BATOSTA A 5 STELLE - IL M5S PERDE 3 MLN DI VOTI RISPETTO ALLE POLITICHE MA GRILLO NON MOLLA: ‘GLI ITALIANI AVEVANO ASPETTATIVE ALLUCINANTI SU DI NOI’ – NUOVO CORSO: ‘‘ABBASSARE I TONI E RIDERE DI PIÙ’’


1. VINCIAMO POI - VIDEO DI BEPPE GRILLO
Da www.beppegrillo.it

http://www.beppegrillo.it/videos/0_8anguyt3.php

2. ‘ABBASSARE I TONI E RIDERE DI PIÙ'
Jacopo Iacoboni per ‘La Stampa'

Grillo ha sempre tante facce, camaleonte nella vittoria, camaleonte nella sconfitta. Ieri mattina sotto il suo albergo a Milano ha fatto questa riflessione - pacata nei modi, ma autoassolutoria, anche se ribaltata, rispetto a quella sua consueta: «Sono gli italiani; gli italiani devono capire». In che senso? «Le aspettative degli italiani sul movimento sono allucinanti. Devono capire che non si può aggiustare il paese in così poco tempo». Oppure, «per fare una rivoluzione gentile ci vuole tempo».

Ora, «gentile» a parte - si potrebbe discutere sull'aggettivo - di solito dice un'altra cosa, «se gli italiani vogliono Renzi se lo tengano», come se fosse un problema loro, non di Grillo che non li ha convinti. Adesso invece sembrava diverso: non è che il Paese non avesse capito, semmai gli italiani a detta sua avevano troppe aspettative sul Movimento.

Spostatosi dall'albergo agli uffici della Casaleggio, la scena è di nuovo cambiata. Bisognava preparare il video con il primo vero commento ufficiale alle elezioni che hanno visto Renzi doppiare il Movimento. E d'incanto, il giorno dopo la grande batosta, Grillo torna il comico che conosce i tempi e l'autoironia, e sfodera questo video in cui in qualche modo esce dall'angolo, lacunosissimo nella riflessione sui propri errori e sulla grande

Sconfitta, omissivo sulla promessa di andarsene se avesse perso, ma leggero, divertente, riuscito nelle pause comiche, e nella brevità. Grillo sfotte se stesso, fa suoi gli sfottò in rete al Movimento, sfotte Casaleggio, conclude con un vero piccolo show. Non poteva fare così anche in campagna elettorale? Vespa a parte, ha prevalso altro. La rabbia, che ha spaventato parecchio stavolta.

Ma come s'è arrivati a questo video? Riunione alla Casaleggio, tarda mattinata, c'è Grillo, appunto, c'è Casaleggio. Non ci sono parlamentari. Si parla, si analizza la sconfitta. Dal sotto botta della sera prima si è passati a un'accettazione, «non siamo neanche più un voto di protesta, siamo una forza politica che c'è, esiste. Abbiamo perso voti, pazienza. Ma ci siamo».

Soprattutto a un certo punto nella discussione Grillo e Casaleggio si trovano a ragionare sul fatto che «bisogna abbassare i toni, far sorridere di più, ridere di più. I contenuti invece non li abbasseremo mai». E nel video lui fa sorridere, appunto: «Non è una sconfitta, siamo andati oltre la sconfitta». «Ci sfottete, ora, lo capisco, vinciamo poi, sì rivinciamo poi... vincono loro». Oppure, «Casaaa (che sarebbe Casaleggio) prendi il Maalox anche tu, oltre al cappellino».

Ma forse non si può sollevare uno tsunami e uscirsene con un momento riuscito di tv. I nodi restano, e il video sorvola. C'era chi aveva ipotizzato (qualcuno anche richiesto) che Grillo lasciasse il Movimento - del resto l'aveva detto anche lui, in una delle tirate da campagna elettorale, «se perdiamo me ne vado» - ma era abbastanza chiaro che non lo avrebbe fatto mai, e infatti spiega: «Vedo messaggi: "Cosa facciamo? Andiamo avanti?". Certo che andiamo avanti!».

L'idea di ritirarsi non pare sfiorarlo minimamente. Non adesso che la barca prende acqua. La citazione di De Andrè (che fu suo testimone di nozze), «grideremo ancora più forte», porta fuori strada, perché invece l'intenzione è quella di urlare meno, spaventare meno, ferme restando però le battaglie del Movimento.

Ha citato anche Kipling, ieri, la celebre poesia «Se», il modo per diventare uomini attraverso i disastri. Eppure, strano, un Movimento che un anno fa guardava tutto avanti, ora infila di seguito Berlinguer, De Andrè, Kipling...

 

 

GRILLO MAALOX GRILLO MAALOX CASALEGGIO E GRILLO f afd a a f f d a ea BEPPE GRILLO E CASALEGGIO AL QUIRINALE FABRIZIO E CRISTIANO DE ANDRE FABRIZIO DE ANDRE

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