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ALLA DUCETTA SERVE L’AIUTO DEI DITTATORELLI VICINI E LONTANI – MELONI VOLA DA ERDOGAN, SUO STORICO “NEMICO”, A CUI ORA, DA CAPO DEL GOVERNO, DEVE BACIARE LA PANTOFOLA – IL SULTANO È FONDAMENTALE PER ROMA PER IL BUSINESS COMMERCIALE TRA ITALIA E TURCHIA E PER IL RUOLO DI NEGOZIATORE SUL MEDIO ORIENTE IN FIAMME – E IN EUROPA “IO SONO GIORGIA” TRATTA CON L'AMICO ORBÁN PER SBLOCCARE GLI AIUTI ALL'UCRAINA...

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

Giorgia Meloni Recep Tayyip Erdogan a VILNIUS per VERTICE NATO

Giorgia Meloni è alle prese con gli autocrati, vicini e lontani, amici ed (ex) nemici. In nome delle comuni radici sovraniste e di un legame che si è conservato intatto negli anni è lei a trattare per conto della Ue con Viktor Orbán. E lo sta facendo anche in queste ore, in vista del Consiglio europeo straordinario, che è stato convocato per il primo febbraio dopo il veto imposto dal premier ungherese al bilancio pluriennale europeo e agli aiuti all'Ucraina.

 

Questo sarà anche uno degli argomenti di discussione con Emmanuel Macron. Ancora non è chiaro se la premier farà una breve tappa a Parigi o si limiterà a una telefonata con il presidente francese […]

 

Il lavoro su Orbán è faticoso ma è anche funzionale al possibile ingresso del suo partito, Fidesz, nel gruppo dei conservatori europei, di cui Meloni è presidente. Per accedere alla famiglia di Ecr, Orbán dovrà ricalibrare la sua relazione speciale con Mosca (fonte di imbarazzo per gli alleati europei) e aprire al sostegno a favore del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

 

Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki

Nei prossimi giorni, Meloni si riprenderà un po' di scena internazionale, lontano dai problemi che, per lei e per il suo governo, si sommano giorno dopo giorno in Italia. Tra meno di dieci giorni, attorno al 20 gennaio, la presidente del Consiglio si vedrà a Istanbul con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, colui che per anni è stato tra i nemici dell'allora semplice leader di Fratelli d'Italia.

 

Anni che sono durati fino all'ingresso a Palazzo Chigi, dove Meloni ha compreso la necessità diplomatica di una partnership forte con il Sultano di Ankara, membro Nato e naturale ponte con il Medio Oriente eternamente in fiamme.

antony blinken recep tayyip erdogan

 

Meloni è sempre stata contraria all'ingresso della Turchia in Europa e ha criticato più volte i rapporti tra i suoi predecessori ed Erdogan. Posizioni che si dimenticano facilmente quando in ballo ci sono un interscambio commerciale in crescita ed enormi commesse per le aziende italiane (Leonardo, che parteciperà alla costruzione degli Eurofighter destinati all'esercito turco, e la Danieli che ha vinto l'assegnazione per un nuovo impianto siderurgico vicino a Izmir).

 

Per l'Italia l'autocrate è un interlocutore imprescindibile, per gli sviluppi della guerra in Ucraina e i tentativi di trovare una via d'uscita dal conflitto, per la rotta del grano verso l'Africa, per i piani di Meloni sul Mediterraneo, e per il ruolo che si è ritagliato Erdogan nella guerra tra Israele e Hamas. […]

Recep Erdogan jens stoltenberg Ulf Kristersson GIORGIA MELONI VIKTOR ORBANmeloni orbangiorgia meloni e recep tayyip erdogan al vertice nato di vilnius

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