piero grasso in senato

GRASSO È FINITO NEL PALLONE (ADDIO SPERANZA DI SALIRE AL COLLE) - SMACK! SANDRO AMA MANUELA - GOVERNO PRIGIONIERO DI VILLA ARZILLA - LA KASTA DEI MINISTERI BOICOTTA RENZI - LOTTI PROVOCA I 5 STELLE

DAGOREPORT

 

1. SMACK! SANDRO AMA MANUELA

SANDRO BONDI E MANUELA REPETTI SANDRO BONDI E MANUELA REPETTI

E finalmente una buona notizia. In questo mondo cinico e baro, in questo Senato che muore tra (e di) urla e insulti e violazioni selvagge al regolamento, ecco che a risollevare gli animi dei morituri e a confortarli nell’esistenza e nella forza dell’Amore sono ricomparsi loro due, i più poetici amanti del Parlamento: Sandro Bondi e Manuela Repetto.

 

Da quanto tempo mancavano, i fidanzatini, dagli scranni di villa Arzilla! Ora, in ossequio al patto del Nazzareno, hanno lasciato il loro buen retiro in Liguria e son tornati ad adempiere al loro dovere di senatori. Sempre innamoratissimi, eh! Inseparabili anche in aula, squisitamente indifferenti all'odioso clima da stadio, votano a favore della riforma guardandosi sempre amorosamente negli occhi.

 

2. UN GOVERNO PRECETTATO

Roberta Pinotti ADS Roberta Pinotti ADS

E poi protestate che il governo non governa. Ma come può governare, povero Matteo, se mezzo governo gli sta bloccato qui a Villa Arzilla? Contate i senatori: Bubbico, Olivero, Giannini, Pinotti… stanno tutti qui, precettati tutto il santo giorno, a perder tempo h 9-24, come vuole il calendario imposto dal kapò Luigi Zanda per partorire la riforma epocalissima.

 

E volete mica lasciarli soli, poveretti? Perciò ecco precettati pure il ministro Boschi, e il sottosegretario Ivan Scalfarotto, e già che ci siamo ieri a Madama è comparso pure Luca Lotti. Ma ai ministeri è rimasto qualcuno?

 

3. LA KASTA DEI MINISTERI BOICOTTA RENZI

MARIA ELENA BOSCHIMARIA ELENA BOSCHI

E a proposito di ministeri… Dicono che Renzi si sia incazzato a morte. Dicono. Gliela fanno sotto il naso e nessuno a Chigi se ne accorge fino a che non è troppo tardi. Sul decreto competitività, come peraltro in molti altri testi di legge, gli odiatissimi mandarini della kasta dei ministeri gli hanno infilato e sfilato di tutto. E poi le figuracce toccano tutte a lui!

 

Dicono perciò che abbia persino pensato di ritirare il decreto. Poi, però, ha deciso che verrà corretto nel passaggio alla Camera. Poi, però, ‘sto benedetto decreto dovrà tornare di nuovo al Senato. Ma quanto tempo perso, Matteuccio nostro.

 

In sala Garibaldi, sappilo, ieri i broccati si facevano due domandine facili facili: 1) e non potevano stare più attenti, quei cervelloni del giglio magico? 2) ma se adesso che ci sono due camere una può correggere le pataccate dell’altra, cosa accadrà domani, morto il Senato, quando ne resterà una sola?

Ah, saperlo...

 

luca lotti e matteo renzi al pittiluca lotti e matteo renzi al pitti

4. LOTTI PROVACO I 5 STELLE

A proposito di Luca Lotti. Anche lui, come madonna Boschi, in aula non riesce proprio a trattenersi quando un senatore o una senatrice osa criticare la bella riforma di Matteo. Anche lui ridacchia. Sbuffa. Fa smorfie e smorfiette. Soprattutto se sono, ovviamente, Cinque Stelle. Diciamo che provoca? Un cicinino?

 

5. GRASSO È FINITO NEL PALLONE

Gli è che sta diventando impaziente anche lui, il braccino destro del Matteo. Infatti ieri sera, verso le 21, la senatrice  De Petris lo ha beccato a congratularsi col presidente Grasso per quell’idea del canguro che permette di far strage di emendamenti, anche 1400 in un colpo solo. 

 

E questo ha riportato, almeno per un attimo, il sorriso sul volto dell’ex capo della Dna, provato da un’estenuante maratona alla presidenza: ore e ore in cui gliene hanno dette di tutti i colori, da venduto a zerbino, da mafioso a incapace. Durissimi i grillini, e si sapeva, pesanti quelli di Sel, ed è normale prassi, acidissimi i leghisti.

RENZI SPADACCINORENZI SPADACCINO

 

Ma che dire dei suoi colleghi ex magistrati, in testa il piddino Felice Casson? Sono arrivati ad accusarlo di violare lettera e spirito del regolamento, ma anche di sovvertire la prassi parlamentare e tutti i precedenti eccetera. E ciò non è bello, bisogna convenirne.

 

Il dramma dell’uomo è perciò sotto gli occhi di tutti. Incalzato dal Quirinale, con cui i rapporti sono altrimenti freddi da quando Grasso ha testimoniato a Palermo al processo sulla trattativa Stato-mafia, nella stessa aula dove è stato costretto a deporre il segretario generale del Colle Donato Marra e dove forse dovrà recarsi anche Napolitano una volta cessata la carica. O così dicono.

 

Incalzato da Renzi e dai suoi emissari, che da quando Grasso ha concesso il voto segreto sono tutti i giorni lì a chiedere, pretendere, imporre e minacciare, addio ricandidatura, addio politica, addio speranza di salire al Colle… addio, addio… fa' in fretta, caro, fa' in fretta...

RENZI SPADACCINORENZI SPADACCINO

 

Risultato: Grasso è finito nel pallone. Altro che serena terzietà! Nel tentativo di salvare capra e cavoli, la sua conduzione dell’aula ormai è quel che è: così gli insulti abbondano, le forzature procedurali si moltiplicano, gli emendamenti vengono cangurati a tappe forzate.

 

Però dicono che Renzi, alla fine, gli abbia telefonato per complimentarsi. E che Lotti, ieri sera, gli abbia perfino teso la mano. 

 

piero grasso in senatopiero grasso in senato

 

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)