internazionale sia sbagliata», ma se Netanyahu e Gallant «venissero in Italia dovremmo arrestarli perché noi rispettiamo il diritto internazionale».
ANTONIO TAJANI BENJAMIN NETANYAHU
Per il ministro della Difesa i giudici dell'Aja «hanno fatto una sentenza che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e l'ex ministro della Difesa con il capo quello che ha guidato e organizzato l'attentato vergognoso che ha massacrato donne, uomini e bambini e che ha rapito israeliani. E da cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse: da una parte c'è un atto terroristico, dall'altra c'è un Paese che a seguito di quest'atto cerca di estirpare un'organizzazione criminale terroristica».
Anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, si smarca da Tajani: «Stimo Benjamin Netanyahu, è il capo democratico di un Paese aggredito che rischia lo sterminio. Se la Corte penale internazionale cerca persone da arrestare, le trova a Gaza, tra le file di Hezbollah in Libano o degli Houthi nello Yemen: si occupino di terroristi internazionali».
BENJAMIN NETANYAHU E GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI
Il Pd, dal suo canto, ricorda che gli Stati membri dell'Unione europea sono vincolati a eseguire la sentenza della Corte. «La Cpi è un'acquisizione fondamentale della giustizia internazionale, fondata sullo Statuto di Roma - osserva il responsabile esteri del partito Peppe Provenzano -: l'Italia ha il dovere di rispettarla ma anche quello di adeguarsi alle sue decisioni». [...]