“DAVVERO VOLETE CHE DUE OTTANTENNI SI CONTENDANO LA CASA BIANCA?” – NIKKI HALEY SPERA IN UN MIRACOLO: SE TRUMP DOMANI, COME DICONO I SONDAGGI, STRAVINCE IN NEW HAMPSHIRE, PER LEI È PRATICAMENTE FINITA. PER QUESTO ALZA I TONI E MENA SULL’ETÀ DEL TYCOON: “IL 70% DEGLI AMERICANI NON VUOLE UN DUELLO TRA TRUMP E BIDEN”. HA RAGIONE, MA PIÙ DELLA METÀ DEI REPUBBLICANI VUOLE L’EX PRESIDENTE…
1. AMERICA, NIKKI CI SPERA
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
«Chissà, magari ho nel mio iPhone la foto con il prossimo presidente degli Stati Uniti». Jake è il primo a non credere fino in fondo a quello che dice, ma è arrivato al The Beach Plum di Epping nel New Hampshire, fast food con granchi e aragoste in menù, con i figli, confidando di scambiare quattro chiacchiere con Nikki Haley. Le ha strappato una foto.
L'unica alternativa a Donald Trump arriva poco prima delle due […]. E mentre la sua macchina si muove a pieno ritmo, piomba sulla campagna la notizia che Ron DeSantis ha mollato. Triturato anche lui da Trump, da un voto in Iowa sotto le aspettative, da una cassaforte elettorale più vuota.
nikki haley come hillary clinton - fotomontaggio pubblicato da donald trump su instagram
[…] Ieri sera […] la svolta, addio ai sogni presidenziali e sostegno formale a Trump. Che sposta la matematica della gara fra Donald e Haley e anche il senso politico, con un partito repubblicano che vira decisamente a destra.
Quello invece cui si sottopone Haley nel New Hampshire meridionale è un tour de force: stringe mani, firma un disegno che una bambina le ha fatto. «Sii forte», le sussurra.
Domani gli elettori del New Hampshire vanno alle urne per le primarie repubblicane […] e questo è il modo in cui si fa campagna elettorale nel Granite State. Saltando da un diner a un caffè, da un townhall meeting a un comizio.
[…] Trump segue un'altra strategia, già adottata in Iowa, pochi incontri e comizi in grande stile. L'ultima domenica pre-voto è iniziata con il sondaggio della Cnn che ha gettato l'ennesimo dubbio sulla capacità di tenere aperta la corsa: Trump ha il 50% contro il 39% di Haley, DeSantis era misurato con il 6% prima della capitolazione.
È un risultato in linea con il monitoraggio che quotidianamente fa la Suffolk University, ora il vantaggio è del 17%. Gli uomini di Haley in una chiacchierata derubricano i numeri, parlano di sondaggi in loro possesso che danno altre cifre e Chris Sununu, governatore del New Hampshire, principale sponsor di Haley che accompagna nel tour statale, ridimensiona tutto: «Io ero indietro di 11 punti e poi ho vinto di due». Quel che conta, spiega sono «gli elettori».
E rispondendo a La Stampa spiega che «siamo dove dovevamo essere, Nikky è l'unico sul terreno qui, l'unica che crea un legame con gli elettori». «Un mese fa nessuno avrebbe detto di essere in questa situazione e di avere l'inerzia a favore».
Haley ripete il suo discorso, tocca le corde che da qualche giorno ha deciso avrebbe pizzicato per galvanizzare la base anti-trumpiana e dipingere il confronto come un duello. Sabato aveva attaccato le gaffe di Trump che l'ha confusa con Nancy Pelosi riferendosi al 6 gennaio; è stato il pretesto per rimarcare una serie di errori che l'ex presidente ha infilato nelle ultime settimane consentendo a Haley di evidenziare che «serve un cambio generazionale», e che Trump non è pronto per la Casa Bianca.
L'età, insomma, che la destra Usa adotta contro Biden, Haley l'ha usata contro Trump. […] «Abbiamo visto la vecchia guardia continuare a fare le stesse cose - dice -. Noi vogliamo cambiare, vogliano più gioventù, è tempo di modernizzare tutto quello che ho visto». E si riferisce a una corsa - probabile stando ai sondaggi - alla Casa Bianca fra Trump e Biden che «il 70% degli americani non vuole». […]
2. IN CORSA RESTA SOLO HALEY DAL NEW HAMPSHIRE ATTACCA “MOSCA PUNTA SU TRUMP”
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Ma secondo lei Vladimir Putin vuole che Donald Trump torni alla Casa Bianca? Davanti a questa domanda diretta, Nikki Haley non esita neppure un secondo: «Sì, lo penso. Lo credo davvero».
La candidata repubblicana […] accetta di scambiare due parole sulla questione in gioco alle presidenziali che tocca più da vicino noi europei. Dopo aver espresso l’allarme sui desideri di Putin che rievoca i fantasmi del “Russiagate”, ne elabora il motivo profondo, toccato con mano quando faceva l’ambasciatrice all’Onu proprio dell’amministrazione Trump: «Lavorai benissimo col rappresentante italiano. Io sosterrò e rafforzerò l’Alleanza Atlantica. L’unica ragione per cui Putin ha invaso l’Ucraina, invece di altri paesi europei vicini, è stata la deterrenza della Nato.
Gli Usa non devono essere così arroganti, da pensare che nel mondo in fiamme di oggi possano fare a meno degli amici. I miei concittadini americani devono tenere ben presente un fatto: quando i dittatori parlano, è bene ascoltarli. Putin ha già detto che se vincerà in Ucraina, poi toccherà alla Polonia e ai paesi baltici. E lo farà.
A quel punto saremmo in guerra anche noi, perché sono paesi Nato, e dovremmo mandare i nostri figli a combattere. Quindi dobbiamo impedirgli di vincere, e capire che aiutando Kiev facciamo in realtà il nostro interesse nazionale».
Domani il New Hampshire va alle urne per le primarie, che rappresentano forse l’ultima opportunità per fermare Trump. Se lui ripeterà la vittoria dell’Iowa, come preannuncia un sondaggio della Suffolk University che lo dà avanti a Haley 53% a 36%, la partita verrà chiusa. Venerdì sera ha tenuto un comizio a Manchester dove ha ricevuto l’appoggio di tutti i principali politici della South Carolina, perché subito dopo conta di eliminare la rivale battendola nello stato di cui è stata governatrice. Se però a Nikki riuscisse la sorpresa, con l’aiuto di indipendenti e democratici che andranno a votare per lei allo scopo di deragliare Donald, l’intera dinamica potrebbe cambiare.
L’ex ambasciatrice sa di essere arrivata alla sua ultima occasione, e quindi ha alzato il tiro. Venerdì sera, durante una conferenza stampa, ha attaccato Trump per l’età: «I miei genitori sono anziani. Li amo con tutto il cuore, ma quando li vedi ad una certa età, c’è un declino. È un fatto, chiedetelo a qualsiasi medico».
Oggi, davanti agli elettori di Derry, affonda il colpo: «Non lo dico con mancanza di rispetto, ma è la realtà. Davvero volete che due ottantenni si contendano la Casa Bianca? L’altro giorno Trump ha ripetuto in continuazione che il 6 gennaio del 2021 io ero incaricata di garantire la sicurezza del Congresso, durante l’assalto. Ma io non ero a Washington e non ricoprivo alcuna carica. Era confuso, si riferiva a Nancy Pelosi. Così come era confuso quando ha detto che Biden rischia di scatenare la Seconda Guerra Mondiale, finita prima che lui nascesse, o quando ha ripetuto che nelle presidenziali del 2016 aveva battuto Obama».
Poi attacca l’integrità morale di Donald, un paio di giorni dopo che il britannico Daily Mail ha rispolverato le voci su due adulteri che Nikki avrebbe commesso nel 2008: «Trump mente su tutto, in ogni spot televisivo. Ma se per vincere devi mentire, non meriti di vincere». Haley non fa riferimento alle sue relazioni personali, però usa questa linea per attaccare il rivale sulla sostanza politica: «Dice che io voglio alzare le tasse, ma da governatrice non l’ho mai fatto. Lui invece ha proposto un’imposta di 25 centesimi sulla benzina. Dice che voglio togliervi la pensione, ma lui vuole alzare a 70 anni l’età in cui potrete prenderla. Mi accusa di spendere troppo, ma lui ha aggiunto 8 mila miliardi di dollari al debito nazionale, un errore che i nostri figli non ci perdoneranno mai.
Sull’immigrazione non ha costruito il muro, mentre io avevo varato la legge più dura, imponendo a tutte aziende di documentare che i loro dipendenti sono immigrati legali. Dice che non vedo l’ora di scatenare guerre, ma mio marito è un soldato schierato all’estero, e come tutte le famiglie militari l’ultima cosa che voglio è mandare i miei cari a combattere. Lui invece si vanta dei rapporti con i dittatori».
La chiusura riguarda l’eleggibilità: «Il caos lo segue ovunque, ma con lui non sopravviveremmo a questo momento storico così difficile. Se siete stanchi, temete che il sogno americano stia sparendo, e non volete andare avanti guardando al passato invece che al futuro, sapete cosa fare martedì. […]- ». […]