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I TORMENTI PER LA MELONI, TRA “FANTASMI”, COMPLOTTI E PARANOIE – I POTERI CHE PRIMA “COCCOLAVANO” LA PREMIER ORA LA SCARICANO: DALL’ESTABLISHMENT ALLA FINANZA FINO A MARINA BERLUSCONI (FATALE LA TASSA SULLE BANCHE) – MATTARELLA LE LANCIA FRECCIATE, SALVINI LE FA LA GUERRA DA DESTRA, IL PESO DI DRAGHI INCOMBE SULLE SUE SCELTE EUROPEE E GENTILONI È DIVENTATO UN'OSSESSIONE – E SORA GIORGIA SI CHIUDE NEL FORTINO CON PARENTI E FEDELISSIMI: “MI VOGLIONO FARE FUORI”

Estratto dell’articolo di Wanda Marra e Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”

 

GIORGIA MELONI

C'è un clima sempre più da fortino intorno a Giorgia Meloni. Ogni giorno crescono le ansie, per non dire le paranoie, della presidente del Consiglio e del suo circolo stretto. “Mi vogliono fare fuori”, avrebbe detto nei giorni scorsi secondo una fonte qualificata.

 

[…] Lei alza i toni, chi ha cercato di guidarla nel nome del “supremo bene nazionale” (e del sostegno a Kiev con la guida degli Usa) ora tende a prendere le distanze. E si aspetta la manovra per vedere da che parte va.

 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non si è fatto mancare i monitori negli ultimi mesi. Da quello contro i decreti omnibus a quello sull'emergenza climatica, fino al riferimento su “etnie e idiomi” al meeting di Rimini (in contrapposizione con la “sostituzione etnica” di Francesco Lollobrigida) e la difesa della Costituzione anti-premierato. Ora Mattarella è pronto a esercitare tutta la sua moral suasion sul Pnrr.

 

 

il ritorno di mario draghi - le frasi di osho

[…] Ogni parola del Presidente viene pesata e anche il discorso di venerdì alla Confindustria - in cui il presidente ha invitato a non governare con l'emotività - è stato letto come un messaggio all'esecutivo. A Rimini, c'era Mattarella e non la premier. A Cernobbio, lei non è voluta andare. Tra gli ospiti d'onore c'era Paolo Gentiloni, commissario agli Affari europei. Ora, per Meloni ei suoi, lui è il nemico numero uno, accusato di non agire negli interessi dell'Italia. L'accusa è di tramare per sostituirla a Palazzo Chigi.

 

giorgia meloni

Tra i due i rapporti non sono frequenti: Meloni non lo ha cercato per un confronto continuo. Intanto Ursula von der Leyen ha voluto dare un incarico a Mario Draghi. La mossa serve a utilizzare Draghi per cercare di confermare – dopo le Europee – una maggioranza tra popolari e socialisti, neutralizzando le tentazioni di spostare a destra Commissione e Parlamento. Il cosiddetto “inciucio”, secondo i meloniani. A Palazzo Chigi la nomina di Draghi è vista come un affronto personale della Commissione anche perché comunicato solo all'ultimo minuto.

 

Francia e Germania (con Emmanuel Macron e Olaf Scholz) sono al limite dello strappo. E poi Financial Times e Economist hanno iniziato a scrivere diversi articoli (l'ultimo ieri) sullo spread che aumenta e sulla “luna di miele” finita con gli investitori internazionali. Da non sottovalutare il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che – seppur in uscita – ha criticato la tassa sugli extraprofitti.

 

sergio mattarella giorgia meloni centenario aeronautica militare

Il provvedimento dopo il quale molta parte del mondo finanziario e del credito ha decretato l'inaffidabilità di Meloni. Proprio da questo sono partiti molti “avvertimenti”: da quelli di Marina Berlusconi che difende Mediolanum a quelli di Urbano Cairo. Passando anche ad alcuni editoriali, che dovrebbero mostrare la retta via (leggere Stefano Folli e Antonio Polito su tutti). E ad alcuni politologi come Ernesto Galli della Loggia e Angelo Panebianco che arrivano a sperare in un governo Meloni-Letta dopo le elezioni, in nome dell'atlantismo.

 

Franco Bernabè, presidente della Commissione nazionale per l'UNESCO, parla di “fibrillazioni autogenerate”. Per restare in tema di “grandi vecchi”, va notato che tra i primi a dare le proprie dimissioni dal Comitato per l'individuazione dei Lep da garantire su tutto il territorio nazionale in un regime di autonomia differenziata erano stati Giuliano Amato e Franco Bassanini.

 

[…]

PAOLO GENTILONI - URSULA VON DER LEYEN - THIERRY BRETON

 

Posizionamenti che stanno creando un clima di sospetti a Palazzo Chigi. La premier ei suoi fedelissimi si sentono sotto assedio, andando oltre il solito vittimismo. La narrazione è quella di un governo sotto attacco di “poteri forti” e “lobby” che vorrebbero disarcionare la premier. Ma Meloni lo ha già fatto capire: “Questo è l'unico governo possibile della legislatura”.

MARIO DRAGHI - ILLUSTRAZIONE THE ECONOMISTPAOLO GENTILONI giorgia meloni

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