nicoletta catteruccia andrea crisanti

“L’ACQUISTO DELLA VILLA PALLADIANA? L’AVREI AMMAZZATO” – “LO ZANZAROLOGO” ANDREA CRISANTI SBERTUCCIATO DA SUA MOGLIE: “LUI FA SEMPRE IL PASSO PIU’ LUNGO DELLA GAMBA” – "LA CANDIDATURA IN PARLAMENTO? SIAMO ANCORA SOTTO CHOC, NON ERO FAVOREVOLE PER NIENTE. DOPODICHÉ MI SONO ARRESA - NON LO GUARDA MAI IN TV? MA PER CARITÀ! PER FORTUNA A LONDRA NON HO LA TV ITALIANA…”

Elvira Serra per corriere.it

Andrea Crisanti con la moglie Nicoletta Catteruccia e il figlio Giulio

Nicoletta: «Io questa intervista non la volevo fare!».

Nicoletta Catteruccia ANDREA CRISANTI

 

E allora perché ha accettato?

«Perché mio marito è stato di un’insistenza e di una prepotenza tali, che come sempre alla fine ottiene quello che vuole».

 

Ma lui ci teneva! Quando l’ho chiamato si ricordava perfino il giorno del vostro primo bacio: il 10 ottobre.

«Ed è sbagliato: era il 10 novembre. Il 10 ottobre è il giorno del mio compleanno».

Ma insomma, questo bacio se lo ricorda oppure no?

«Come potrei dimenticarlo... Già sapevo che era la persona giusta».

 

Nicoletta Catteruccia, 64 anni, è la moglie di Andrea Crisanti, 68, neosenatore della Repubblica con il Pd. Sono seduti uno accanto all’altra sul divano del salotto nella loro casa in centro a Padova, dove hanno appena festeggiato i 23 anni dell’unico figlio, Giulio.

Quando vi siete conosciuti?

Andrea: «In fila all’università a Roma, il 23 settembre 1979. Due ore e mezzo di coda per iscriverci, io al quinto anno e lei al primo. Vidi questa bellezza e decisi di farmi avanti».

Nicoletta: «La fila era lunga e lui non se ne andava. Ma cosa vuole, pensavo? Poi mi disse: sai che non ho mai preso un 30? E io: beh, dai, prima o poi lo prenderai, non preoccuparti. E lui: ma cos’hai capito? Io ho tutti 30 e lode! E questa cosa mi ha colpito: forse bisognava stargli appresso. Sette anni dopo ci siamo sposati».

Nicoletta Catteruccia ANDREA CRISANTI

Avete appena festeggiato 36 anni di matrimonio. Come sono trascorsi?

Nicoletta: «Sono trascorsi inseguendo lui per l’Europa. Io non mi sarei mai spostata da Roma, che mi batte nel mio ventricolo sinistro. A Roma ho la famiglia, gli amici dell’infanzia... E invece per inseguire questo matto sono andata prima a Basilea, poi di nuovo a Roma, poi lui lo hanno chiamato ad Heidelberg, poi è tornato a Roma e ha giurato che non sarebbe più andato via, poi è andato a Londra all’Imperial College e doveva essere solo per 1-2 anni».

 

Andrea: «Guardi che anche mia moglie ha un ottimo lavoro a Londra. È direttrice del dipartimento di anestesia in uno degli ospedali più importanti della città».

Nicoletta: «Ecco, e sa come è andata? Fu lui a mandare il curriculum al posto mio. Io un giorno mentre pranzavo dai miei genitori mi sentii chiamare da questa donna che mi chiese: perché vuoi lavorare nel nostro ospedale?».

 

Nel frattempo era nato Giulio. Come vi organizzaste?

Nicoletta: «Il giorno del colloquio tornando a casa l’autobus mi lasciò davanti a un convento di suore spagnole. Mi sembrò un segno. Chiesi loro se conoscevano una ragazza affidabile che poteva fare da baby sitter».

ANDREA CRISANTI A PALAZZO MADAMA

Andrea: «Poi ne abbiamo cambiate tante, perché più erano brave più trovavano un altro lavoro in fretta. La selezione era sempre complicata. Mettevamo un annuncio sul giornale, la intervistavo prima io, poi Nicoletta, poi noi due insieme, poi chiedevamo le referenze e infine nostro figlio ci passava una giornata: lui aveva l’ultima parola».

 

Giulio è arrivato tardi.

Nicoletta: «È stata una cosa complessa, è davvero il figlio dell’amore. Avrei voluto averne di più, ma non dipende solo da te. Comunque è la cosa più bella e importante che abbiamo fatto».

Andrea: «Ha fatto l’università a Cambridge e ora sta facendo il dottorato di Fisica a Padova. Culturalmente è italiano e desiderava vedere come si vive qui».

Nicoletta: «E così mi hanno abbandonata tutti».

Ditemi un pregio e un difetto l’uno dell’altra.

Andrea: «Mia moglie è una delle donne più intelligenti e più buone che abbia conosciuto. È sempre stata la più bella della classe. È molto generosa. Come difetto ha una forte personalità ed è anche un po’ prepotente».

Nicoletta: «Ma con che coraggio! Fammi un esempio: è assurdo!».

Andrea: «Diciamo che ti sai imporre. Per esempio: io vado sempre in vacanza all’Elba, dove lei sta con la famiglia, parenti e amici. Ho fatto i conti e ho trascorso lì quattro anni della mia vita, e contrariamente a Napoleone non ho distrutto l’Europa...».

Nicoletta: «Lui ha avuto il vantaggio di parlare per primo: avrei detto le stesse cose. È una persona generosa, è il neurone più veloce del West e non si abbatte mai. Ha fiducia cieca in se stesso, fa sempre il passo più lungo della gamba e conta sulla totale disponibilità di chi gli sta intorno».

Anche lui era il più bello della classe?

ANDREA CRISANTI

«Sicuramente era un bel ragazzo, ma a me colpì la sua generosità. Non aveva mai una lira, però distribuiva tutto quello che aveva. Una volta investì tutto il guadagno di un seminario a Padova, dove lo avevo raggiunto da Roma, per comprarmi una bellissima borsa di un marchio importante che conservo ancora, segno del suo amore».

 

Come ha preso l’acquisto della villa palladiana, con le polemiche che sono seguite?

Nicoletta: «A parte l’acquisto in sé, che l’avrei ammazzato: mi ero opposta fieramente perché significava non andare mai in pensione. Conoscendolo, tra un po’ dirà che l’ha comprata per me... Anche quella volta, come per tutte le cose che lo riguardano, l’ho scoperto perché mi arrivavano un sacco di messaggi di solidarietà dai miei amici».

 

Andrea: «A me le ville venete sono sempre piaciute. Il giardino lo abbiamo già sistemato e speriamo di poter finire tutto il prossimo anno a settembre. È come possedere un pezzo di Rinascimento. E comunque è costata la metà di quello che è stato scritto. Se mi fossi comprato casa a Cortina nessuno avrebbe avuto niente da ridire. Il problema è che in Italia l’ascensore sociale è fermo. E in pochi hanno pensato che la stavo comprando con i soldi che mi ero guadagnato in modo lecito».

 

A proposito: com’è adesso la storia del suo stipendio?

«La legge è chiara. Ma, visto il mio ruolo, eviterò di creare qualsiasi contenzioso».

festa sgarbi moni ovadia crisanti

Nicoletta, come ha preso quest’idea di candidarsi?

«Eravamo all’Elba, dove lui si annoia tanto, e ha pensato bene di movimentare la fine dell’estate con questa idea. Siamo ancora sotto choc, non ero favorevole per niente. Dopodiché mi sono arresa. Così ho detto: se lo devi fare, cerca di farlo bene e di vincere».

 

Non lo guarda mai in tv?

«Ma per carità! Per fortuna a Londra non ho la tv italiana. Io vivrei nell’anonimato».

Una bizzarria di suo marito?

«Beh, lui è un po’ strano... E fa gaffe mitiche. Una volta ha sviluppato un sistema al Totocalcio per fare 13 e ne ha fatti due! Sa perché? Si era sbagliato a compilare una schedina e l’aveva fatta uguale all’altra».

crisanti

 

Il regalo più bello che vi siete fatti?

Andrea: «Mi ha appena fatto fare due abiti dal sarto e mi ha regalato la cravatta rossa per il giuramento in Senato. Dice che non mi so vestire».

Nicoletta: «Lui per uno degli ultimi compleanni si è presentato senza preavviso a Londra a mezzanotte e un minuto. Il giorno dopo dovevo lavorare, ma almeno siamo andati a cena a Battersea. Poi è ripartito».

 

A casa chi cucina?

Nicoletta: «Lui. È capace di fare la pasta più buona del mondo con tutto quello che trova in frigo. Oggi ci è andata ancora meglio: pasta al sugo di moscardini e spigola con le patate!».

 

andrea crisanti a un giorno da pecorala villa acquistata da crisanti 1la villa acquistata da crisanti 3andrea crisanti 1

 

andrea crisanti a piazzapulita 20 gennaio 2022 1andrea crisanti 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?