beppe grillo roberto fico luigi di maio

GRILLO LASCIA IL PARTITO A DI MAIO E CASALEGGIO, E DÀ IL BACIO DELLA MORTE A FICO: 'SE VUOLE, PARLA. È UN ROMANTICO'. MA CHI DICE 'NO' A BEPPE NON SOPRAVVIVE NEL M5S - PANICO TRA I FEDELISSIMI DI GIGGINO: SE FICO PARLA PUÒ ROVINARE L'INVESTITURA. ''DOVRÀ ATTENERSI ALLA SUA MATERIA DI COMPETENZA: RAI, COMUNICAZIONE. NON DEL MOVIMENTO' - L'HACKER È TORNATO: ''HO VOTATO DECINE DI VOLTE''. E PUBBLICA LE PROVE SU ROUSSEAU

 

 

1.M5S, GRILLO: “SE VUOLE, FICO PARLA. LUI È UN ROMANTICO”

BEPPE GRILLO A RIMINIBEPPE GRILLO A RIMINI

Federico Capurso per www.lastampa.it

 

Rimini non dorme mai. E Beppe Grillo arriva, nel cuore della notte, alla festa di compleanno di tre parlamentari del Movimento 5 stelle in un ristorante sul mare della Riviera romagnola. «Io ci sono. Aleggio», rassicura il leader entrando in sala, come a voler scacciare il pensiero cupo di un addio, ora che le redini sono pronte a passare nelle mani di Luigi Di Maio.

 

I tanti parlamentari presenti, tra i quali spunta anche il deputato Riccardo Nuti, sospeso per il caso «firme false» a Palermo, si fanno intorno al leader nel momento in cui guadagna il palco e il microfono. «La votazione è andata bene. Su 140mila iscritti hanno votato in 4,2 milioni», scherza Grillo parlando delle primarie online che si sono chiuse ieri. «Non vogliamo essere difesi da nessuno», aggiunge poi riferendosi alle critiche ricevute per le falle del sistema di voto online. «Devono capire che noi siamo i nemici».

 

L’atmosfera raccolta, il piccolo palcoscenico del locale, le luci puntate addosso. Grillo, a suo agio, rispolvera le abitudini dello show man e invocata la musica al dj, concede al pubblico una breve improvvisazione canora, prima dei saluti.

 

BEPPE GRILLO A RIMINIBEPPE GRILLO A RIMINI

 

La festa può continuare. C’è anche Davide Casaleggio, sorridente e scatenato sulla pista da ballo. Grillo lo lascia lì, tra le note di Rino Gaetano e di «despacito», mentre si allontana a fatica tra selfie e strette di mano con i parlamentari. Tra di loro non c’è Di Maio, che ha preferito il riposo al divertimento, prima del grande giorno. E assente è anche Alessandro Di Battista, che ha passato la serata insieme alla compagna ormai alle ultime settimane di gravidanza.

 

Chi manca davvero alla festa, però, è Roberto Fico. Il leader ortodosso ieri è stato cancellato a sorpresa dalla scaletta inaugurale degli interventi dal palco della kermesse grillina e appare sempre più distante, ormai, dai Cinque stelle targati Casaleggio e Di Maio. Grillo però, sulla strada verso l’uscita del locale, tenta di ricucire lo strappo, almeno in superficie: «State tranquilli. Se vuole, Fico parla. Lui è un romantico, ma va bene così». Grillo, nelle sue nuove vesti di «padre» di tutti i grillini, condensa in poche parole i mesi di attriti con l’ala ortodossa del Movimento. Con i figli «romantici», compresi ma non perdonati. Perché ancorati all’immagine sbiadita del Movimento che fu; refrattari al cambiamento necessario per arrivare al governo.

 

La notizia, intanto, viaggia veloce. I parlamentari vicini a Di Maio, alla possibilità che Fico parli dal palco, reagiscono con sgomento. Si irrigidiscono: «Ma se parla non può dire quello che vuole. Non è che uno decide di punto in bianco di salire sul palco per dire quello che gli passa per la testa».

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIOBEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO

 

E quasi a volersi convincere che tutto andrà per il verso giusto sottolineano che, comunque, «dovrà attenersi alla sua materia di competenza. Parlerà di comunicazione, della presidenza alla vigilanza Rai. Di certo non delle sue idee di Movimento». Lascia inquietudini difficili da domare l’idea di un intervento di fuoco del leader degli ortodossi nel giorno della celebrazione del rivale Di Maio. Ma Casaleggio continua a ballare. Segno che tutto è sotto controllo. O forse, semplicemente, che Rimini non dorme mai.

 

 

 

2.L’HACKER DEI CINQUE STELLE È TORNATO: «COSÌ HO VIOLATO PIÙ VOLTE ROUSSEAU DURANTE LE PRIMARIE»

Da www.corriere.it

 

BEPPE GRILLO ROBERTO FICOBEPPE GRILLO ROBERTO FICO

L’hacker che ha fatto impazzire ad agosto la Casaleggio Associati e il M5S è tornato. Venerdì notte, ore dopo la fine delle votazioni per Luigi Di Maio candidato Presidente del Consiglio, lo ha fatto con il tweet qui sotto, dove annuncia di avere votato decine di volte.

 

Non basta. In un secondo tweet, pubblicato qui sotto, l'hacker ha preso in giro la Casaleggio Associati, citando la frase con cui era stata annunciata la misura della doppia autenticazione sul sito dei 5Stelle.

 

Pubblicati anche alcuni screenshot delle schermate delle pagine di certificazione delle sue numerose votazioni a favore Di Maio, con tanto di nomi di iscritti hackerati tra cui Antonio Marcheselli, Massimo Ferrari e Davide Gatto.

 

Insomma una beffa. Soprattutto dopo gli annunci dai toni trionfalistici utilizzati dalla Casaleggio associati per descrivere sul blog di Grillo l’esito del voto online.

BEPPE GRILLO ROBERTO FICOBEPPE GRILLO ROBERTO FICO

 

 

 

3.FICO IL RIBELLE RESTA ISOLATO E ATTENDE UN SEGNALE: SCELTA MIA NON PARLARE

Alessandro Trocino per il 'Corriere della Sera'

 

Alle 12 il suo nome era ancora ben visibile nella scaletta di chi doveva parlare sul palco. Qualche ora dopo, dai piani alti del Movimento si fa sapere: «Roberto Fico non parlerà sul palco. È stata una decisione concordata con Beppe Grillo. Si è stabilito che è meglio così». Versione già sorprendente, perché ammette il problema. E che però non coincide con quella fornita da Fico. A chi l’ha sentito, il deputato 5 Stelle risponde con chiarezza: «Sono stato io a decidere di non salire sul palco, nessuno me lo ha impedito o mi ha chiesto di non andarci».

 

La telefonata con Grillo

BEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIOBEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO

Il gran rifiuto di Fico segue il no dei giorni scorsi, quando il fondatore lo aveva convocato per un chiarimento all’hotel Forum, centrale operativa romana di Grillo. Tra i vertici si minimizza: «Ma quali no, è stato Grillo a non volerlo, non c’è nessuno che possa dire no a Grillo che sia ancora dentro il Movimento». E infatti in molti si chiedono se la permanenza di Fico in M5S, con questo livello di scontro, sia destinata a durare. Il presidente della Commissione di Vigilanza Rai è in silenzio stampa da giorni: esattamente dal 15 settembre, giorno in cui sono uscite le regole per la candidatura a premier, con l’attribuzione al vincitore del ruolo di capo politico.

 

luigi di maio con beppe grillo e roberto ficoluigi di maio con beppe grillo e roberto fico

Da allora, Fico si è cucito la bocca e ha persino sospeso l’attività social: da sette giorni, non un post o un tweet. Silenzio interrotto solo da una telefonata privata e non amichevole con Grillo. Il no di ieri non è un atto di rottura definitiva, ma il frutto di un braccio di ferro. Fico era già in scaletta, poi è stato tolto, infine riammesso di venerdì, il giorno dedicato ai peones. E con un intervento su «Telecomunicazione, informazione e fake news» che gli ritagliava un ruolo minore e non politico. Umiliazione eccessiva, a cui si è ribellato.

 

 

Sensazione d’isolamento

roberto fico luigi di maioroberto fico luigi di maio

Ma Fico aspetta nelle prossime ore un segnale dai vertici, una mossa di riconciliazione. Se arriverà, non è escluso che decida di prendere la parola in qualche forma, magari non dal palco, ma tra i militanti (ieri sera è arrivato in città alle 22). Senza riconciliazione, il suo percorso sarebbe difficile. Anche perché, se si girasse per vedere chi lo segue, il deputato napoletano non troverebbe una folla. La sensazione dell’isolamento possibile si percepisce anche a Rimini. In molti gli rimproverano di non essersi esposto, di non aver accettato di sfidare Di Maio per paura di perdere.

 

Seneca, Weber, Gesù Cristo

Gli irrequieti nel Movimento sono molti, ma non tutti sono pronti a uscire allo scoperto. La nomenclatura si arricchisce di nuove sfumature: ci sono i pragmatici, gli ortodossi, i diversamente ortodossi e, come dice scherzando Matteo Mantero, gli «ortodossi responsabili».

GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTAGRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA

 

L’unico che apertamente sostiene Fico è Nicola Morra che, tra una citazione di Seneca, una di Max Weber e una parabola su Gesù Cristo, spiega: «Stimo moltissimo Fico». Chiosa di un ragionamento che parte dal passo indietro di Grillo in favore del nuovo «capo politico» Di Maio: «È un cambiamento gigantesco — spiega Morra — che pone un grande problema. Finora ci siamo affidati a Grillo, che è una personalità importante. Ora se si vuole cambiare, occorre che si stabiliscano i requisiti perché ci sia la stessa statura». Traduzione, Di Maio non è all’altezza.

 

 

Taverna poco abrasiva

Meno abrasiva la posizione di Paola Taverna, che chiede unità e non critica Di Maio. Ma arrivati al passaggio del potere di capo, fa una pausa e dice: «Di questo poi ne parleremo». In che senso? «Non è detto che finisca così, ci sono diverse soluzioni possibili, di cui non mi sono occupata. Ma comunque abbiamo posto per tutti il limite del doppio mandato, quindi chiunque dovrà ricoprire questo ruolo, andrà presto a scadenza». E Fico? Sa che non parla dal palco? «Io sapevo che avrebbe parlato. Se non lo fa, mi dispiace molto».

NICOLA MORRA SERVE LE PIZZENICOLA MORRA SERVE LE PIZZE

 

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