IL FIATO SU CORCOLLE - È LÌ, IN UNA CAVA A 2 CHILOMETRI E MEZZO DA VILLA ADRIANA, PATRIMONIO DELL´UNESCO, CHE IL PREFETTO E COMMISSARIO AI RIFIUTI PECORARO È CONVINTO DI POTER APRIRE LA NUOVA DISCARICA - I COMITATI E LE ASSOCIAZIONI, FRANCA VALERI E SABINA GUZZANTI, SCENDONO IN PIAZZA PER PROTESTARE CONTRO LA SCELTA DI CORCOLLE - SARÀ MONTI A DIRE L’ULTIMA PAROLA….

Lorenzo d´Albergo e Mauro Favale per Repubblica-Roma

Alzano striscioni, urlano slogan, chiedono «più differenziata, zero discariche», vorrebbero le dimissioni del prefetto Giuseppe Pecoraro e sono a fianco del ministro dell´Ambiente Corrado Clini. Alla vigilia di quella che potrebbe essere l´ennesima settimana decisiva per la questione rifiuti di Roma, i comitati e le associazioni scendono in piazza per protestare contro la nuova discarica che dovrebbe sostituire (seppure in via temporanea, assicurano tutte le istituzioni) quella di Malagrotta ormai giunta quasi al limite della capienza e sulla quale pende una pesante procedura di infrazione da parte dell´Unione europea.

Le proteste sono andate in scena in ognuno degli 8 siti presi in considerazione in questi mesi (da Quadro Alto a Pian dell´Olmo, da Pizzo del Prete a Monti dell´Ortaccio). Ma è stato Corcolle, nell´VIII municipio, estrema periferia est della capitale, il centro simbolico delle manifestazioni.

È lì, in una cava a 2 chilometri e mezzo da Villa Adriana, patrimonio dell´Unesco, che il prefetto e commissario ai rifiuti Pecoraro è convinto di poter aprire (non prima della fine dell´anno) la nuova discarica.

In questi mesi ha raccolto la documentazione che dimostrerebbe come il sito (già bocciato dal ministero dell´Ambiente, da quello dei beni culturali e dall´autorità di bacino del Tevere per le sue «vulnerabili» condizioni idrogeologiche) sia invece «idoneo» ad accogliere rifiuti non speciali. Ora il commissario attende una convocazione da parte del premier Mario Monti (impegnato in questi giorni al G8) che dovrà risolvere, prima di tutto, un conflitto istituzionale e scegliere tra Pecoraro e i suoi due ministri.

Ma intanto, a fianco dei comitati, ieri sono scesi in piazza i partiti (dal Pd ai Verdi, dall´Idv all´Api e poi anche la Federazione della sinistra e Sel), le associazioni (Legambiente, Fai, Italia Nostra, Wwf) e anche qualche testimonial come Franca Valeri, madrina del comitato Salviamo Villa Adriana.

Per tutelare la residenza imperiale di Adriano datata II secolo dopo Cristo (in soccorso della quale è scattata una raccolta di firme mondiale tra professori, architetti e uomini di cultura), ieri sera oltre 2mila persone hanno bissato la protesta della mattinata. Con un pensiero anche alla strage di Brindisi, i comitati hanno manifestato provando a controbattere punto su punto le motivazioni che hanno portato il prefetto a eleggere Corcolle come sito preferenziale per la discarica.

«Le teste coronate della cultura italiana - ha spiegato dal palco la Valeri - si sono unite per dire no alla discarica. Cosa vogliono di più per capire che questa è una scelta vuota?». Al suo fianco anche Sabina Guzzanti: «Qui a Corcolle, solo per impermeabilizzare il terreno e preparare la discarica, si andrebbe oltre ai termini stabiliti. La verità è che i rifiuti sono un business e il commissariamento è una prepotenza». E il principe Urbano Barberini, alla testa del comitato, ha annunciato la mobilitazione dell´Europarlamento che sta raccogliendo cento firme da inviare a Monti.

 

 

PREFETTO GIUSEPPE PECORARO E SIGNORA DOVE SORGEREBBE LA DISCARICA DI CORCOLLE jpegVilla Adriana A Tivolifranca valeriSABINA GUZZANTI

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