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NELLA MAGGIORANZA C'E' UN ALTRO MOTIVO PER SCAZZARE – LA LEGA TORNA ALLA CARICA CON LA PROPOSTA DI USCIRE DALL’OMS - DOPO IL DDL PROPOSTO DAI SOLITI BORGHI E BAGNAI, LA REGIONE LOMBARDIA HA APPROVATO UNA MOZIONE PER DIRE ADDIO ALL’ORGANIZZAZIONE E METTERSI SULLA STESSA SCIA DI TRUMP CHE HA FIRMATO UN ORDINE ESECUTIVO PER SFANCULARE L’ORGANIZZAZIONE: “SENZA GLI STATI UNITI NON SAREBBE PIÙ ECONOMICAMENTE SOSTENIBILE” – MA LA PROPOSTA DEI LEGHISTI FA STORCERE IL NASO NELLA MAGGIORANZA...
Estratto dell’articolo di Francesca Del Vecchio per "la Stampa"
Riparte dalla Lombardia la discussione sulla permanenza dell'Italia nell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Dopo l'ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di avviare il processo di uscita dall'ente e il ddl proposto dalla Lega (a firma Claudio Borghi e Alberto Bagnaia) che prevede l'uscita dell'Italia dall'Agenzia delle Nazioni Unite, il dibattito coinvolge i territori. E infatti, martedì il Pirellone ha approvato – con il voto favorevole di tutta la maggioranza di centrodestra – una mozione della Lega che «impegna la Giunta a farsi portavoce presso il governo circa l'opportunità di una radicale modifica dei meccanismi di funzionamento dell'Oms».
Tedros Adhanom Ghebreyesus - oms
È una questione di «realismo»: secondo Emanuele Monti, primo firmatario della mozione e responsabile nazionale della Lega per la sanità, «bisogna ammettere che ci siano molte cose che non funzionano e che durante la pandemia hanno causato gravi errori» come «la lentezza nelle comunicazioni dello stato d'emergenza. Ma anche la governance poco trasparente». Se questa reprimenda contenuta nella prima parte del testo poteva essere condivisa persino dalle opposizioni, oltre che dall'assessore al Welfare Guido Bertolaso, è la seconda ad allarmare: «La Giunta si impegna a sostenere il governo nella valutazione, in piena autonomia, del ruolo dell'Italia qualora non vi siano più le condizioni di sostenibilità economica per rimanervi».
goofy 7 alberto bagnai claudio borghi
E queste condizioni potrebbero verificarsi proprio se gli Usa concretizzassero la minaccia del tycoon. «Washington è il principale finanziatore dell'Oms, senza di loro verrebbe meno un enorme sostegno economico. E questo è il primo aspetto da considerare – spiega ancora Monti – In secondo luogo, la nostra fedeltà al patto atlantico». In buona sostanza, se gli Usa escono dall'Oms, noi che siamo alleati dovremmo fare lo stesso per evitare che diventi «non più conveniente restare».
tedros adhanom ghebreyesus direttore oms
[…] Forza Italia precisa che «la permanenza dell'Italia non è in discussione». «Bisogna riflettere su quello che non va e ricordare l'importanza che l'esistenza di questo ente ha per la salute pubblica in tutto il mondo», spiega Giulio Gallera. Addirittura, si scomoda Antonio Tajani che auspica «osservazioni critiche nel merito, continuando a sostenere il multilateralismo».
[…] E anche Fratelli d'Italia si smarca da possibili accelerate: votano compatti a favore della mozione ma la dichiarazione che segue invoca prudenza: «Se c'è qualcosa da cambiare all'interno dell'Oms, siamo pronti a farlo e senza doverne uscire per forza – dice il capogruppo Christian Garavaglia –. C'è bisogno di una revisione della governance e dell'utilizzo delle risorse». Tutti, comunque, negano che in maggioranza ci sia una spaccatura: «Nessun conflitto – replica Monti alle insinuazioni – neanche dentro la Lega: la nostra posizione da Roma a Milano al Veneto è compatta».
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claudio borghi matteo salvini alberto bagnai
alberto bagnai foto di bacco
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