rohani re salman arabia saudita iran

LA GUERRA PER PROCURA TRA IRAN E ARABIA SAUDITA DIVENTA GUERRA VERA - TEHERAN: ''I SAUDITI PREPARANO KAMIKAZE CONTRO DI NOI. MA PER DIFENDERCI INTERVERREMO ANCHE OLTRE I NOSTRI CONFINI'' - RIAD AVREBBE INVIATO ARMI AI TERRORISTI DEL BALUCISTAN, AL CONFINE CON L'IRAN

 

Elisa Pinna per l'ANSA

il ministro degli esteri zarif il presidente rohani e il capo di gabinetto nahavandianil ministro degli esteri zarif il presidente rohani e il capo di gabinetto nahavandian

 

La Repubblica islamica non esiterà a colpire gruppi terroristici che operano in altri Paesi, entro i 40 chilometri dai confini iraniani. In altri termini, le forze armate di Teheran interverranno, se necessario, nelle zone frontaliere dell'Iraq e del Pakistan, dove l'Arabia Saudita - secondo le accuse di media e autorità militari iraniane - sta armando e finanziando gruppi di kamikaze pronti a compiere attentati suicidi in territorio iraniano.

 

il presidente iraniano rohani  si gode l iran ai mondialiil presidente iraniano rohani si gode l iran ai mondiali

Un "attentatore" , ha annunciato il ministero dell'informazione, è stato arrestato ieri: era riuscito a entrare dall'Iraq ed ha confessato di essere stato inviato da un non meglio precisato "gruppo terroristico" e di essere pronto a farsi saltare in aria. "La nostra linea rossa sono 40 chilometri oltre il confine: chiunque la oltrepassa dovrà vedersela con una dura risposta", ha affermato il generale Ahmed Reza Pourdestan, capo delle forze armate di terra in una intervista alla PressTV.

 

L'Arabia Saudita - ha detto - "sta aiutando i takfiri (i terroristi dell'Isis e di Al Qaida) ad avvicinarsi ai confini iraniani". Il giornale Kayhan, riprendendo notizie provenienti dal Kuwait e attribuite a fonti della stessa Casa Reale Saudita, ha riferito che nelle scorse settimane Riad ha inviato cinque C130 militari pieni di armi dirette a gruppi terroristici che operano nella provincia sud-orientale pakistana del Balucistan, al confine con l'Iran. Gli aerei sono atterrati nell'aeroporto di Dalbandin, costruito a suo tempo con fondi sauditi.

re salman abdullazizre salman abdullaziz

 

Inoltre, via Kuwait, i sauditi stanno inviando munizioni a gruppi di terroristi anti-iraniani attivi nella provincia sud-occidentale del Kuzistan. Anche in passato gruppi di Al Qaida e dell'Isis hanno cercato di infiltrarsi in Iran. Il generale Pourdastan ha rievocato un tentativo di attacco dell'Isis, nel 2014, respinto vicino alla città iraniana di Kermanshah.

RE SALMANRE SALMAN

 

Durante le recenti elezioni parlamentari del febbraio 2016 sono stati sventati diversi tentativi, provenienti sia dall'Afghanistan e dal Pakistan, sia dall'Iraq: "La nostra dottrina difensiva - ha spiegato il generale - ci impegna a non invadere nessun paese. Tuttavia vogliamo creare una barriera dissuasiva verso quei governi che potrebbero progettare attacchi contro di noi".

 

Le accuse a Riad di voler colpire, attraverso gruppi di estremisti, l'Iran al suo interno, acutizza ulteriormente, se mai ce ne fosse bisogno, le tensioni tra le due potenze della regione, il regno sunnita -wahabita di Saud, e la Repubblica islamica sciita degli ayatollah. Sauditi e iraniani - che hanno interrotto i loro rapporti diplomatici dal gennaio scorso dopo la decapitazione in Arabia Saudita di un leader sciita locale e il conseguente assalto all'ambasciata di Riad avvenuto a Teheran - si trovano su fronti opposti in tutte le crisi regionali, dalla Siria allo Yemen.

doha qatar doha qatar

 

Il fallimento del vertice di Doha convocato ieri per congelare le quote petrolifere e rafforzare i prezzi del greggio sul mercato internazionale è l'ultimo episodio di un'escalation che rischia di farsi pericolosa anche per un Medio Oriente ormai abituato a tutto.

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…