1- SIGNORE E SIGNORI, LADIES AND GENTLEMEN, L’EPOCA DELLA ROTTAMAZIONE È FINITA. PER CARITÀ, È STATA DETERMINANTE PER AGITARE LE ACQUE STAGNANTI DELLA POLITICA SINISTRATA MA ORA ARRIVA IL NUOVO RENZI, SI APRE LA FASE 2, IL RENZI STATISTA 2- ECCO IN SOLDONI IL SUCCO DEL DISCORSO DEL FIORENTINO AI SIGNORI DEL POTERE ECONOMICO CALAMITATI DAL VISPO FINANZIERE DAVIDE SERRA, MOLTI 40/50ENNI SVEGLI E AFFAMATI, “SMART” DICONO LORO, MESCOLATI CON I COMBATTENTI E REDUCI PANFILO TARANTELLI E I PECORI GIRALDI, GUERRA DI LUXOTTICA E FLAVIO VALERI DI DEUTSCHE BANK 3 - IN ESCLUSIVA IL PROGRAMMA SCODELLATO DA SERRA: 34 SLIDE PER DIRE CHE L’ITALIA FA SCHIFO E FARÀ SEMPRE PIÙ SCHIFO E 8 SLIDES DI PROPOSTE (SCONTATE E SUPERFICIALI)

1- VIDEO DELLA SERATA MILANESE DI MATTEO RENZI
http://video.corriere.it/milano-serata-matteo-renzi-l-alta-finanza/6dd11d84-1904-11e2-b7ea-e60076599502

2- DAGOREPORT: RENZI, FASE 2!
Ladies and gentlemen, l'epoca della rottamazione è finita. Per carità, è stata determinante per agitare le acque stagnanti della politica sinistrata ma ora arriva il nuovo Renzi, si apre la fase 2, il Renzi statista. Ecco in soldoni il succo del discorso del fiorentino ai signori del potere economico calamitati da Davide Serra, molti 40/50enni svegli e affamati, "smart" dicono loro, che si sono mescolati con i Panfilo Tarantelli e i Pecori Giraldi, Guerra di Luxottica e Benito Benedini di Confindustria,oltre ai nomi che potete leggere nel pezzo che segue (tra i presente anche la moglie pin-up di Nagel, Roberta Furcolo).


3- GORI PORTA RENZI A CENA CON IL POTERE ECONOMICO
Davide Vecchi per il "Fatto quotidiano"

Giorgio Gori arriva da solo poco dopo le venti, quando Matteo Renzi è già dentro la fondazione Metropolitan, un palazzo nel centro milanese dove ha deciso di riunire i giovani del panorama economico e finanziario lombardo per attovagliarli a una cena su invito e donazione partita da cinquemila euro e scesa nel corso dei giorni a mille. Pagati prima della cena su iban comunicato in anticipo.

Incontro segretissimo e riservatissimo, gestito direttamente dallo staff fiorentino estromettendo completamente i comitati milanesi renziani, salvo Alessandro Alfieri, consigliere regionale del Pd e uomo ponte al nord del sindaco fiorentino. Ma l'idea di chiamare a raccolta il mondo finanziario è stata di Gori, l'organizzazione è toccata a Davide Serra, che ha anche realizzato, con la sua Algebris investments, lo studio argomento di discussione della serata: "L'Italia: problemi, conseguenze e raccomandazioni".

Rilegato in brochure, dimensioni quaderno, in una cinquantina di slide è fotografato "il dramma che vive il nostro paese", per dirla con le parole dello stesso Renzi: tanto debito e crescita ferma. Con un paragone debito/pil tra prima e seconda Repubblica e il risultato che il peggio è cominciato nel 1994 e l'inversione non è mai cambiata. Motivi? Secondo il duo Serra-Renzi la prima causa è l'evasione fiscale, "l'Italia messa peggio del Messico"; poi un sistema tributario complesso, spesa pubblica troppo alta, stipendi statali esagerati, troppa corruzione, servizi arretrati e via dicendo fino al berlusconiano "troppe tasse" per i cittadini certo ma anche e soprattutto per le imprese.

Perché qui il rottamatore parla ai portafogli nella speranza di convincerli che con lui si apriranno per ricevere se oggi sono disposti a lasciar andare qualcosa per finanziare la sua campagna elettorale. Le spese del camper, che a Milano non s'è visto, sono ridicole rispetto a quanto costeranno sei mesi in giro per l'italia. Renzi lo sa, Gori pure. E lo sanno gli invitati. Per lo più ex Mckinsey, come Stefano Visalli e Yoram Gutgeld (due uomini di punta del pool economico del sindaco fiorentino).

Arrivano portafogli interessanti: il numero uno di Deutsche Bank Italia, Flavio Valeri, il presidente di Lazard e Allianz Italia, Carlo Salvatori, l'ex dg di Bpm, Enzo Chiesa, Andrea Soro di Royal Bank of Scotland e l'amministratore delegato di Amplifon, Franco Moscetti. Da Firenze sono arrivati Jacopo Mazzei, presidente dell'Ente Cassa di risparmio di Firenze ed Enzo Manes, presidente della Kme, il finanziere, Francesco Micheli.

Non è voluto venire, invece, Tito Boeri, nonostante le insistenze di Renzi che lo ha incontrato nel primo pomeriggio alla Cattolica insieme a Massimo Bordignon. Alle diciassette si è spostato al Four Season. Dove ha avuto un colloquio con Roger Abravnel per definire ulteriormente la linea economica del suo programma. Neanche Abravnel si è palesato alla Fondazione Metropolitan. Ma il parterre è comunque degno di nota.

Poco prima delle ventidue tra i primi a lasciare la cena è il banchiere d'affari Guido Roberto Vitale non è deluso, anzi se ne va soddisfatto e convinto. "Renzi è bravo, parla come una persona di sinistra che non demonizza il capitalismo e non ha letto Marx, fortunamente". Vitale è un finanziere di sinistra che si distinguono dagli altri, spiega, "perché paga le tasse" ma è "ovviamente interessato al profitto".

Massimo Moratti, altro banchiere da sempre col cuore tendenzialmente a sinistra, non si è visto, seppure fosse tra gli invitati. Come Tronchetti Pro-vera anche lui dato per certo non pervenuto. Ma ci sono giovani manager della Pirelli come di Mediobanca, del banco Santander e molti avvocati di studi che curano mediazioni societarie. Di politici nessuno, escluso Alfieri che si presenta a fine serata. Alle 22 e 30 la cena finisce e i portafogli cominciano a lasciare la Fondazione. Nessuno dice se e come ha finanziato il rottamatore fiorentino.

4- DAVIDE SERRA E LA SOCIETÀ NATA NELLE CAYMAN
Stefano Agnoli per il "Corriere della Sera"

Due rottamatori. Uno ci prova con le primarie. L'altro, nel 2007, si è scagliato contro le Generali. Affinità elettive tra il finanziere Davide Serra e il sindaco pd Matteo Renzi? Resta però il fatto che la holding proprietaria del gruppo di Serra, la Algebris Investments (Cayman) Ltd, sia stata costituita a suo tempo nelle Cayman Islands, riconosciuto e intoccabile paradiso fiscale.

Luogo che non spicca per trasparenza. Tutto legale e nelle regole, se si trattasse solo di un «hedge fund». Ma in questo caso si tratta di politica. La trasparenza conta, e anche dove si pagano le tasse. Dalla holding delle Cayman sono stati versati nel 2011 alla società londinese di Serra (dati di bilancio) 6,94 milioni di sterline di commissioni. Nel 2010 erano 9,68 milioni. Non male per chi si scagliava contro gli stipendi dei manager, e ora fa il tifo per Renzi.

 

 

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