edi rama giorgia meloni albania italia

GIORGIA PROGETTA E PROMETTE. TANTO PAGA PANTALONE – IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA RATIFICATO L’INTESA TRA MELONI E RAMA PER L'ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI. E I COSTI SONO PIÙ CHE RADDOPPIATI RISPETTO AI 90 MILIONI DI EURO PREVISTI NELLA BOZZA DELL’ACCORDO: SERVIRANNO ALMENO 200 MILIONI L'ANNO PER GESTIRE I DUE CENTRI DI ACCOGLIENZA PER I RESIDENTI ASILO. IN PROPORZIONE UNA SPESA DIECI VOLTE SUPERIORE AI 19 CPR GIÀ PRESENTI IN ITALIA – NESSUN MINISTRO HA VOLUTO PRESENTARE IL PROVVEDIMENTO IN CONFERENZA STAMPA...

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”

 

edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 3

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, era molto preoccupata per i costi dell’accordo tra Italia e Albania per portare i richiedenti asilo nei due centri di Shengjin e Gjader. Temeva che le spese lievitassero troppo e il governo difficilmente potesse spiegarlo all’opinione pubblica italiana, soprattutto vista la difficoltà di attuare il protocollo firmato a inizio novembre con il premier albanese, Edi Rama, a Palazzo Chigi.

 

Così aveva chiesto al ministero degli Esteri e al suo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, di limarli fino all’ultimo, con l’obiettivo di abbassarli. Ma non ci è riuscita: alla fine il disegno di legge di ratifica approvato ieri dal Consiglio dei ministri prevede un costo totale che sarà intorno ai 200 milioni.

 

VACANZE RAMANE - MEME BY EMILIANO CARLI

Questa è la cifra calcolata da due autorevoli fonti di governo perché la bozza del disegno di legge prevede solo costi per circa 90 milioni mentre le spese totali annue sono state “omissate” e fino a ieri sera gli uffici legislativi di Palazzo Chigi le stavano ancora limando prima di mandare il testo al ministero dell’Economia per la bollinatura.

 

Resta il fatto che nessuno nel governo abbia voluto esporsi pubblicamente dopo l’approvazione del disegno di legge. Né la presidente del Consiglio, né i ministri competenti – Matteo Piantedosi (Interno), Antonio Tajani (Esteri), Carlo Nordio (Giustizia) e Mantovano – hanno voluto presentare il provvedimento in conferenza stampa, inizialmente prevista. […]

 

Il disegno di legge è stato presentato in Consiglio dei ministri da Tajani, Mantovano e Piantedosi ed è composto da 7 articoli che regolano la giurisdizione e le disposizioni organizzative per attuare il protocollo. Le autorità di riferimento saranno Prefettura e Questura di Roma e la giurisdizione sarà italiana istituendo una sorta di competenza extraterritoriale della procura di Roma per i ricorsi dei migranti. Le garanzie per i diritti dei migranti invece saranno da remoto.

edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 1

 

[…] il ddl stabilisce che si potranno portare in Albania solo i migranti raccolti in acque extra Ue. A sorprendere però sono i costi esorbitanti dell’operazione. Il decreto prevede una spesa che si aggira intorno ai 60 milioni all’anno solo per il 2024, a cui si arriva a circa 90 nei prossimi cinque anni.

 

questo si dovranno aggiungere alcuni costi che nel disegno di legge non sono stati indicati – come i rimborsi spese per gli avvocati che non possono fare udienze da remoto – tra cui le spese da liquidare all’Albania per l’accordo e quella per le navi per trasportare i migranti.

 

edi rama giorgia meloni

In tutto circa 200 milioni. In valore assoluto, rispetto ai 19 che vengono spesi per i nuovi Cpr da costruire in Italia fino al 2024, la proporzione è di circa 10 volte. Se proporzionato al numero di migranti rinchiusi nei centri invece stiamo parlando del 30% in più, circa un terzo: per ogni migrante nei 10 Cpr italiani (1.100 al massimo) lo Stato spende 16 mila euro contro i 22 mila per i 9 mila che, al massimo, potranno restare in Albania (la stima è di circa 720 al mese). […]

migranti soccorsi a lampedusa 6meloni migrantiL ACCORDO ITALIA - ALBANIA VISTO DA ELLEKAPPA

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…