LAUDATI E PROCESSATI - L’EX PROCURATORE GENERALE DI BARI RINVIATO A GIUDIZIO PER AVER AIUTATO IL BANANA A “ELUDERE LE INDAGINI” SULLE ESCORT DI TARANTINI

Da www.lastampa.it

Avrebbe indagato «illecitamente» su due magistrati del suo ufficio, i pm Giuseppe Scelsi e Desirèe Digeronimo, e avrebbe aiutato Gianpaolo Tarantini e, indirettamente, l'allora premier Silvio Berlusconi ad «eludere le indagini» sulle escort che l'imprenditore barese aveva portato nelle residenze dell'ex capo del governo tra il 2008 e il 2009. È per queste presunte condotte illecite che l'ex procuratore di Bari, Antonio Laudati, ora sostituto pg alla Corte d'appello di Roma, è stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio e favoreggiamento personale.

Lo ha deciso, dopo quattro ore di camera di consiglio, il gup di Lecce Cinzia Vergine. «Si è trattato di una decisione sofferta e faticosa - ha detto il magistrato ai cronisti - per l'altissima levatura morale e professionale di tutte le persone coinvolte mandate a giudizio». Il processo comincerà il 5 maggio.

Assieme a Laudati saranno giudicati dal tribunale anche quattro cronisti e due direttori di giornali accusati di diffamazione. È stata invece stralciata la posizione dell'ex pm Giuseppe Scelsi (ora sostituto pg a Bari), già titolare dell'indagine escort, accusato di abuso d'ufficio. Scelsi sarà giudicato con rito abbreviato dal gup Vergine dal 27 marzo.

La vicenda attribuita a Scelsi è estranea alle indagini escort e riguarda intercettazioni disposte d'urgenza dal pm per danneggiare - secondo l'accusa - la collega Digeronimo che assieme a lui conduceva indagini sulla sanità pugliese e che aveva intercettato casualmente il fratello di Scelsi, Michele, medico, mentre questi parlava con l'allora assessore pugliese alla sanità Alberto Tedesco, indagato dalla Digeronimo.

Scelsi - secondo l'accusa - temendo che in base a questa intercettazione Digeronimo potesse sottrargli un'altra indagine sulla sanità, intercetto' «per ripicca» con decreto d'urgenza i telefoni del medico Paola D'Aprile che sapeva amica di Digeronimo e di Lea Cosentino, ex dg della Asl Bari e soprannominata dalla stampa Lady Asl, affinché potesse risultare il rapporto di amicizia e la collega fosse costretta ad astenersi dall'inchiesta Tedesco.

Diverse le accuse mosse a Laudati, al quale viene contestato di aver disposto «arbitrariamente», il 26 giugno 2009, due mesi e mezzo prima di insediarsi nell'incarico di procuratore di Bari, che le indagini sulle escort «venissero sospese e non si adottasse alcuna iniziativa fino a quando non avesse assunto le funzioni» di capo della procura. L'incontro avvenne nella scuola allievi della Guardia di finanza di Bari alla presenza del pm Scelsi e di ufficiali della Gdf. Dando quelle disposizioni - secondo l'accusa - Laudati impedì «l'assunzione di sommarie informazioni dalle altre escort non ancora ascoltate» e causò «ritardo ed intralcio nello svolgimento delle investigazioni».

In questo modo il procuratore - è scritto negli atti - «aiutò Tarantini e gli altri indagati» ad «eludere le indagini» nel procedimento escort nel quale «era coinvolto quale fruitore delle prestazioni sessuali il premier Silvio Berlusconi (al fine di favorire indirettamente quest'ultimo preservandone l'immagine istituzionale) ed aiutato anche quest'ultimo ad eludere le suddette indagini, dirette ad accertare anche l'eventuale suo concorso nei suddetti reati».

Laudati dovrà difendersi anche dall'accusa di abuso d'ufficio ai danni dei pm Digeronimo (poi trasferita alla procura di Roma e ora candidato sindaco di Bari) e Scelsi che sono stati - secondo l'accusa - «illecitamente sottoposti da parte della Gdf ad investigazioni e ad abusivo controllo della loro attività professionale».

 

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