MAI DIRE PD! - MA QUALE ROTTAMAZIONE, I CAPI PIDDINI NON MOLLANO MAI: BERSANI VUOLE FARE IL CAPOGRUPPO E VELTRONI È PRONTO A TORNARE
1 - SPERANZA VERSO LA REGGENZA E SPUNTA BERSANI CAPOGRUPPO
Nino Bertoloni Meli per "Il Messaggero"
Ieri il più indaffarato di tutti, a parte i cinque consultatori, è apparso Dario Franceschini. Il neo ministro ha avuto colloqui e riunioni per tutta la giornata. Con uno scopo preciso: convincere il riottoso Roberto Speranza a traslocare dalle stanze di capogruppo alla Camera a quelle del Nazareno sede del Pd, per assumere le redini del partito sia pure per cento giorni, il tempo di indire il congresso vero e proprio.
Un segretario a tempo, balneare, che dovrà creare il meno possibile problemi al governo e garantire le varie correnti o anime del Pd nella fase del vuoto di potere e di leadership. Regge l'asse Bersani-Franceschini, con il segretario dimissionario che deve appoggiarsi al suo ex capogruppo per evitare che il dopo voto assuma le sembianze di una Caporetto.
E Franceschini, saldamente sulla tolda della nave governativa, appare il vero deus ex machina del governo Letta rispetto ai rapporti con il partito, prima che con il Parlamento. Al punto che, se come pare l'operazione Speranza andrà in porto, già si parla di Gianclaudio Bressa come capogruppo prossimo venturo. Sempre che i bersaniani non si impuntino e non impongano lo stesso ex segretario alla presidenza del gruppo..
Il nome di Speranza è apparso il più gettonato nel corso della consultazione avviata dai cinque saggi nominati l'altra sera (Amendola, Zanda, Marini, Scalfarotto e lo stesso Speranza). «Ma io preferirei restare al gruppo, mi sono innamorato del ruolo, non cerco altro», lo sfogo di Speranza consegnato a chi gli ha parlato. Sono continuati a circolare anche i nomi di Castagnetti e di Chiti, così come quello di Chiamparino, ma su quest'ultimo è calato il cosiddetto "lodo Stumpo", «non è neanche iscritto al partito, la sua candidatura non esiste».
Per dovere di cronaca va segnalato che sono circolati anche i nomi di Martina, segretario della Lombardia, di Fassino ex leader dei Ds, e dello stesso Amendola, segretario della Campania, dalemiano di ferro sostenuto dai giovani turchi, tanto che a qualcuno è venuta la battuta facile alla Totò «sarebbe la candidatura del turco-napoletano». In giornata hanno anche battuto un colpo i bersaniani, che si sono riuniti vicino piazza di Spagna, assente Bersani, per impostare la battaglia in vista del congresso pensando, probabilmente, a un candidato diverso da Cuperlo, troppo dalemiano per loro e troppo poco bersaniano (Epifani sarebbe più consono).
Ma il prossimo segretario o reggente che sia, nonché i suoi sponsor, dovranno vedersela domani all'assemblea nazionale con interlocutori che più ostici non potrebbero: sono attesi militanti di occupyPd intenzionati a contestare, alcuni hanno anche annunciato che si recheranno poi al comizio di Vendola, opportunamente convocato alla stessa ora per contrastare l'accordo con il Pdl. C'è poi Laura Puppato che prepara un documento ad hoc che rivendica «autonomia legislativa» dei parlamentari, in pratica di poter votare contro l'intesa con il Cavaliere. C'è infine Rosy Bindi che vorrebbe aprire lei i lavori dell'assemblea per spiegare le sue dimissioni, «ma così surriscalderai subito l'ambiente», le hanno fatto notare durante il caminetto, «metterò del miele nel mio caffè», la replica che voleva apparire rassicurante.
2 - PD: BETTINI, NUOVO PARTITO A SINISTRA, PRONTO A FARE IL SEGRETARIO
(Adnkronos) - ''Se restiamo chiusi in quel recinto non andiamo da nessuna parte. La mia idea e' che si debba creare un nuovo soggetto politico di tutta la sinistra e di tutti i moderati che guardano a sinistra. Non solo una semplice sommatoria tra Pd e Sel, ma molto di piu', una casa comune nella quale possano trovare posto tutti coloro che in questi anni ci hanno consentito di vincere le ultime elezioni amministrative''.
In una intervista a La Stampa, Goffredo Bettini lancia l'idea di un nuovo partito a sinistra, che potrebbe chiamarsi 'Il Campo', "proprio per dare l'idea di una cosa nuova e aperta". Lo stesso Bettini potrebbe candidarsi alla segreteria: ''e' una ipotesi possibile, non escludo una mia candidatura. Ovviamente -sottolinea- a condizione che si cancellino tutte le correnti che attualmente governano il Pd, che si superino le vecchie logiche sclerotizzate e che si costruiscano le decisioni attraverso la consultazione democratica degli iscritti". Primarie "tematiche" per ogni decisione ''rilevante'' che va ''sottoposta all'approvazione vincolante degli iscritti''.
Domani e' in programma l'Assemblea nazionale del partito, chiamata in teoria ad eleggere il segretario, ma che piu' probabilmente si orientera' per una reggenza "esperta". In questo caso, per Bettini ''la persona giusta si chiama Piero Fassino''. Il Pd si trova in questa situazione, anche perche', sottolinea Bettini, "abbiamo sbagliato a non pretendere le elezioni nel 2011, quando e' caduto Berlusconi. Dovevamo andare al voto con uno schieramento largo, la sinistra e il centro moderato, e proporre agli elettori una legislatura costituente".
3 - PD: BETTINI, VELTRONI Ã UNA RISORSA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
(ASCA) - Walter in realtà non è mai andato via. In realta è sempre li. Io lo ritengo una risorsa della Repubblica italiana. Ritengo assurdo che in un governo come questo nessuno gli abbia chiesto di fare nulla. Lo ha detto Goffredo Bettini intervenendo a Shampoo, la rubrica di Tgcom24 condotta da Massimiliano Lenzi e Luigi Galluzzo.







