SUL PNRR CI MANCAVA SOLO LO SCONTRO ISTITUZIONALE – IL MINISTRO FITTO SI SCAGLIA CONTRO LA CORTE DEI CONTI CHE CONTESTA I RITARDI NELL’ATTUAZIONE DEL PIANO E IPOTIZZA SANZIONI PER I DIRIGENTI: “NON È COMPITO VOSTRO VALUTARE IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI” - LA CORTE PUÒ INDIVIDUARE “GRAVI IRREGOLARITÀ GESTIONALI” E SEGNALARLE ALL’AMMINISTRAZIONE COMPETENTE MA NON PUÒ ANDARE OLTRE, E SOPRATTUTTO NON PUÒ SINDACARE IL CONSEGUIMENTO O MENO DEGLI OBIETTIVI PERCHÉ QUESTA VERIFICA SPETTA SOLO ALLA COMMISSIONE UE…
Estratto dell’articolo di Gianni Trovati,Manuela Perrone per il “Sole 24 Ore”
La Corte dei conti «può individuare “gravi irregolarità gestionali” e segnalarle all’amministrazione competente per la responsabilità dirigenziale: tale funzione non comprende in alcun modo l’accertamento del “mancato conseguimento della milestone europea”, come invece viene indicato nelle delibere 17 e 18 del 2023 del collegio del controllo concomitante, in quanto questo accertamento compete esclusivamente alla Commissione europea nell’interlocuzione con lo Stato membro».
RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI
Il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto affida al Sole 24 Ore una risposta secca alle obiezioni rivolte dai magistrati contabili ai ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, anticipate ieri su queste pagine, su due dei 27 obiettivi a cui sono collegati i 16 miliardi di euro della quarta rata di fondi europei di giugno. Il titolare della delega al Piano avverte che «il corretto rapporto tra le istituzioni rappresenta uno dei punti fondamentali per l’attuazione del Piano».
Il collegio del controllo concomitante, quello creato l’anno scorso (dopo lunghissima gestazione, dal momento che era previsto dal 2009) per verificare in corso d’opera lo stato di attuazione del Pnrr, nelle due delibere ha sostenuto «il mancato conseguimento» della milestone comunitaria che chiedeva di aggiudicare entro il 31 marzo scorso gli appalti per almeno 40 stazioni di rifornimento a idrogeno per il trasporto stradale, e ha definito «in serio pericolo», a causa di «un ritardo ormai consolidato» prodotto da «un generale difetto di programmazione» l’obiettivo di aggiudicare entro il 30 giugno i lavori per le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici nelle autostrade e nelle aree urbane.
giorgia meloni e raffaele fitto
Da questi inciampi, secondo i giudici contabili, nascerebbe il «concreto rischio di riduzione del contributo finanziario messo a disposizione dalla Ue»; con la conseguenza che «tali criticità possono essere qualificabili quali gravi irregolarità gestionali ai fini della responsabilità dirigenziale».
Il riferimento è all’articolo 22 del decreto legge 76/2020, e all’articolo 21 del Testo unico del pubblico impiego che per queste «gravi irregolarità» chiede all’amministrazione titolare di erogare sanzioni fino alla revoca dell’incarico. È la prima volta che la Corte dei conti si spinge fino a questo punto nell’esame dell’andamento del Piano […] mai si era arrivati a contestare il mancato rispetto del cronoprogramma e a evocare quindi l’ipotesi che i dirigenti possano essere chiamati in prima persona a rispondere di eventuali insuccessi nel raggiungimento di uno degli obiettivi del Pnrr (ne mancano 373).
[…] Fitto muove le proprie obiezioni in punta di diritto, con lo scopo di definire in modo dettagliato i confini delle competenze della Corte ed evitare che confusione in un momento cruciale per lo sviluppo del Pnrr. In quest’ottica puntualizza che «la Corte può individuare, ai sensi dell’articolo 22 del Dl n. 76 del 2020, “gravi irregolarità gestionali” e segnalarle all’amministrazione competente ai fini della responsabilità dirigenziale».
Ma, in pratica, non può andare oltre, e soprattutto non può sindacare il conseguimento o meno delle milestone europee, perché questa verifica spetta solo all’Esecutivo comunitario nel confronto con lo Stato membro. […]