mule berlusconi

MULÈ SMENTISCE: “NESSUNA TELEFONATA DA ARCORE STAMATTINA, (MAIL AL CORRIERE È DELLE 1:09 DI STANOTTE). NESSUNA LISTA DI NOMI A MEDIASET E RAI. MAI INVIATA ALCUNA MAIL O MESSAGGIO “IN CUI INTIMAVA AI COLLEGHI CHE SI DOVEVANO UNIFORMARE SOLO AI SUOI COMMENTI” – DAGOSPIA REPLICA: CHI È ALLORA QUEL DEPUTATO CHE NEL DIRETTIVO DI MARTEDÌ SCORSO ALLE 11,30 CIRCA HA INTIMATO AI PARLAMENTARI DI NON ACCETTARE RICHIESTE DI PARTECIPAZIONI A PROGRAMMI TV SENZA UN SUO ASSENSO?

Gentile Dago,

mule e Berlusconi

 

stavolta non ne hai beccata una nel report che mi riguarda. Nell’ordine:

-  non è mai stata inviata una lista a Rai e Mediaset con i nomi di parlamentari da mandare in onda (chi riesce a provare il contrario avrà le mie dimissioni da deputato);

- alle 9 di stamattina ho scritto ai deputati questo messaggio che la vostra fonte (magari autore del dagoreport) poteva allegare:

 

“Buongiorno a tutti, sul Corriere di oggi c’è una mia intervista nella quale mi viene attribuita una frase (Conte come “esecutore di una condanna a morte”) che non mi appartiene. Ho già inviato una precisazione. Sapete che certi toni non ci appartengono, nemmeno per iperbole...”;

 

mule

- non la lettera di protesta ma la garbata precisazione al Corriere è partita alle ore 1:09 di notte non appena ho letto l’intervista ed eccone il testo: “Gentile Direttore, nell’intervista pubblicata sul Corriere a pagina 9 mi viene attribuita la frase che vorrebbe il Presidente del Consiglio incaricato nelle vesti di un “esecutore di una condanna a morte”.

CRUCIANI SIGNORINI E GIORGIO MULE DEVOTI A MANUELA ARCURI

 

- La giornalista mi ha attribuito un’espressione che non mi appartiene. Alla sua richiesta di consegnare al Corriere una dichiarazione diversa da quella fornita poco prima alle agenzie di stampa  (“...quel contratto che si appresta ad applicare (il professor Conte, ndr) rappresenta una sentenza di condanna per il futuro dell’Italia”) ho risposto che pur di accontentarla non potevo affermare che fossimo al cospetto di un boia. Purtroppo, invece, trovo nell’intervista pubblicata una traslazione del concetto come fosse effettivamente una mia dichiarazione.

 

MULE' C'E'

Sono certo, conoscendo la professionalità della collega, che si tratta di uno spiacevole equivoco dovuto probabilmente alla scarsa qualità del segnale telefonico durante il colloquio. Ma in questa epoca in cui registriamo evidenti forzature e inaccettabili violenze nel linguaggio della politica, ci tengo molto a fornire questa precisazione ai lettori del Corriere per evitare qualsiasi strumentalizzazione.

 

Grato per l’ospitalità, ti saluto cordialmente.

 

Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia”.

 

CESARE GERONZI GIORGIO MULE

Riepiloghiamo: nessuna telefonata da Arcore stamattina, nessuna smentita seguita a questa inesistente telefonata (mail al Corriere è delle 1:09 di stanotte), nessuna lista di nomi a Mediaset e Rai. Dimentico qualcosa? Ah, mai inviata alcuna mail o messaggio o intervento in chat o ricorso a piccioni viaggiatori “in cui intimava ai colleghi che si dovevano uniformare solo ai suoi commenti”. Dunque: hai sbagliato tutto, ma proprio tutto. Salutami la tua fonte.

 

LA REPLICA DI DAGOSPIA

GIORGIO MULE CLEMENTE MIMUM

Caro onorevole direttore,

Pubblico volentieri e prendo atto della tua cortese precisazione. Ma dopo essermi consultato con la mia fonte ti chiedo chi è allora quel deputato che nel direttivo di martedì scorso alle 11,30 circa ha intimato ai parlamentari di non accettare richieste di partecipazioni a programmi televisive senza un suo assenso.

 

GIORGIO MULE CATTURATO DALLA BRAMBILLA

E ancora: chi è quel parlamentare che ha elogiato pubblicamente Laura Ravetto che durante una trasmissione ha chiesto ripetutamente la linea da seguire? E ancora chi sono quei dirigenti televisivi in grandi confidenza con molti onorevoli di lungo corso costretti a non chiamarli più in video per ordini superiori?

 

GIORGIO MULE

E ancora chi è quel deputato che chiuso per ore nell’ufficio stampa del partito fa partire dichiarazioni a raffica quasi a loro stessa insaputa? Un lavoro frenetico che ha portato anche a qualche errore nei nomi. Bisognerà che tu avverta quel deputato che i gruppi parlamentari vanno maneggiati con cura e sono ben diversi dalle redazioni dei giornali. 

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