MEDIO ORIENTE, GRANDI GUAI - NETENYAHU MOSTRA I DENTI PER L’ACCORDO SUL NUCLEARE IRANIANO: “AVRANNO LA BOMBA IN UN ANNO O MENO. E’ LA PIÙ GRANDE MINACCIA AL NOSTRO FUTURO. SIAMO OBBLIGATI AD ADOTTARE CONTROMISURE”
il presidente iraniano rohani si gode l iran ai mondiali
Maurizio Molinari per “la Stampa”
A Losanna i negoziati sul nucleare iraniano vengono prolungati di 24 ore per redigere una «dichiarazione comune» che testimonia i progressi compiuti, dando tempo fino a giugno per trasformarli in accordo, ma Israele ritiene che si tratti di una «luce verde» a Teheran che aumenta le minacce per la propria sicurezza nazionale.
È il premier Benjamin Netanyahu a dirlo parlando alla Knesset in occasione dell’inaugurazione della nuova legislatura: «L’intesa che stanno scrivendo a Losanna lascerà all’Iran gli impianti sotterranei, il reattore nucleare di Arak e le centrifughe più avanzate» e ciò significa che «secondo le nostre stime il tempo necessario all’Iran per creare una bomba atomica sarà ridotto a meno di un anno, o forse a molto meno di questo».
Al Beau Rivage Palace Hotel di Losanna si consuma la maratona negoziale fra l’Iran e il Gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna più Germania) in un clima di cauto ottimismo che si riflette nelle parole del ministro degli Esteri russi Sergei Lavrov: «È possibile un buon accordo».
Ma Netanyahu esprime la convinzione che «si sta materializzando la più grande minaccia alla nostra sicurezza ed al nostro futuro» ovvero «il tentativo dell’Iran di armarsi con ordigni nucleari». Da qui l’impegno, esplicito e solenne, a «fare di tutto per proteggere la sicurezza e il futuro di Israele».
CLAUSOLA DEL TRAMONTO
A breve distanza dalla Knesset, nel quartiere di Montefiore è l’ex stretto collaboratore di Netanyahu, Dore Gold, a incontrare i reporter per spiegare quanto sta maturando a Gerusalemme. «Israele non può accettare due aspetti dell’intesa di Losanna» afferma, indicando il primo nella «clausola del tramonto» ovvero «la decisione di siglare un accordo a tempo, che verrà meno dopo 10 o 15 anni, come mai è avvenuto nei precedenti negoziati sul disarmo internazionale».
E il secondo «nel fatto che saranno lasciate a Teheran le centrifughe che sono macchine per accelerare l’arricchimento dell’uranio e denotano la volontà di violare le intese prima ancora di firmarle». Uno scenario «che obbligherà Israele ad adottare delle contromisure» d’intesa con i Paesi sunniti, accomunati dal timore di «un’egemonia regionale iraniana». Alla domanda su quali saranno le contromosse israeliane, Gold risponde così: «Il pericolo maggiore viene dagli aspetti militari del programma iraniano, rivelati dall’Agenzia atomica Onu nel 2011».
FLOTTA DI SOTTOMARINI
Di più Gold non dice ma sui quotidiani israeliani campeggiano foto e resoconti sul sottomarino «Tanin» - il più sofisticato, acquistato dalla Germania - spiegando che «altri due saranno consegnati nei prossimi mesi» portando a sei la flotta di sommergibili con cui, come scrive «Yedioth Aharonot», Israele «potrebbe rispondere in caso di aggressione iraniana». A confermare il clima di corsa agli armamenti in Medio Oriente c’è quanto afferma Gold: «L’Arabia Saudita ha fatto sapere che in risposta all’Iran nucleare si doterà delle stesse potenzialità».
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