roberto gualtieri

‘STA MANOVRA PO’ ESSE PIUMA O PO’ ESSE FERO – UNA VALANGA DI 1000 EMENDAMENTI TRAVOLGE LA LEGGE DI BILANCIO FIRMATA DA CONTE E GUALTIERI - IL DISACCORDO NELLA MAGGIORANZA È MASSIMO E I RENZIANI SONO ATTIVISSIMI PER IL SABOTAGGIO DELLE MISURE PREVISTE - TRA ASSORBENTI, ASILI NIDO E SEGGIOLINI, LE LOBBY SI DANNO DA FARE. SUGAR E PLASTIC TAX SONO STATE ROTTAMATE (MENO MALE)

Giorgio Gandola per “la Verità”

 

roberto gualtieri

«Sarà modificabile non più del 5%». L' argine posto dal ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, resiste pochi minuti, il tempo di contare i 1.000 emendamenti che compongono l' assalto alla diligenza della legge di Bilancio e dal decreto fiscale che domani esce dalla commissione Finanze e finisce sulla scrivania del premier Giuseppe Conte prima di deflagrare alla Camera. Come sempre spettacolare ed eterodiretta dalle lobby di potere, la carica a modificare, limare, eliminare, riproporre provvedimenti mostra una vitalità tutta italiana che, se messa a disposizione delle grandi criticità di un Paese fermo, diventerebbe un formidabile motore di sviluppo.

 

LOTTA CONTINUA

Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte al lavoro sul Def

Ovviamente così non è perché il disaccordo è massimo e i temi sono estemporanei, qualche volta surreali. Rottamate (fortemente ridimensionate) prima di vedere la luce sugar tax e plastic tax «deve essere riformulata, ma stop all' abuso dei contenitori monouso» dice Gualtieri) per l' opposizione furente di Confindustria e della Corte dei Conti, i partiti della maggioranza si sbizzarriscono sugli asili nido, gli assorbenti e i seggiolini baby da auto.

 

giuseppe conte angela merkel

Proprio da Gualtieri arriva la proposta di rendere gratuiti dal primo gennaio i nidi per la grande maggioranza delle famiglie italiane, con un sostegno da 1.500 a 3.000 euro all' anno per i nuclei con Isee inferiore a 25.000 euro e un incremento da 1.500 a 2.500 euro per quelli con Isee fino a 40.000 euro. Lo scopo è aprire ancora di più alle giovani mamme il mercato del lavoro.

luigi federico signorini

 

L' idea trova freddo il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, che teme un effetto negativo per colpa dell' Isee: «Gli effetti del bonus per gli asili nido sono potenzialmente rilevanti ma la scelta di legarlo all' Isee, un indicatore delle risorse disponibili a livello famigliare, invece di incentivare potrebbe scoraggiare la ricerca di lavoro di un secondo percettore di reddito, specie in prossimità delle soglie che determinano l' importo».

LA LETTERA DI GUALTIERI A BRUXELLES

 

Sempre in zona kinderheim, la manovra deve trovare una soluzione all' adozione dei seggiolini anti abbandono. Tutti chiedono una moratoria al blitz di Movimento 5 stelle e Pd che hanno varato la legge senza alcun preavviso e senza avere ben chiari i parametri tecnici del prodotto, tanto da scatenare le proteste del Codacons.

laura boldrini

 

Così i partiti che danno vita al Conte-bis sono costretti a far slittare le multe (i dem vorrebbero partire da marzo, i pentastellati da giugno). Mentre i renziani sono impegnati a spingere per reintrodurre lo scudo legale sull' Ilva, Laura Boldrini propone un emendamento sottoscritto da 32 parlamentari per abbassare dal 22% al 10% l' Iva sui prodotti sanitari e igienici femminili, quindi anche gli assorbenti. A questo punto il Movimento 5 stelle chiede di abbattere fino al 5% quella sulle autoscuole.

 

roberto gualtieri giuseppe conte 1

Nel reparto multe c' è molto fermento. La Lega vuole tornare alla rottamazione delle cartelle esattoriali e arrivare a una sanatoria delle liti pendenti, il Pd propone di estendere lo sconto di sanzioni e interessi anche agli avvisi bonari e Iv chiede di cancellare l' aumento di pene per gli evasori e la confisca allargata (sfregio al M5s). Nessuno che si preoccupi di abbassare le tasse, tutti che vogliono mostrare interesse (finto) nel proteggere i cittadini, per esempio prorogando al primo luglio l' applicazione delle sanzioni per quei commercianti che non accettano il codice fiscale, impedendo ai clienti di partecipare alla lotteria degli scontrini.

MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI

 

Anche Leu entra nella tonnara e si occupa degli esercenti che non accettano il pagamento elettronico: per loro l' ammenda dovrebbe corrispondere al 4% del valore dell' acquisto, con un minimo di 20 euro. Poi, per dire qualcosa di sinistra che faccia stramazzare Matteo Renzi, l' ala rossa del governo lancia un' idea epocale: la gestione pubblica di Alitalia per 12-18 mesi. Italia Viva propone un fondo di due milioni di euro per finanziare l' acquisto di biciclette per la tratta casa-lavoro dei dipendenti.

 

mattarella draghi gualtieri

E i pentastellati chiedono detrazioni fino al 50% per i motociclisti che si dotano di airbag. Chi offre di più? Sulla cancellazione della stretta agli appalti prevista per combattere l' evasione fiscale si rischierà lo show-down: i renziani propongono di coprire l' eliminazione dell' articolo 4 del decreto (valore 450 milioni) tagliando il reddito di cittadinanza. C' è già chi distribuisce gli elmetti in piazza Montecitorio.

roberto gualtieri 3

 

ALLARMI

paola de micheli 1

A Genova la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, annuncia alle aziende di logistica che il Mit ha pronti due emendamenti per rinnovare il Marebonus e il Ferrobonus, vale a dire gli incentivi per l' intermodalità dei trasporti gomma-ferro-mare. «Abbiamo trovato le risorse», esulta De Micheli senza rivelare in quale anfratto del ministero si erano annidate.

 

paola de micheli al senato 2

Questa rincorsa a inserire spese per rendere digeribile e popolare una manovra di serie B mette in allarme Giuseppe Pisauro, presidente dell' Ufficio parlamentare di Bilancio, che non usa perifrasi: «Anche questa legge di bilancio fissa per il 2020 un livello del rapporto deficit/pil stabile rispetto agli anni precedenti, rinviando agli anni successivi la sua riduzione». Come a dire che per risparmiare c' è sempre tempo. Non resta che allacciare i seggiolini.

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO