1. GRILLO: “NESSUN GRILLINO SI SOGNA DI VOTARE PRODI”. E STEFANO RODOTÀ NON RINUNCIA 2. PRODI CI CREDE E DAL MALI MANDA A DIRE: “ARRIVO APPENA POSSO”. MA PURE LA BINDI AMMETTE CHE AL 4° VOTO IL PD NON HA I NUMERI PER LUI: “FORSE ALLA QUINTA VOTAZIONE” 3. SI ALLARGA IL FRONTE ANTI-MORTAZZA. ALLE 14,30 PDL E LEGA SI RIUNISCONO E DECIDONO SE SOSTENERE LA CANDIDATA DI MONTI: NONNA PINA CANCELLIERI. CHE NON COMMENTA

1 - QUIRINALE:GRILLO,NESSUNO IN M5S SI SOGNA VOTARE PRODI
(ANSA) - "Nessuno in M5S si è mai sognato di votare Prodi e non se lo sognerà nemmeno in futuro. Il nostro presidente è Rodotà". Lo ha detto Beppe Grillo intervenendo a Manzano (Udine). "Il nostro slogan è a casa tutti - ha aggiunto - se ne sono già andati cinque partiti". "Destra e sinistra hanno inciuciato per 25 anni, si sono passati la borraccia come Coppi e Bartali, gli inciucetti di nascosto. Hanno disintegrato un Paese e la colpa oggi di chi è? Di noi, perché siamo noi che creiamo l'ingovernabilità".

2 - QUIRINALE: RODOTA' NON RINUNCIA A CANDIDATURA
(ANSA) - Il Professor Rodotà non rinuncia alla candidatura. Lo hanno reso noto i capigruppo 5 stelle Vito Crimi e Roberta Lombardi, che lo hanno incontrato, spiegando che il Pd dovrebbe chiarire perché non si può convergere sul nome dell'ex presidente dell'authority.

3 - QUIRINALE, PRODI: "ARRIVO APPENA POSSO"
Blitzquotidiano.it - "Arrivo appena posso". Romano Prodi ha risposto così a Claudio Burlando, che lo ha chiamato per annunciargli le intenzioni del Pd di candidarlo al Colle. Prodi si trova a Mali, in Africa, e potrebbe arrivare per la mattina del 20 aprile.

Burlando ha dichiarato: "Sono riuscito a contattarlo appena ha acceso il telefono. Mi ha risposto che dovrebbe riuscire a rientrare domani mattina dall'Africa".

Burlando, presidente della Regione Liguria , ha poi risposto alle polemiche del Pdl per il mancato voto del Pd a Franco Marini: "Berlusconi ha fatto votare ai suoi che Ruby era la nipote di Mubarak. Bersani non è riuscito a farci votare Marini. Libertà è parola nostra".

4 - BINDI,SPERO CONVERGENZA SU PRODI ALMENO DA QUINTA
(ANSA) - "Abbiamo constatato l'impraticabilità di un accordo che abbiamo cercato di costruire e abbiamo ritenuto di candidare la persona che da sempre consideriamo il naturale candidato del centrosinistra al Quirinale". Così Rosy Bindi del Pd interviene nello speciale del TgLa7. "Ci auguriamo che questa candidatura abbia forza attrattiva se non dalla quarta almeno dalla quinta votazione sia nei confronti il M5S, sia di Scelta civica, nonostante l"autorevole candidatura della Cancellieri, e l'invito vale anche al Pdl". Bindi ha poi ribadito "che le due partite del Quirinale e palazzo Chigi", sottolineando la continuità con Napolitano.

"E' chiaro che la prima cosa da cui dovrà ripartire Prodi è il lavoro dei saggi e lo dico a chi pensa che Prodi significhi elezioni subito". E sull'esito commenta: "Niente è scontato, finché non facciamo lo spoglio delle schede: ci manca qualche voto, ma ci auguriamo non ci manchi e di trovarne tanti fuori. Dalla quarta votazione ci sono dei rischi, ma io ritengo che noi dovevamo uscire dalla fase che ha portato alla bocciatura di Marini e andare a ritrovare l'unità del centrosinistra".

5 - RIUNIONE CONGIUNTA GRUPPI PDL ALLE 14,30
(ANSA) - Si terrà alle 14,30 una riunione congiunta dei gruppi Pdl di Camera e Senato, cui prenderà parte anche Silvio Berlusconi, per decidere la linea da tenere in vista del quarto scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. All'incontro prenderanno parte anche i delegati regionali. La riunione si terrà nella sala Colletti di Montecitorio.

La riunione - spiegano diversi big del Pdl - è per decidere le 'mosse' da mettere in campo dopo la decisione del Pd di candidare Romano Prodi. L'idea potrebbe essere quella di convergere su Anna Maria Cancellieri, ministro dell'Interno e candidatura proposta dal Scelta Civica: Come Marini - è il ragionamento fatto a via dell'Umiltà - si tratta di una personalità da noi giudicata super partes in grado di rappresentare l'unità.

Nel corso della riunione a cui prenderà parte anche il Cavaliere (che terrà prima a Grazioli un vertice ristretto) si valuterà anche se dare una risposta 'dura' alla scelta del Pd magari già con una manifestazione fuori Montecitorio. I centralini di via dell'Umiltà e palazzo Grazioli - fanno sapere dal partito - sarebbero stato invasi di chiamate di militanti pronti a mobilitarsi nel pomeriggio per protestare all'elezione del Professore alla presidenza della Repubblica.

6 - QUIRINALE, BERSANI PROPONE PRODI - IL PDL INSORGE, ATTESA PER LE MOSSE DEL M5S
Alessandro Sala per "Corriere.it"

E' il giorno della verità per la corsa al Colle, dopo le due fumate nere di giovedì e la bocciatura della base Pd alla candidatura dell'ex sindacalista Franco Marini, che in mattinata ha annunciato di aver ritirato la propria candidatura: «Sono cambiate le strategie», ha tagliato corto parlando ai cronisti.

Lo scenario è dunque completamente cambiato: il centrosinistra ha deciso di puntare sull'ex premier Romano Prodi, creando forti malumori nel Pdl che vede in lui l'avversario storico di Silvio Berlusconi e quindi un candidato tutt'altro che di garanzia. Ma aprendo qualche spiraglio di possibile intesa con il Movimento 5 Stelle, che aveva il professore nella rosa dei «papabili» scelti via web con le «Quirinarie».

ATTESA 5 STELLE - Per i seguaci di Grillo la prima scelta, dopo la rinuncia di Milena Gabanelli e Gino Strada, continua ad essere formalmente Stefano Rodotà. Ma i due capigruppo del Movimento, Vito Crimi e Roberta Lombardi, si sono recati a metà mattina a casa del giurista, ufficialmente «solo per fargli un saluto».

Ma questo faccia a faccia potrebbe lasciare presupporre anche il tentativo di fare il punto della situazione con il diretto interessato, per valutare un'eventuale convergenza del M5S sul candidato democratico, magari a partire da un eventuale quinta votazione dopo avere sostenuto ancora Rodotà alla quarta come candidato di bandiera.

La linea ufficiale è stata dettata alle agenzie a mezzogiorno da Crimi e Lombardi: «Rodotà conferma la sua disponibilità e non farà nessun passo indietro, nemmeno alla quarta votazione». Il voto è però segreto e nell'urna già al prossimo giro potrebbero finire consensi per Prodi di provenienza grillina. Il centrosinistra conta su 496 grandi elettori, bastano 8 consensi in più per chiudere la partita entro questa sera: dalla quarta votazione, infatti, il quorum si abbasserà da 672 a 504 voti.

I MALUMORI DEL PDL - La scelta di Prodi è stata accolta da una standing ovation dei deputati e senatori del centrosinistra. Il professore è decisamente un candidato di parte, capace di riunificare la coalizione dopo lo strappo creato dalla candidatura di Marini. Ma sarebbe inviso dal centrodestra, che avrebbe preferito un candidato in grado di fornire più garanzie al Cavaliere, e una sua elezione farebbe probabilmente tramontare ogni ipotesi di un governo di grande coalizione.

Berlusconi ha convocato all'ora di pranzo lo stato maggiore del Pdl a Palazzo Grazioli per definire la strategia da tenere in occasione della quarta votazione. Non viene esclusa la possibilità di un'uscita dall'aula in segno di protesta. Alle 15, in concomitanza con la quarta votazione, potrebbe essere anche promossa una contestazione in piazza Montecitorio: Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha già iniziato a convocare via Twitter i propri militanti.

«FU COSI' ANCHE PER NAPOLITANO» - Dario Franceschini invita tuttavia a superare le diffidenze, dicendosi sicuro del fatto che Prodi possa essere una valida figura istituzionale capace di rappresentare l'intero Paese, così come avvenuto con Napolitano, che non fu votato dal centrodestra che oggi lo considera invece un presidente di garanzia, al punto da averne auspicato la rielezione. Prodi ha inoltre un forte peso sulla scena internazionale, sia per l'attuale ruolo di inviato speciale dell'Onu per il Sahel - in questi giorni si trova infatti in Mali e ha fatto sapere che rientrerà appena possibile -, sia soprattutto per le due precedenti esperienze a Palazzo Chigi e per il periodo trascorso alla guida della Commissione Europea a Bruxelles. Berlusconi, in ogni caso, dai suoi fedelissimi viene descritto furioso nei confronti di Bersani e della sinistra: «Vogliono farmi un'imboscata». E s'insinua il dubbio che in realtà fosse tutto preparato, una trappola per tirare fuori all'ultimo momento la carta Prodi.

IPOTESI CANCELLIERI - Il Pdl potrebbe, in alternativa all'uscita dall'aula, decidere di sostenere Anna Maria Cancellieri, attuale ministro dell'Interno, proposta da Scelta Civica e lanciata ufficialmente dal premier uscente Mario Monti come «personalità di alto profilo professionale» e sottolineando che «più l'elezione sarà unitaria, maggiore sarà l'autorevolezza del capo dello Stato che dovrà rappresentare tutti nelle sfide che attendono il Paese». Monti ha invece definito quella di Prodi «una scelta divisiva».


7 - CROSETTO, FDI VOTERA' CANCELLIERI

(ANSA) - "Fratelli D'Italia sosterrà Anna Maria Cancellieri". Lo ha confermato Guido Crosettto di Fratelli d'Italia nello speciale TgLa7condotto da Enrico Mentana. Secondo Crosetto la Cancellieri "viene percepita dai cittadini come una persona di buon senso e seria".

 

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