donald trump chuck schumer

AMERICA FATTA A MAGLIE - I DEM SI STANNO SPARANDO SUI PIEDI, NON FACENDO SUBITO PARTIRE IL PROCESSO AL SENATO. VOGLIONO ASPETTARE UN ANNO CHE CI SIA IL NUOVO SENATO, NELLA SPERANZA CHE SIA A MAGGIORANZA DEMOCRATICA, COSÌ DA RIMUOVERE TRUMP IN CASO DI ELEZIONE...

IMPEACH A CHI?/2

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

L'impeachment è mio e lo gestisco io.

 

CHUCK SCHUMER DONALD TRUMP

Se vi state chiedendo come sia possibile che negli Stati Uniti la battaglia politica si sia così tanto incancrenita e svilita e su una telefonata abbiano tentato di costruire la cacciata di un presidente, pensate prima a casa nostra, all'Italia nella quale Giggino Di Maio e Giuseppi provano a far fuori il temuto Salvini fingendo che abbia trattenuto la nave Gregoretti senza informarli e magari mangiandosi i documenti che provano il contrario.

 

Non si accorgono che così gli portano solo altri voti, che la gente guarda e si incazza? Dovrebbero, invece....Se capisci l'abisso di Roma, ti è più facile comprendere quello, certamente più grandioso, di Washington.

 

La verità? Si sono disperatamente impeachati, anzi si stanno sparando sui piedi, i democratici in guerra contro Trump a tutti i costi, quelli che, ormai è chiaro a qualunque osservatore imparziale – che evidentemente non alberga nei giornaloni e nelle TV italiane, con le dovute rarissime eccezioni – annaspando in mancanza di altri argomenti, non avendo dal 2016 accettato il responso degli elettori, sapendo che si avviano a perdere anche a novembre del 2020, stanno cercando disperatamente di trovare altre vie per far fuori l'odiato Donald.

 

Fino al grottesco, fino a immaginare di  bloccare alla Camera l'impeachment deciso sfidando la Costituzione, non mandarlo al Senato, magari tenerselo in un cassetto come arma elettorale, sperando di avere  alla fine del 2020, nel Senato nuovo la maggioranza, e tirarlo fuori allora.

DONALD TRUMP NANCY PELOSI

 

 Si può fare? No, certo che no, glielo stanno strillando tutti i costituzionalisti americani e segnatamente anche il professore di Harvard che pure gli aveva fatto da stampella per costruire il caso alla Camera, e che ora è costretto per salvarsi la faccia a dire che l'impeachment non è un voto, è un processo.

 

Per capirci, si tengono il voto ottenuto per l'impeachment grazie alla maggioranza assoluta del Congresso, e non vogliono trasmettere i documenti al Senato dove si dovrebbe celebrare il dovuto processo, non solo perché sanno che perderebbero e che defezioni tra i repubblicani che godono di 53 senatori contro 47 non ce ne sarebbero, (anzi ieri hanno perso un deputato che si è iscritto al partito repubblicano dopo aver fiutato l'aria del New Jersey, il suo collegio), ma anche perché li dovrebbero testimoniare sotto giuramento e dunque rivelarsi le gole profonde che finora hanno sostenuto le presunte accuse.

 

Certamente il caso divide l'America alla vigilia di Natale, e almeno in questo i nostrani giornaloni e TV dicono una cosa quasi simile al vero, ma anche qui occhio a non confondere lo scontro a Washington e nel Deep state, la crisi epocale del Partito Democratico con una crisi del Paese.

 

mike pence donald trump nancy pelosi

L'America sta benone, in grande salute economica, in pace relativa, autosufficiente energeticamente, più protetta commercialmente di quanto non fosse mai stata, con i confini più sicuri, strade e ponti in ricostruzione, e Donald Trump, che aveva inaugurato un difficile 2019 con i democratici di nuovo in maggioranza al Congresso dopo le elezioni di metà mandato, e l'inchiesta del procuratore speciale Robert Mueller sul Russiagate ancora in piedi, se ne va a Mar-a-Lago in breve vacanza continuando tranquillamente a gridare alla caccia alle streghe, una nuova puntata, ma con i dossier delicati chiusi senza risultati a suo danno, festeggiando lo sconcerto nazionale per la procedura folle del impeachment, e con le casse del comitato Nazionale repubblicano piene di soldi, 60 milioni di dollari e siamo solo all'inizio della campagna, tutti frutto di piccoli contributori.

 

Chi è veramente sull'orlo di una crisi di nervi è la speaker Nancy Pelosi e i suoi presidenti di commissione alla Camera, tutti in procinto di essere sbugiardati. Peggio di così!

 

Le cose sono andate in questo modo.

 

Il capo della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, si è presentato incredulo in aula giovedì sera molto tardi per dichiarare l'impasse fra i due rami sulla trasmissione degli articoli di impeachment contro il presidente Trump in vista di un processo secondo quel che detta il mandato costituzionale.

 

adam schiff

Sull'argomento interviene subito Noah Feldman, professore alla Harvard Law School che aveva testimoniato per i Democratici e a favore dell' impeachment durante l'inchiesta all'inizio del mese, e che stamattina ha ulteriormente precisato in un editoriale per Bloomberg che o quel materiale viene immediatamente trasmesso al Senato o non ha alcun valore.

 

La Costituzione domanda che dopo il pronunciamento di impeachment da parte di una maggioranza della Camera, due terzi di voti siano necessari dal Senato per rimuovere il presidente dal suo ufficio. Feldman avvisa amici e nemici che impeachment "means the House sending its approved articles of impeachment to the Senate, with House managers standing up in the Senate and saying the president is impeached", Significa che la Camera manda gli articoli approvati al Senato ,i manager incaricati si alzano in piedi e dicono che il presidente è impeached.

 

Perciò, conclude, se questa comunicazione non avviene al più presto, il processo non può cominciare e non c'è quindi alcun impeachment, il presidente potrà rivendicare legittimamente di non essere stato messo sotto accusa. grottesco? Certamente. Come mai? Intanto va ricordato che oltre al mandato costituzionale, c'è una procedura di impeachment che 100 senatori votarono unanimemente all'epoca del processo a Clinton che finì poi nel nulla.

JOE E HUNTER BIDEN

 

Charles Schumer, rappresentante Democratico, lascia intendere che non c'è fretta, e che si potrebbe ripresentare il tutto al prossimo Senato, anche se in questo caso i manager andrebbero rinominati.

 

Certo che non vogliono portare gli articoli al Senato, twitta uno sprezzante è incazzatissimo Trump, perché non vogliono far testimoniare sotto giuramento un politico corrotto come Adam Shifty Schiff, e nemmeno vogliono far testimoniare il primo Whistleblower, il secondo Whistleblower, l'informatore, la famiglia Biden.

 

Conclude McConnell: staremo a vedere se democratici della Camera riescono a trovare il coraggio di portare le loro accuse a un processo regolare.

 

E a sera ancora @realDonaldTrump conclude comprensibilmente:

 "So after the Democrats gave me no Due Process in the House, no lawyers, no witnesses, no nothing, they now want to tell the Senate how to run their trial," he tweeted late Thursday. "Actually, they have zero proof of anything, they will never even show up. They want out. I want an immediate trial!"

 

BARACK OBAMA JOE BIDEN E HUNTER BIDEN

E così dopo che Democratici non mi hanno consentito di avere un regolare processo alla Camera, niente avvocati, niente testimoni, niente di niente, ora vogliono anche dire al Senato come deve fare il processo. La verità e'  non hanno neanche una prova, non hanno niente da mostrare. E io invece lo voglio un processo immediato.

 

Cosi', in attesa di decisioni, l'aria che tira e' che i democratici, idee poche disperate e confuse, ma anche rispetto zero per la democrazia che invece agli americani sta sul serio a cuore, il primo martedì di novembre del 2020 perderanno anche la appena riconquistata Camera oltre che il Senato e la presidenza.

 

Se il vecchio Trumpone questo complotto lo avesse ordito apposta, non gli sarebbe andata meglio.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)