attilio fontana enrico pazzali

LA MENTE DELLA “BANDA DEI DOSSIER” ERA UN INSOSPETTABILE – ENRICO PAZZALI, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO E SOCIO DI MAGGIORANZA DELLA SOCIETÀ “EQUALIZE”, È UN UOMO DI RELAZIONI, STIMATO A DESTRA E A SINISTRA – TUTTI SONO RIMASTI SORPRESI DALL’INDAGINE, SOPRATTUTTO ATTILIO FONTANA, CHE ANCORA OGGI LO DIFENDE: “PAZZALI? L’HO SEMPRE STIMATO E CONTINUO A STIMARLO. HA SVOLTO UN LAVORO ECCELLENTE” – LO SPAESAMENTO A DESTRA: PERCHÉ FABBRICAVA DOSSIER SU LA RUSSA, CON CUI È AMICO DA ANNI? E PERCHÉ LE PRESSIONI SU DANIELA SANTANCHÉ?

1. A.FONTANA, 'STIMO PAZZALI, STUPITO DA VICENDA'

ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA

(ANSA) - "Enrico Pazzali è una persona che ho sempre stimato e che continuo a stimare. Di questa faccenda sono stupito perché io non sapevo assolutamente nulla di queste iniziative e di queste attività".

 

Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sull'inchiesta sui dossieraggi. A chi chiedeva se Pazzali debba fare un passo indietro dalla Fondazione Fiera Milano, Fontana ha replicato che "ne parlerò col sindaco Sala, ci dovremo incontrare perché la nomina è stata fatta in maniera congiunta".

 

letizia moratti attilio fontana

2. A.FONTANA, 'PAZZALI ECCELLENTE COME PRESIDENTE FONDAZIONE FIERA'

(ANSA) - "Da presidente Fondazione Fiera Pazzali ha svolto un lavoro eccellente, un ruolo che ha consentito alla Fondazione di diventare una parte fondamentale della nostra città e della nostra Regione". E' quanto ha detto stamani il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, a margine di una visita al cantiere della Città della Salute a Sesto San Giovanni, nel Milanese. "Pensate all'ospedale in Fiera durante il Covid, all'accordo con la Rai, e alle questioni delle Olimpiadi" ha continuato il governatore parlando con i giornalisti.

 

enrico pazzali

3. L’INARRESTABILE ASCESA DI PAZZALI, IL MANAGER CHE COLLEZIONA SEGRETI

Estratto dell’articolo di Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera

 

È il giorno delle spiegazioni. Potrebbe trasformarsi nel giorno delle dimissioni. Questa mattina, Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera e socio di maggioranza di Equalize, la società di investigazioni affamata di dossier e di intercettazioni, si presenterà online davanti al Comitato esecutivo della Fondazione Fiera per fornire la sua versione dei fatti. Come andrà a finire, nessuno è in grado di prevederlo.

 

GERONIMO LA RUSSA

[…] Pazzali, 60 anni, milanese, è uomo di relazioni, coltivate con pazienza certosina e grande garbo. In tutti gli ambiti. Soprattutto in quell’area di centrodestra che è stato il suo brodo di crescita. Tanto che in più di un’occasione il suo nome è rimbalzato nelle cronache come possibile candidato sindaco per strappare Milano al centrosinistra. Da qui lo spaesamento e lo stupore doppio di tanti rappresentanti del centrodestra.

 

[…] Perché i dossier su La Russa con cui vanta un’amicizia decennale e soprattutto perché suo figlio Geronimo? Perché le pressioni su Daniela Santanché? Altrettanta attenzione Pazzali ha riservato all’altro lato della politica, perché al di là della sua vicinanza al centrodestra, ha sempre puntato sulla sua figura di tecnico capace.

 

attilio fontana sul palco di pontida foto lapresse

La nomina a presidente della Fondazione Fiera, non è neutra. Ci vuole la benedizione della Regione, governata dal centrodestra, ma ci vuole anche il via libera da parte del Comune, governato dal centrosinistra. Cinque anni fa, Pazzali ha avuto semaforo verde dal sindaco Beppe Sala. Bocconiano, laureato in Economia aziendale, sposato con due figlie, puntiglioso ma come dice chi lo conosce bene anche amante della bella vita, il suo anno felix è il 2009,quando da direttore generale di Fiera Milano spa diventa amministratore delegato.

 

Anni importanti che segnano il trasloco dei padiglioni fieristici a Pero-Rho e cementano l’amicizia con Attilio Fontana, ma che si concludono nel 2015 con il cambio di guardia dovuto all’insofferenza del Comune di Milano a causa del braccio di ferro ingaggiato da Pazzali con il presidente della Fondazione, Benito Benedini.

 

L’hard disk e il pc di Nunzio Samuele Calamucci

Subito dopo scoppia il caso Nolostand con le infiltrazioni mafiose tra i fornitori della Fiera a partire dal 2013. Passano quattro anni. Pazzali conclude l’«esilio» a Eur spa di Roma e nel 2019 torna a Milano da presidente della Fondazione con la benedizione del governatore Fontana. Anni in cui costruisce e rafforza la sua immagine grazie alla realizzazione in tempi che Formigoni avrebbe definito «certi e lombardi», l’ospedale in Fiera per ricoverare in terapia intensiva i malati di Covid.  […] Un successo che viene suggellato l’anno dopo con la massima onorificenza della città: l’Ambrogino d’oro. Oggi, Pazzali dovrà cercare di spiegare perché si merita quella medaglia.

carmine gallo samuele calamucci

GERONIMO LA RUSSAEnrico Pazzali

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…