CANCELLIERI DA CANCELLARE! PER SALVARE LA MINISTRA DEI LIGRESTO’S, LA PROCURA DI TORINO AVREBBE DOVUTO ARCHIVIARE, NON PASSARE LE CARTE A ROMA! A ISCRIVERLA NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI SARANNO I MAGISTRATI ROMANI

Ottavia Giustetti e Paolo Griseri per "La Repubblica"

La Procura di Torino apre un fascicolo sul caso Cancellieri e lo trasmette a Roma spiegando che per ora «nessun soggetto è stato iscritto al registro degli indagati». Il dossier, tecnicamente un "modello k", sarà portato nella Capitale dal procuratore aggiunto Sandro Ausiello stamattina.

Riguarda «atti relativi a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato, ma che possono richiedere approfondimenti ». Dunque, Annamaria Cancellieri non viene iscritta al registro degli indagati dalla procura di Torino e sarà eventualmente la procura di Roma a decidere che fare. Un semplice passaggio burocratico? Forse no, se ancora ieri sera negli uffici del palazzo di giustizia torinese si affermava che «la partita è ancora tutta aperta». E non solo tecnicamente.

Nel pomeriggio il principale apprezzamento per la scelta dei magistrati piemontesi è arrivato dal Colle. Fonti del Quirinale hanno elogiato «la chiarezza e il rigore» delle decisioni prese dalla procura guidata da Giancarlo Caselli. Chiarezza per quell'affermazione sul fatto che «allo stato non ci sono indagati», e dunque nemmeno il ministro di giustizia. Il rigore per la decisione di trasmettere a Roma, sede eventualmente competente per approfondire il comportamento del ministro.

La decisione è arrivata al termine di un breve incontro tra i procuratori titolari dell'inchiesta sul falso in bilancio in Fonsai, Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, il procuratore aggiunto Sandro Ausiello che sostituirà Caselli col nuovo anno e prima dell'arrivo a Torino di un nuovo procuratore capo e Gian Carlo Caselli. I quattro magistrati si sono dati appuntamento a casa di Caselli. E dopo poco più di un'ora hanno diffuso il comunicato.

Che cosa ha trattenuto i magistrati torinesi dall'archiviare la posizione di Cancellieri? L'annuncio è molto breve e spiega che nella vicenda dei rapporti tra il ministro e la famiglia Ligresti ci sono «documenti acquisti solo di recente». In particolare i famosi «tabulati del 6 novembre» delle telefonate del fratello di Salvatore, Antonino, e vari personaggi tra i quali il ministro e suo marito, Sebastiano Peluso.

In secondo luogo del fascicolo fa parte «l'annotazione della Guardia di Finanza depositata il 16 novembre», dunque solo tregiorni fa. Fino al 16 novembre, se ne deduce, gli inquirenti hanno lavorato sulla interpretazione dei dati contenuti nell'elenco delle telefonate. Che cosa si legge nella relazione della Finanza? Il documento è top secret ma è plausibilmente su quello che dovrà lavorare la procura di Roma per fugare ogni dubbio sulla condotta di Annamaria Cancellieri. In particolare sulla rispondenza tra le dichiarazioni del ministro al pm torinese Vittorio Nessi nell'interrogatorio del 22 agosto e i tabulati delle sue telefonate coni Ligresti.

Gli atti arrivano dunque nella capitale accompagnati da un punto interrogativo. Ben diversa era stata la dichiarazione della stessa procura torinese quando, alla vigilia dell'intervento in Parlamento di Cancellieri, il 5 novembre scorso, aveva dichiarato, per bocca di Gian Carlo Caselli, che «la decisione di concedere gli arresti domiciliari a Giulia Ligresti è stata presa senza nessuna ingerenza» da parte del Guardasigilli.

Una assoluzione piena su cui il ministro aveva basato la sua ricostruzione dei fatti difronte al Parlamento. Ma il giorno dopo quella appassionata difesa parlamentare, negli uffici della Procura di Torino sono arrivati i tabulati con le telefonate di Antonino Ligresti. Solo a quel punto è stato aperto davvero un fascicolo perché nel documento comparivano le telefonate con il ministro e suo marito. E forse qualche particolare che ancora oggi resta coperto dal segreto.

Ieri Gian Carlo Caselli ha scelto di non seguire la strada dell'archiviazione nei confronti di Cancellieri. Perché convinto che la competenza sarebbe comunque di Roma e perché, si faceva notare, non è assolutamente scontato che il contenuto dell'annotazione della Finanza consenta una rapida archiviazione della vicenda.

Per decidere potrebbero essere necessari ulteriori accertamenti e quegli atti non sarebbero validi se fatti da una procura non competente per territorio. Una delle ipotesi è quella di sentire nuovamente Annamaria Cancellieri (in quale veste è ancora da decidere) e lo stesso Antonino Ligresti che i magistrati di Torino non hanno mai ascoltato.

 

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