jill biden kamala harris

“E’ STATO UN ERRORE PUNTARE SU KAMALA HARRIS” - LA MOGLIE DI JOE BIDEN, JILL, NON VOLEVA COME VICEPRESIDENTE L’EX MINISTRO DELLA GIUSTIZIA DELLA CALIFORNIA: “CI SONO MILIONI DI PERSONE NEGLI STATI UNITI, PERCHÉ DOBBIAMO SCEGLIERE PROPRIO UNA CHE HA CRITICATO JOE?” - LO RIPORTA IL LIBRO “THIS WILL NOT PASS: TRUMP, BIDEN AND THE BATTLE FOR AMERICA'S FUTURE”, CHE RICOSTRUISCE LA CAMPAGNA ELETTORALE - LA POPOLARITÀ DI KAMALA HARRIS E’ PIU’ BASSA DI QUELLA DI BIDEN E, DA QUANDO SI E’ INSEDIATA, DIECI DEI SUOI COLLABORATORI PIÙ STRETTI SI SONO DIMESSI…

Anna Guaita per “il Messaggero”

 

THIS WILL NOT PASS - JONATHAN MARTIN ALEXANDER BURNS

Keisha Lance Bottoms, Val Demings, Karen Bass, Susan Rice. Sono tutti nomi che nel 2020 per varie settimane furono sulla bocca di tutti. Sono leader politiche afro-americane che furono prese in seria considerazione come possibili vice da Joe Biden, e che sarebbero molto piaciute a Jill, la first lady. La scelta cadde invece sul quinto nome, Kamala Harris, ex ministro della Giustizia della California e senatrice democratica, che però non piaceva alla signora Biden: «Ci sono milioni di persone negli Stati Uniti, perché dobbiamo scegliere proprio una che ha criticato Joe?», chiese allora Jill.

 

Anche lei in corsa per la presidenza, Kamala aveva infatti attaccato Joe in modo inatteso, accusandolo di essersi alleato da giovane con alcuni senatori razzisti. Quello sfogo di Jill è riportato oggi in un libro che ricostruisce la campagna, «This Will Not Pass: Trump, Biden and the Battle for America' s Future», scritto da due giornalisti del New York Times, Jonathan Martin e Alexander Burns.

Joe Biden e Kamala Harris

 

Le parole della first lady appaiono particolarmente brucianti oggi, quando la popolarità di Kamala è anche più bassa di quella di Biden, che è già bassa (appena al 41,1%). Il comportamento di Kamala fu in realtà impeccabile durante i mesi estivi prima del voto, dopo che fu scelta da Biden, ma allora notano i suoi detrattori a gestire il suo tempo e i suoi impegni erano i manager della campagna presidenziale di Biden, cioè uomini e donne di altissimo livello ed esperienza.

 

jill joe biden

Una volta entrata alla Casa Bianca come vice, con il suo ufficio, Kamala ha inciampato varie volte, tanto che dalla scorsa estate a oggi ben dieci dei suoi collaboratori più stretti si sono dimessi, l'ultimo dei quali, il vice capo di staff Michael Fuchs, lo ha comunicato ieri. I sostenitori di Kamala rispondono alle critiche ricordando che le sono stati affidati compiti ingrati, come negoziare con i Paesi centramericani per ridurre la pressione dell'immigrazione illegale.

 

Ma la stessa direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca, Kate Bedingfield, avrebbe lamentato il fatto che Harris non sia mai stata ben organizzata, né come senatrice né nella sua campagna presidenziale, e che quindi ci sarebbe un trend che proverebbe la sua inefficacia come leader. Il libro di Burns e Martin uscirà fra un mese, e già vari stralci stanno accendendo il dibattito, per esempio le indiscrezioni sulle opinioni di Biden rispetto a Rupert Murdoch e al suo canale Fox News.

 

joe biden e kamala harris

Il presidente avrebbe detto che Murdoch è «l'uomo più pericoloso del mondo», mentre la Fox è «una delle forza più distruttive degli Stati Uniti». Biden ha dovuto fare i conti con questo canale, molto di destra e molto popolare, che durante la pandemia ha abbracciato varie teorie complottiste, sia contro il vaccino che contro le mascherine, e ha contribuito a dividere il Paese in un momento in cui lui lottava per unirlo contro il virus.

 

La Fox News, che in larga parte ha abbracciato Trump e le sue teorie che le elezioni del 2020 siano state una frode, è anche una delle forze che contribuisce all'impopolarità di Biden e che non perde occasione per criticarlo o prenderlo in giro. Oggi Biden riceverà alla Casa Bianca il suo vecchio boss, Barack Obama, in cerca di un assist.

 

joe biden kamala harris 1

Obama è ancora popolare, con un 57 per cento di approvazione, e lo aiuterà con un evento per ricordare il successo dell'Obamacare, e i rinnovati investimenti che Biden vi ha fatto. Ma non si può negare che siano le rivelazioni su Kamala a monopolizzare l'attenzione, poiché molti pensano che Biden non si ripresenterà nel 2024 e che la vicepresidente finora non abbia dato prova di essere all'altezza di fare la presidente, tanto che nello stesso partito democratico ci sarebbero vari personaggi di primo piano pronti a sfidarla.

jill biden joe biden

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…