1. LA MELANDRINA COME I TERREMOTATI: CONTAINER-UFFICI NELLO SPIAZZALE DEL MAXXI 2. 27 MILA METRI QUADRI, 150 MILIONI DI COSTO, EPPURE IL SUPER MUSEO DI ZAHA HADID NON HA UNA STANZETTA PER FAR LAVORARE LA PRESIDENTESSA. E LEI CHE FA? PRENDE IN AFFITTO I TRE ORRIBILI “CATAFALCHI” E LI PIAZZA DAVANTI ALL’INGRESSO COME BENVENUTO 3. LA SOLUZIONE OVVIAMENTE È “PROVVISORIA” IN ATTESA DEGLI UFFICI MA SCATENA UNA BUFERA DI POLEMICHE. PER MOLTI RESTANO UN PUGNO NELL’OCCHIO, UNA BIZZARRIA INACCETTABILE ALL’INTERNO DI UNO DEI MUSEI PIÙ IMPORTANTI E COSTOSI AL MONDO


1. VIDEO - I CONTAINER CON GLI UFFICI DELLA DIRIGENZA DEL MAXXI

 

 

Irene Buscemi e David Perluigi per ilfattoquotidiano.it

Una struttura museale di 27mila metri quadrati, uno spiazzale immenso, un'installazione sospesa nell'aria, gialla e fluttuante, vincitrice dello Yap 2013, il progetto che premia i giovani astri nascenti dell'architettura e accanto, tre vistosi container che si affacciano su via Masaccio.

E' quello che si vede oggi guardando il Maxxi, il museo d'arte contemporanea a Roma firmato dall'archistar mondiale, Zaha Hadid e inaugurato nel maggio del 2010. Se si osservano i container si pensa a delle nuove originali installazioni, ma all'interno dei ‘bussolotti' ci sono, invece, gli uffici di segreteria e di presidenza della Fondazione a capo del museo.

Nel primo container, quello più ampio, si reca ogni mattina Giovanna Melandri, la presidente del Maxxi. Proprio lei. Lì si trova la sua poltrona, la sua scrivania. A seguire ci sono gli uffici informatici e amministrativi, all'interno di quattro mura d'acciaio, mobili, dove la calura estiva, nonostante i condizionatori d'aria, si fa sentire. Container presi a noleggio da gennaio fino alla fine dell'anno.

"L'idea provvisoria - ci tengono a specificare dal suo staff - è venuta alla stessa Melandri, un modo per stare a contatto ogni giorno con il museo, gli artisti e i visitatori". "Voi de ilfattoquotidiano.it di sicuro scriverete che è un ‘capriccio della presidente', ma non lo è, noi abbiamo apprezzato questa locazione temporanea, ci facilita la vita", afferma Beatrice Fabretti, responsabile dell'ufficio stampa.

Ma dall'esterno tutto ciò sembra paradossale. Una struttura costata l'enorme cifra di 150 milioni di euro che non contempla spazi interni per il lavoro quotidiano. "Nel progetto iniziale gli uffici erano previsti nella palazzina D, antistante alla struttura museale, dove oggi troviamo al pian terreno il ristorante, il bookshop e la biblioteca finiti nel 2010″, ci racconta ancora la Fabretti.

"I soldi, arrivati a scaglioni, sono stati utilizzati prima per finire i luoghi destinati a servizi pubblici considerati prioritari", aggiunge Marigrazia Guccione, la direttrice del Maxxi-Architettura. E oggi, dopo oltre tre anni di vita del museo, si pensa agli uffici.

Nel piano superiore della palazzina D dal febbraio scorso sono in corso i lavori di ristrutturazione. Gli uffici saranno collocati proprio lì, nella parte superiore dell'ex caserma che si erge di fronte al museo, un edificio vecchio che l'iraniana Zaha Hadid ha voluto mantenere all'interno dello spazio museale. La fine dei lavori è prevista a fine dicembre, per un costo totale di circa un milione di euro.

"Nel momento in cui gli uffici saranno pronti, i container spariranno" aggiunge la Guccione. Tutto normale insomma. Anche se provi a controbattere che alla Tate Modern di Londra o al Pompidou di Parigi il direttore non lo trovi fuori nel piazzale antistante o all'interno dei container, la risposta è sempre la stessa: "E' una soluzione provvisoria, in attesa degli uffici".

Prima di questa location temporanea lo staff del museo Maxxi si appoggiava al museo d'arte moderna Andersen. La Fondazione aveva preso in prestito alcune stanze della palazzina liberty di via Stanislao Mancini. Gli spazi quest'anno servivano al ministero dei Beni Culturali ed ecco arrivare l'idea della Melandri, basata su una valutazione di costi e benefici.

"E' una decisione che le fa onore, chapeau per lei - ribadisce la zelante responsabile dell'ufficio stampa - non voleva sottrarre altri spazi al museo, ma contemporaneamente viverlo ogni giorno, questa c'è sembrata un'idea funzionale".

All'interno del Maxxi c'è un open space dove lavora il reparto guidato dalla Guccione. In realtà una sala rubata temporaneamente alle esposizioni, sempre in attesa della fine dei lavori. "Uno spazio troppo confusionario e aperto per lavorarci tutti insieme", secondo lo staff. "I container sono accettati perché provvisori e temporanei, e comunque se un direttore di un giornale fa una scelta ben precisa, non tutti i cronisti forse saranno d'accordo, ma si va avanti", chiosa la direttrice artistica del Maxxi-Architettura.

Però purtroppo la sensazione di precarietà rimane, tutto troppo fluttuante, proprio come l'istallazione Yap che aleggia sopra i container. Alcuni cittadini, fruitori del museo fin dai primordi, ci tengono a dichiarare: "Il piazzale davanti al Maxxi era l'unica cosa che rendeva vivo il posto, con bambini felici e chiassosi che almeno lo vitalizzavano. Da quando ci sono i container la sorveglianza - affermano - non fa che riprendere bambini e genitori, dicendoci che non possono giocare o correre, perché disturbano il lavoro di chi sta nei container. Ma possibile - concludono - che con uno spazio così immenso, si sia potuta trovare solo una soluzione simile? Stentiamo a crederci".

Un altro residente: "L'inaugurazione è avvenuta più di tre anni fa, potevano spuntare un milione di euro dal museo e metterli subito negli uffici e non ritrovarci ora con questi ‘catafalchi' di plastica".

Estetica e funzionalità, sono questi i due criteri principali con cui è stato costruito il Maxxi. Forse i container saranno funzionali, sull'estetica qualcosa da ridire permane. Per alcuni restano un pugno nell'occhio, una bizzarria inaccettabile all'interno di uno dei musei più importanti e costosi al mondo. E poi chissà, forse c'è sempre la paura che la crisi, la mancanza di fondi, progetti non portati a termine, trasformino qualcosa di provvisorio in permanente, in esteticamente (in)accettabile. Come è avvenuto per il bellissimo piazzale. Il caso, però, non è sempre così magnanimo.

 

CONTAINER NEL MUSEO MAXXI I CONTAINER CON GLI UFFICI DEL MAXXIGIOVANNA MELANDRI CONTAINER NEL MUSEO MAXXI Giovanna Melandri Giovanna Melandri MAXXI - VEAUTE - MELANDRI - TRUSSARDIZAHA HADID ZAHA HADID CONTAINER NEL MUSEO MAXXI CONTAINER NEL MUSEO MAXXI

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...