papa francesco con sergio mattarella dopo la messa a santa marta

TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE (IN VATICANO) – MATTARELLA VA A MESSA A SANTA MARTA PER INCONTRARE PAPA FRANCESCO E RENDERE PLASTICO IL LORO LEGAME – TRA VATICANO E QUIRINALE C’È UNO SCAMBIO COSTANTE DI INFORMAZIONI, GRAZIE AI “MATTARELLIANI” PAOLO RUFFINI, ANDREA MONDA E FRANCESCO SAVERIO GAROFANI – SALVINI ROSICA PERCHÉ VORREBBE ESSERE RICEVUTO DA BERGOGLIO. SU QUALI CAVALLI PUNTANO OLTRETEVERE PER LE EUROPEE?

Marco Antonellis per Dagospia

 

PAPA FRANCESCO CON SERGIO MATTARELLA DOPO LA MESSA A SANTA MARTA 1

La foto diramata da Vatican News li ritrae mentre si stringono la mano soli e sorridenti: brevissimo l'incontro tra Papa Francesco e Sergio Mattarella a Santa Marta (residenza privata del Pontefice) dove il presidente della Repubblica si è recato "in forma privata" per partecipare alla messa quotidiana celebrata da Bergoglio (a proposito: un incontro nella residenza privata del Santo Padre sarebbe il sogno, secondo quanto confidato ad alcuni amici, di Matteo Salvini).

 

andrea monda

Certamente un momento intimo e religioso per il cattolicissimo Mattarella, che come prima richiesta da presidente della Repubblica ha voluto far arrivare al Quirinale un proprio personale inginocchiatoio per la preghiera. Ma anche un modo per rendere plastico ed evidente il legame che stringe Vaticano e Quirinale, con lo scambio costante di informazioni che arriva soprattutto grazie a due "mattarelliani" Doc come Paolo Ruffini e Andrea Monda piazzati dal Papa rispettivamente alla prefettura della comunicazione e alla direzione dell'Osservatore Romano, quotidiano ufficiale della Santa Sede.

 

PAOLO RUFFINI

Inoltre, il consigliere più ascoltato da Sergio Mattarella è Francesco Saverio Garofani, ex parlamentare da anni amico di Ruffini e Monda. I canali informativi, insomma, sono sempre aperti in entrambe le direzioni. Ma una foto insieme da diramare alla stampa serve in questo delicatissimo momento. Perché delicatissimo? Perché alla Segreteria di Stato il dossier Italia si sta arricchendo di nuove e preoccupanti pagine, in mano al sostituto di Parolin, il venezuelano Pena Parra.

 

FRANCESCO SAVERIO GAROFANI

Le europee sono alle porte e comporteranno uno sconvolgimento politico con l'ormai certa incoronazione di Matteo Salvini a capo del più forte partito italiano. Il cardinale Parolin guarda allo scenario continentale, dove comunque la leadership resterà saldamente in mano al Partito popolare europeo, ma chi deve guardare al più angusto scenario italiano esprime preoccupazione. Da chi sarà "condizionabile" Salvini?

 

PAPA FRANCESCO CON SERGIO MATTARELLA DOPO LA MESSA A SANTA MARTA

In Santa Sede hanno perso ogni speranza rispetto a Forza Italia, non si ripone alcuna fiducia in Berlusconi che peraltro ha rinunciato all'uso del simbolo del Partito popolare europeo, per riproporre invece una FI tutte legata sempre e solo alla sua figura. Parolin e Pena Parra avrebbero preferito una valorizzazione di Antonio Tajani, che invece risulterà sempre una variabile dipendente di Berlusconi, mentre nel contesto Ppe cresce la figura del cattolico bavarese Weber, candidato alla presidenza Ue e dunque destinato a scalzare Tajani come figura apicale dei popolari in Europa.

SALVINI VANGELO

 

Nel frattempo il Presidente del Ppe Joseph Daul si è incontrato con Mario Adinolfi del Popolo della Famiglia; è stata data luce verde alla presenza del logo dei popolari europei nel simbolo del partito pro-family gradito in Santa Sede. Ma certo non può bastare la presenza del pur fisicamente ingombrante Adinolfi a sfidare la forza di Salvini. Al Vaticano serve molto di più.

mario adinolfiFRANCESCO SAVERIO GAROFANIANDREA MONDA

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