SIGNORA MIA, MO' I CLANDESTINI CI RUBANO PURE IL LAVORO GRATIS! - PIANO MINNITI: IN ATTESA DI OTTENERE ASILO, I MIGRANTI DOVRANNO FARE LAVORI SOCIALMENTE UTILI O STAGE GRATUITI IN AZIENDA - SUBITO SCATENATO TONI IWOBI, IL ''NEGHER-LEGHISTA'': ''IL 95% DI CHI ARRIVA È CLANDESTINO, E INVECE DI RIMPATRIARLI, GLI DIAMO PURE UN LAVORO? VADANO MINNITI E ALFANO A FARE LAVORI SOCIALMENTE UTILI''
1. MIGRANTI: IWOBI (LN), UNA FARSA IL PIANO DI MINNITI
(ANSA) - "Siamo alla farsa. Il piano del ministro Minniti prevede di far lavorare i richiedenti asilo. Il governo Gentiloni, fotocopia del pessimo e disastroso governo Renzi, non sa più cosa inventarsi per coprire il fallimento totale delle sue politiche sull'immigrazione. Giusto accogliere e proteggere donne e bambini che scappano da bombe e guerre, anzi è doveroso. Ma il 95% di chi sbarca nel nostro Paese è un clandestino. E in tutto il mondo civile i clandestini vengono respinti e rimpatriati. Punto".
Lo afferma in un comunicato Tony Iwobi, responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord. "Non accettiamo mediazioni o operazioni di facciata: subito chiusura delle frontiere e respingimenti dei cosiddetti profughi che nella stragrande maggioranza non fuggono da nessun conflitto. Minniti, Alfano, Renzi, Gentiloni e compagnia lascino subito il governo dell'Italia e magari inizino loro a fare lavori socialmente utili.
Impiegherebbero certamente il loro tempo in modo più costruttivo e intelligenti di come, dal Viminale e da Palazzo Chigi, stanno distruggendo il futuro degli italiani e dei tanti immigrati regolari e per bene che vogliono sicurezza e rispetto delle regole".
2. LAVORI UTILI O STAGE NELLE AZIENDE I REQUISITI PER LO STATUS DI RIFUGIATO
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
Chi arriva in Italia e chiede asilo dovrà svolgere lavori socialmente utili in attesa di ottenere risposta all' istanza. È una delle novità più importanti del pacchetto di nuove misure in materia di immigrazione che sarà illustrato mercoledì al Parlamento dal ministro dell' Interno Marco Minniti, al ritorno dalla sua missione in Germania proprio per discutere di una linea comune in sede europea.
Si tratta di un insieme di regole che hanno l' obiettivo di marcare il «doppio binario» tra profughi e irregolari e si affiancheranno a due proposte legislative sulle quali spetterà alle Camere pronunciarsi. In attesa di chiudere nuovi accordi bilaterali con gli Stati africani che in cambio di aiuti sono disposti ad accettare i rimpatri, ritenuti una delle priorità dal governo.
60 sbarchi al giorno
L' appuntamento è fissato davanti alla commissione Affari costituzionali nell' ambito di un progetto che coinvolge anche le Regioni e i Comuni.
Un percorso condiviso che - come ha sottolineato il titolare del Viminale - «servirà a garantire accoglienza a chi ha titolo, essendo inflessibili con chi non ha i requisiti per rimanere nel nostro Paese».
Anche tenendo conto dei numeri: nei primi dodici giorni del 2017 sono sbarcate 729 persone, il triplo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una media di 60 al giorno. A ciò si aggiunge l' emergenza per i minori non accompagnati. Secondo Telefono azzurro lo scorso anno sono scomparsi in Italia oltre 5.000 ragazzi e bambini.
I venti Cie I nuovi Cie saranno strutture da massimo cento posti, stabili demaniali lontani dai centri delle città, preferibilmente vicini agli aeroporti.
All' interno lavoreranno i poliziotti per effettuare la procedura di identificazione ed espulsione in modo da poter poi pianificare i rimpatri.
La vigilanza esterna potrebbe essere affidata ai soldati che finora hanno svolto compiti di sorveglianza per il dispositivo antiterrorismo.
All' interno sarà sempre presente un «garante» che possa verificare il rispetto dei diritti degli stranieri. A Roma, Torino, Crotone e Caltanissetta si è deciso di utilizzare i centri già operativi, altrove si stanno individuando gli edifici adeguati. Dovrebbero rimanere escluse la Valle d' Aosta e il Molise, anche tenendo conto delle difficoltà per effettuare i trasferimenti.
Il lavoro
Due mesi dopo la presentazione della richiesta di asilo, ai migranti viene rilasciato un documento in cui vengono indicati come «sedicenti» rispetto alle generalità che hanno fornito al momento dell' arrivo.
Basterà quel foglio per inserirli nel circuito dei lavori socialmente utili che diventerà uno dei requisiti di privilegio per ottenere lo status di rifugiato. Proprio come già accade per il corso di italiano obbligatorio per chi vuole ottenere la cittadinanza.
Si faranno convenzioni anche con le aziende per stage che potranno essere frequentati da chi ha diplomi o specializzazioni, proprio come avviene in Germania, nell' ottica di inserire gli stranieri nel sistema di accoglienza avendo la loro disponibilità a volersi davvero integrare.
Le nuove norme
Sono due le norme per le quali si chiederà al Parlamento di valutare modifiche sostanziali. La prima riguarda la possibilità di presentare appello contro il provvedimento che nega l' asilo, sia pur prevedendo alcune eccezioni. Si tratta di una misura che mira a snellire le procedure, evitando inutili lungaggini che impediscono di far tornare nel proprio Paese chi non ha titolo per rimanere.
Una linea che riguarda anche il reato di immigrazione clandestina, di cui da tempo i magistrati chiedono l' abolizione proprio perché impedisce di rendere effettive la maggior parte delle espulsioni. Chi viene denunciato e poi processato per questo illecito può infatti chiedere e ottenere di rimanere in Italia fino alla sentenza definitiva. Con il risultato di non poter effettuare il rimpatrio, anche se lo Stato di nascita concede il nulla osta.