gian marco chiocci giuseppe conte giorgia meloni michele anzaldi

“SE IL M5S AVESSE VOTATO CONTRO, LE NOMINE RAI SAREBBERO STATE BOCCIATE” – L’EX DEPUTATO RENZIANO, MICHELE ANZALDI, ATTACCA IL CONSIGLIERE GRILLINO DELLA RAI, ALESSANDRO DI MAJO, CHE CON LA SUA ASTENSIONE HA GARANTITO IL VIA LIBERA AL PACCHETTO PROPOSTO DA ROBERTO SERGIO: “IL GOVERNO MELONI FA QUELLO CHE OGNI GOVERNO HA SEMPRE FATTO. IL PROBLEMA È L’OPPOSIZIONE CHE NON FA L’OPPOSIZIONE” – L’ASSE CONTE-MELONI E IL TAFAZZISMO DI ELLY SCHLEIN: “IL PD RISCHIA DI NON AVERE NULLA…”

roberto sergio

Estratto dell’articolo di Gianmarco Aimi per www.mowmag.com

 

Dopo il via libera del consiglio di amministrazione Rai al pacchetto di nomine […] proposto dall'amministratore delegato Roberto Sergio, sorge spontanea una domanda: dov’è finita l’opposizione?

 

michele anzaldi 2

In particolare quella del Movimento 5 Stelle, visto che se il consigliere Alessandro Di Majo (in quota M5s) avesse votato contro non sarebbe certo passato (creando un precedente). La legge attuale, infatti, prevede che per bocciare le nomine dei direttori nel servizio pubblico siano necessari i due terzi dei voti.

 

gian marco chiocci foto di bacco

Proprio quello che sarebbe accaduto se il consigliere “grillino” si fosse opposto. Ma non è successo e questo ha portato alla nomina di Gian Marco Chiocci al Tg1 e Antonio Preziosi al Tg2 […], passati in cda Rai con il solo voto contrario della presidente Marinella Soldi, della consigliera in quota Pd Francesca Bria e del consigliere eletto dai dipendenti Riccardo Laganà.

 

Di Majo si è invece astenuto, garantendo i tre i voti favorevoli sufficienti al via libera: dell'Ad Roberto Sergio e dei consiglieri Simona Agnes e Igor De Biasio. Mentre se si fosse verificata la parità sul tre a tre, il voto del presidente sarebbe valso due voti.

 

MELONI CONTE

[…] Così, mentre in molti guardano al centrodestra […], in tanti dimenticano che una parte dell’opposizione sembra essersi accordata con la maggioranza.  Come mai? E c’è forse una contropartita in ballo?

 

Lo abbiamo chiesto a Michele Anzaldi, già deputato e segretario della commissione vigilanza Rai il quale, numeri alla mano, ci ha dimostrato che c’è qualcuno che sembra aver giocato sulle nomine senza tenere conto degli equilibri democratici.

 

Anzaldi, non trova curioso che una parte dell’opposizione non si sia, appunto, opposta a questo pacchetto di nomine proposto in Rai dal centrodestra?

alessandro di majo foto di bacco

Se il M5s avesse votato contro, o non passava o passava per lo 0,6 aprendo, però a possibili ricorsi, discussioni e comunque aprendo a un precedente mai avvenuto nella storia della Rai. Ma soprattutto non ci sarebbe mai stata la maggioranza in consiglio.

 

Quindi, nella realtà, lo avrebbero bloccato. […] Tutti strillano contro il centrodestra perché non hanno fatto i conti. La situazione è questa, numeri alla mano. Ma bisogna ricordare che il governo guidato da Giorgia Meloni fa quello che ogni governo ha sempre fatto con la Rai, il problema è l’opposizione che non fa l’opposizione.

 

Lei come se lo spiega?

Questa parte dell'opposizione che oggi non ha votato è quella che ha avuto l'onore di avere la presidenza della commissione di Vigilanza con Barbara Floridia. Per questo è ancora più grave, perché l’organo di massimo controllo è diventato l’espressione di quel partito che ha trattato.

barbara floridia

 

Vede in quest’ultimo voto la trattativa rivelata fra centrodestra e M5s?

Certo, l’ho anche denunciato altre volte. Perché questo tipo di atteggiamento lascia sola l’altra parte di opposizione. Per esempio il Pd ha votato no e quindi rischia, di fronte alle scelte dell’amministratore delegato, di non avere nulla. Chiaramente sarà più disponibile a concedere qualcosa a chi lo ha aiutato. Ma in questo modo viene indebolita tutta l’opposizione.

 

Se ci fosse stata una trattativa come lei l’ha dipinto, sarebbe ancora più strano che a portarla avanti sia stato il M5s che proprio contro questo tipo di logiche era nato e aveva avuto grande consenso popolare, non trova?

Dovevano aprire il Parlamento “come una scatoletta di tonno” e ora hanno fatto passare un pacchetto di nomine tutto legato al centrodestra, con una direzione tutta al maschile, e così sembrano aver rinnegato i loro valori. […] Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano Roberto Fico o Barbara Lezzi che in passato si sono battuti contro queste logiche.

 

elly schlein ascolta paolo gentiloni al festival dell economia di trento

[…] In questo scenario è notizia di poco fa che Lucia Annunziata ha rassegnato le proprie dimissioni dalla Rai.

[…]  l’uscita dell’Annunziata dalla Rai è l’ennesima perdita per il pluralismo e per l’informazione, visto che era una delle poche giornaliste non criticabili per imparzialità.

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…