
1. E VOLEVATE TOGLIERGLI TUTTO, CATTIVONI, AL POVERO NONNINO? IN CAMBIO DEL SUO IMPEGNO ACCANITO NEL PORTARE A CASA LA MORTE DEL SENATO, RE GIORGIO SI È MESSO IN SICUREZZA IL DIRITTO A GODERE DEL TRATTAMENTO EXTRA-LUSSO OGGI IN VIGORE
BIGLIETTO DI NAPOLITANO A PAOLO ROMANI CONTRO BERLUSCONI
DAGOREPORT
Giorgio Napolitano è vivo. E lotta insieme a noi (ma anche contro). Chi ha avuto modo di apprezzare, ieri, la slinguazzata che madonna Boschi ha dedicato all’arzillo vecchietto non appena la riforma costituzionale è stata votata dal moriendo Senato? Come dice il Messaggero che l’ha definita, Maria Elena, quello splendore di supercazzola?
Eccheqqua: «riforma Napolitano». E non solo perché re Giorgio s’è impicciato della suddetta dalla prima all’ultima riga - spingendo, tirando, inciuciando, ammonendo…- ma anche perché, in quel coacervo di articoli e commi mal scritti, ce n’è uno che pare disegnato su misura per lui.
Articolo 40. Disposizioni finali. Ultimo periodo: «Lo stato e le prerogative dei senatori di diritto e a vita restano regolati secondo le disposizioni già vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale».
Ohibò. Che vorrà dire? Forse che, in cambio del suo impegno accanito nel portare a casa la morte del Senato, il nostro pensionato si è messo in sicurezza il diritto a godere del trattamento extra-lusso oggi in vigore? Ma certo! Essendo lui un senatore «di diritto e a vita» non verrà toccato dai tagli e dai risparmi previsti dalla riforma: i prossimi volgari senatori resteranno a bocca asciutta quanto a indennità e rimborsi, ma lui no.
Nessuno gli toccherà, vita natural durante, il fido consigliere Carlo Guelfi o il portavoce Giovanni Matteoli. Continuerà a godere di uno stipendiuccio che, compresi i vari rimborsi e ammennicoli, viaggia sui 15 mila euro netti al mese, e beneficerà senza meno dei numerosi benefit che il Senato oggi gli garantisce, dal bell’ufficio al quarto piano di palazzo Giustiniani (un centinaio di metri quadrati con pregevole terrazza affacciata su Sant’Ivo) a quel po’ po’ di staff cui secondo il regolamento di Villa Arzilla ha diritto. Elenchiamo: un capo ufficio, tre funzionari, due addetti ai lavori esecutivi, altri due addetti a quelli ausiliari e, a scelta, un consigliere diplomatico o militare.
NAPOLITANO MANGIA ALLA MENSA DEL SENATO
Poi, ovviamente, ci sono i benefit cui ha diritto come ex-presidente della Repubblica, maggiordomo e guardarobiere compreso, automobile e autista, scorta, viaggi, agenzie aggratis, telefoni e linee protette…
E volevate togliergli tutto, cattivoni, al povero nonnino?
maria elena boschi e napolitano
maria elena boschi giorgio napolitano