acca larentia

I FASCISTELLI SI SONO SEMPRE RIUNITI AD ACCA LARENTIA, ANCHE PRIMA DEL GOVERNO MELONI – NEL 2018, QUARANTENNALE DELLA STRAGE, AL GOVERNO C'ERA PAOLO GENTILONI. UN CORTEO DI SEIMILA PERSONE PARTÌ DALLA SEDE DI CASAPOUND (OCCUPATA ABUSIVAMENTE) A ROMA E RAGGIUNSE LA SEDE DI “ACCA” DOVE, COME AL SOLITO, SI VIDERO BRACCIA ALZATE PER FARE I SALUTI ROMANI - LA DIFFERENZA È CHE ALL’EPOCA GIORGIA MELONI RICORDAVA LA STRAGE CON DEI POST SUI SOCIAL MENTRE ORA TACE... - VIDEO

Articoli correlati

GIORGIA MELONI, PER IL SECONDO ANNO DI FILA, NON HA RICORDATO SUI SOCIAL LA STRAGE DI ACCA...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marco Zonetti per Dagospia

 

GIORGIA MELONI - GIULIANO CASTELLINO - ACCA LARENTIA

Ieri sera, nel suo TgLa7 delle 20.00, Enrico Mentana ha effettuato una disamina obiettiva sul caso dei saluti romani ad Acca Larentia. Ai tantissimi che parevano cadere dalle nuvole e che attribuivano la commemorazione fascista di domenica 7 gennaio 2024 al clima autoritario instauratosi con l'avvento di Giorgia Meloni al Governo, Mentana - subito seguito da Marco Travaglio a Otto e mezzo - ha ricordato che i saluti romani ad Acca si vedono da anni, con tutti i governi, finanche con quelli di Centrosinistra.

 

Uno su tutti quello di Paolo Gentiloni, quando nel 2018 - in occasione del quarantennale della strage - un corteo di seimila persone partì dalla sede di CasaPound in Via Napoleone III a Roma e raggiunse la sede di Acca Larentia tributando poi, nel silenzio domenicale che avvolgeva il quartiere, i rituali tre "presente" corredati da saluti romani il cui boato fu tale da far scattare gli antifurti delle automobili parcheggiate tutt'attorno.

franco bigonzetti, francesco ciavatta e stefano recchioni

 

Il lungo corteo organizzato dai vertici di CasaPound vide accorrere frotte di camerati da tutta Italia per celebrare i quarant'anni dell'uccisione dei tre attivisti del Fronte della Gioventù Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. Una nutrita manifestazione fascista, quella di domenica 7 gennaio 2018, che - ribadiamo - si svolse pubblicamente sotto il governo di Roberto Gentiloni, con il Partito Democratico quale forza di maggioranza.

 

acca larentia 1

La differenza peculiare, semmai, è che - mentre il 7 gennaio 2018 così come gli altri anni - Giorgia Meloni ricordava sempre la strage di Acca Larentia con un post, o con una visita personale come accadde nel 2009, da quando la leader di Fratelli d'Italia è arrivata a Palazzo Chigi è parsa dimenticarsi della ricorrenza, sostituendo il suo annuale ricordo con un meno divisivo omaggio al Tricolore. Un silenzio peculiare poco gradito a Sinistra ma soprattutto a Destra.

acca larentiacommemorazione vittime vittime della strage di acca larentia 4GIORGIA MELONI - GIULIANO CASTELLINO - ACCA LARENTIAcommemorazione vittime vittime della strage di acca larentia 3commemorazione vittime vittime della strage di acca larentia 2acca larentia

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…