ITALIA CAPOVOLTA! - ISCRITTO SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI IL NOME DELL’ISPETTORE FILMATO IL 14 NOVEMBRE, MENTRE CON UN MANGANELLO PESTA UNO STUDENTE TENUTO DA ALTRI DUE AGENTI - I LACRIMINOGENI CHE SI VEDONO PIOVERE SUI MANIFESTANTI IN FUGA SAREBBERO STATI “LANCIATI CONTRO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA” E “RIMBALZATI” SULLE TESTE DEI MANIFESTANTI - GENIALE CANCELLIERI: L’IDEA PER SCONGIURARE ALTRE BOTTE IN PIAZZA? UN “DASPO” PER I CORTEI…
Valentina Errante per Il Messaggero
Adesso è iscritto sul registro degli indagati il nome dell'ispettore filmato il 14 novembre, mentre con un manganello pesta uno studente tenuto da altri due agenti. Il pm Luca Tescaroli ha ipotizzato le lesioni aggravate dall'uso di un'arma e dell'abuso di potere. Ma è in corso l'identificazione di altri poliziotti che avrebbero picchiano i ragazzi. Ed è chiaro che la lista degli indagati sia destinata ad allungarsi. Sono due le informative della Digos consegnate al pm. La prima riguarda gli scontri e i presunti abusi, la seconda si riferisce agli accertamenti sui lacrimogeni che colpiscono il ministero di Giustizia.
Intanto il gip Wilma Passamonti che venerdì ha scarcerato gli otto manifestanti, disponendo per sei l'obbligo di firma, ha depositato le motivazioni della decisione: «I comportamenti non occasionalmente posti in essere dai sei manifestanti fermati erano conseguenti ad un'attività pianificata, come si rileva dagli oggetti sequestrati a ciascuno degli arrestati». Per il gip è concreto il pericolo di reiterazione dei reati. «Quando si sono recati alla manifestazione - scrive - avevano oggetti utilizzati per la consumazione dei reati».
L'INFORMATIVA
L'informativa contiene la descrizione del video in cui Massimo D'Angelo, a terra con il viso sporco di sangue, è trattenuto da due agenti, ai quali si aggiunge l'ispettore del commissariato Viminale che lo picchia con il manganello. Per la Digos, prima delle botte, D'Angelo aveva avuto un ruolo «attivo» negli scontri. Nello stesso rapporto si evidenzia che il manifestante aveva ricevuto durante i tafferugli una manganellata sul casco e quella sarebbe la causa della ferita. Nel video uno dei due colleghi dell'agente indagato allunga il braccio per trattenere l'uomo. L'identificazione del poliziotto in servizio al commissariato centro è in corso.
IL NUOVO VIDEO
Nelle immagini si vede un manifestante colpito alle spalle con un manganello da un agente. Il poliziotto non è ancora stato identificato. Ma la Digos precisa che da un'inquadratura più ampia risulta che il ragazzo fosse con altri quattro. E che, prima dell'aggressione alle spalle, i cinque avessero creato disordini. La Digos ha invece individuato altre immagini che non hanno fatto il giro delle testate, dalle quali emergerebbero eccessi da parte della polizia.
I LACRIMOGENI
In attesa che il Guardasigilli invii l'esito dell'indagine interna, il pm esamina le risultanze degli accertamenti sui lacrimogeni che in un video sembrano lanciati dalle finestre del ministero. Agli atti anche la perizia del Racis. Gli esperti hanno stabilito che il lacrimogeno è stato lanciato dalla strada. La Digos avrebbe anche individuato un'immagine dell'agente con il lacrimogeno in mano.
Intanto il ministro Anna Maria Cancellieri pensa a nuove misure per punire i violenti che intervengono alle manifestazioni, un provvedimento simile al Daspo, che vieta ai tifosi di partecipare alle iniziative sportive.






