giorgia meloni xi jinping joe biden usa cina

L’ITALIA USCIRÀ DALLA VIA DELLA SETA. MA QUANDO? – È TUTTO PRONTO ORMAI DA TEMPO: GIORGIA MELONI L’AVEVA ANNUNCIATO A JOE BIDEN A LUGLIO, MA ANCORA NON SI È DECISA A UFFICIALIZZARE L’USCITA DAL MEMORANDUM FIRMATO DA CONTE NEL 2019 – LA CRISI IN MEDIO ORIENTE IMPONE CAUTELA, MA NON È L’UNICA RAGIONE: NEGLI ULTIMI MESI, ALCUNI SETTORI INDUSTRIALI AVREBBERO FATTO “FORTI PRESSIONI” PER IL TIMORE DI RITORSIONI DA PARTE DI PECHINO…

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

JACK MARKELL BIDEN

Appena giunto a Roma, è stata la prima domanda che il neo ambasciatore americano Jack Markell ha posto alle autorità italiane. Il diplomatico statunitense voleva sapere quando sarebbe stata ufficializzata l’uscita dal Memorandum con la Cina. Nei colloqui con i presidenti delle Camere aveva chiesto persino in che modo il Parlamento avrebbe ratificato la decisione. Gli è stato spiegato che deputati e senatori non saranno chiamati a votare su un atto di esclusiva competenza del governo.

 

Questi dialoghi sui dettagli procedurali fanno capire quale sia il livello di attenzione oltreoceano sul dossier, nonostante Giorgia Meloni avesse anticipato la sua scelta a Joe Biden durante la visita a Washington. Secondo la premier, «la Via della Seta non è la strada giusta per intrattenere rapporti con Pechino».

 

giorgia meloni con joe biden allo studio ovale

Ma prima di lasciarla definitivamente servirà ancora un po’ di tempo. È vero, è tutto pronto: la nota diplomatica con cui l’Italia scioglierà lo speciale partenariato con il Dragone è stata già redatta, al termine di un lungo e delicato confronto con la controparte cinese. «Il contesto internazionale però — informa un autorevole esponente di Palazzo Chigi — ha indotto a sospendere l’operazione. Che altrimenti sarebbe già partita».

 

Il recente viaggio di Antonio Tajani a Pechino serviva proprio a chiudere la pratica e preparare la visita di Meloni, a cui sarebbe seguita quella di Sergio Mattarella. Ma il conflitto in Medio Oriente, e le tensioni tra superpotenze con i loro blocchi di riferimento, hanno consigliato di rallentare ogni iniziativa.

conte xi jinping

 

Lo si capisce anche dall’incontro dell’altro giorno al Quirinale tra il capo dello Stato e i rappresentanti del governo. Durante il quale non si è parlato solo del vertice europeo ma anche degli scenari internazionali e delle «pericolose incognite» […] legate alla «necessità degli israeliani di tutelare il proprio territorio dagli attacchi terroristici». È per questo che «nella fase attuale — spiega un ministro — le priorità sono cambiate. Ma resta la volontà di uscire da un patto che aveva una natura politica».

 

[…] Ma il problema è soprattutto politico: l’Italia è l’unico Paese del G7 ad aver sottoscritto il Memorandum. Una scelta che ha indotto la Casa Bianca a insistere con Palazzo Chigi per un «atteggiamento più risoluto e meno ambiguo». Fin dai tempi in cui era all’opposizione Meloni è stata contraria alla decisione assunta dal governo dell’epoca.

giorgia meloni e joe biden - g20 new delhi

 

Da quando il governo lo guida, sul dossier si è mossa con circospezione: sia per «evitare reazioni cinesi» sul terreno dei rapporti diplomatici, sia per scongiurare ritorsioni verso le aziende italiane che operano in quel Paese.

 

Raccontano che negli ultimi mesi ci siano state «forti pressioni» sull’esecutivo di alcuni settori industriali. E questo — secondo un dirigente di FdI — sarebbe solo «un aspetto della capacità di penetrazione in Italia dei cinesi: oltre al mondo imprenditoriale, ci sono il mondo della cultura, delle università, delle fondazioni...».

Jack Markell

 

In ogni caso, la decisione Meloni l’ha assunta, immaginando per il futuro «un diverso modello di collaborazione e cooperazione commerciale» con Pechino. «Tutto è avvenuto senza strappi — riferisce un componente del governo — in stretto raccordo e piena sintonia con il Quirinale». L’Italia abbandonerà la Via della Seta. Ma c’è un motivo se tarda l’ufficializzazione. Ed è certo che l’ambasciatore statunitense a Roma abbia appreso i motivi del ritardo.

giorgia meloni con joe biden allo studio ovale. giorgia meloni con joe biden allo studio ovale joe biden giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...